Replying to I Werebear e i guerrieri

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  1. Posted 28/4/2021, 16:34
    Nella mitologia di alcune tribù nord-americane la figura dell'orso ha una forte affinità con l'uomo, per i Dakota l’orso grizzly è il "guerriero a quattro zampe", vedendo perciò l'orso come un simile dell'uomo.
    Ritroviamo poi questa immagine dei guerrieri orso nei miti nordici dell'Europa. Nella saga degli Ynglinga sono presentati come i guerrieri-belva di Óðr/Odino, i berserkir letteralmente "pelle d’orso", equivalenti dei quali nella tradizione norrena sono gli ulfèdhnar (veste di lupo).
    Per l'opera islandese: "Andavano senza corazza, selvaggi come cani e lupi. Mordevano i loro scudi ed erano possenti come orsi e tori. Facevano eccidio di uomini e ferro e acciaio nulla potevano contro di loro. Questo si chiamava furore di berserkir."
    Queste caratteristiche non erano innate, si conseguivano per mezzo di un rituale che non conosciamo. Le qualità così ottenute si possono sostanzialmente indicare nell'identificazione con una belva della quale si portavano i contrassegni, la pelle d'orso o un collare di ferro, secondo un’usanza che è restata a lungo viva nel folklore danese sotto forma della leggenda che ci si potesse trasformare in orso indossando un collare di ferro acquisendo di una specie di invulnerabilità, attestata anche Tacito per i germanici Catti.
    Il travestimento da orso non era soltanto un’astuzia bellica atta a spaventare il nemico, era anche il simbolo di una temporanea possessione dello spirito-belva che entrava nel guerriero tramite un evocazione sciamanica.
    Anche eroe danese Beowulf dell'omonimo poema è legato allo spirito dell'orso infatti il suo noma significa "lupo delle api", che è una descrizione poetica per l'orso, così chiamato in quanto goloso di miele. Beowulf però viene anche identificato con un altro eroe che appare nella saga leggendario Hrólfs saga kraka ok kappa hans, si tratta di Bödhvar Bjarki figlio di Björn (che tradotto significa orso), un uomo che per incantesimo era costretto a vagare di notte sotto forma dell’animale del quale portava il nome, e di una donna chiamata Bera (che significa orsa). Tra belva e l'eroe c'è una corrispondere della loro natura più profonda, come con la hamingja, lo spirito-guida, trascendendolo tanto che Bödhvar mentre il suo corpo sta dormiente nella retroguardia combatte sotto forma di un grande orso.
    Anche l'eroico Thorgils detto Sprakalägg secondo la Chronicon ex chronicis di Florence di Worcester era figlio di Ursi (in latino orso), ascendenza che diviene ancora più marcata nel Gesta Danorum di Saxo Grammaticus che riporta come genitori di Thorgils Sprakalägg un'essere plantigrado di nome Ursus e una fanciulla fatata svedese.
    Anche l'eroe leggendario lettone Lāčplēsis è legato agli orsi, il suo nome significa "uccisore di orsi" e si dice abbia ucciso un orso spezzandogli le mascelle a mani nude tanto che l'Ordine di Lāčplēsis, la prima nonché la più alta onorificenza militare della Lettonia, prende il nome dall'eroe, ed è noto anche come l'Ordine dell'Uccisore di Orsi. Tuttavia, come viene rivelato alla fine della lunga epopea che racconta la sua vita, la madre di Lāčplēsis era per metà orso, e la forza sovrumana dell'eroe risiedeva quindi nelle sue orecchie da orso.

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