Si racconta che moltissimi anni fa, una famiglia era perseguitata dal Munaceddhu, il quale faceva il solletico sotto i piedi agli uomini addormentati, rovesciava i bicchieri pieni di vino, toglieva le sedie di sotto alle donne sedute, dava pizzicotti, tirava i capelli, insomma era un vero calvario.
Cosģ il capofamiglia, approfittando del giungere della scadenza del contratto d'affitto, decise di traslocare per sottrarsi ai disagi che lo spiritello procurava loro.
Il giorno in cui scadeva era ferragosto, e, nonostante il sole che spaccava le pietre, la famiglia iniziņ a fare avanti e indietro dalla nuova casa sul traino caricņ con le povere cose, i vecchi mobili e quant'altro. Quando arrivarono all'ultimo carico di roba anche la moglie, la suocera e i loro figli montarono su con la caldaia piccola con la roba da mangiare gią pronta per quando arrivavano e qualche caldaia e pignata vuote.
Poco lontano dalla casa nuova incontrarono un conoscente che vedendoli tutto sul traino chiese: - Ehi compari, dove ve ne state andando di bello? -
Prima che avessero modo di rispondere, come per incanto si alzņ il coperchio della caldaia e videro per la prima volta la testa del Munaceddhu, che rispose - Stiamo traslocando che lą non possiamo stare pił. -