Replying to Fortebraccio e l'orco

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  1. Posted 8/11/2021, 17:13
    C'era una volta un orco chiamato Rompietro che odiava il re del regno in cui viveva, perché secondo lui i nobili erano tutti ladri che derubavano i poveri orchi dei loro spuntini di bambini grassottelli.
    Un giorno decise di fargliela pagare e rapì la principessa, come riscatto chiese il trono del re, perché una volta diventato signore del regno si sarebbe potuto fare tutte le spanciate di bambini che voleva.
    Il re però non voleva darla vita a un lestofante come Rompietro e ordinò un bando per cercare un eroe che fermasse la malvagità dell'orco.
    Così in ogni angolo del regno i messi lessero il bando a gran voce: - chi troverà e libererà lo principessa potrà in premio chiedere lo sua mano. -
    A sentire il bando c'era anche un taglialegna, con la scure era il più abile di tutto il regno e perciò tutti lo chiamavano Fortebraccio. Sentita la notizia corse a casa a prepararsi per partire alla ricerca della principessa.
    La sua vecchia zia vedendo tutto di fretta gli chiese: - Fortebraccio dove vai? -
    - Vado a salvare la principessa rapita dall'orco Rompietro. -
    - Ma gli orchi sono feroci, ti puoi far male. -
    - Sono o non sono Fortebraccio, con la mia scure in mano non ho niente di cui aver paura. -
    - E come lo troverai? Non sai nemmeno dove vive. -
    Il taglialegna la guardò sbigottito, sua zia aveva ragione non sapeva dove l'orco viveva, ne come trovarlo.
    - Se vuoi ti posso dire dove può aver portato la principessa, ma dovrai dimostrarmi di aver le qualità per questa impresa superando tre prove. Se nelle prove tu fallirai però promettimi che non partirai. -
    Fortebraccio accetto sicuro di e la zia lo portò a una cascata dicendo: - Tuffarti da questa alta cascata per provare che hai il coraggio necessario ad affrontare Rompietro. -
    Il taglialegna senza esitare prese una lunga rincorsa e armandosi di una grande dose di coraggio, scattò; quando arrivò sull'orlo della cascata prese tutte le sue forze e saltò compiendo un volo spettacolare per finire nelle acque in fondo alla cascata.
    La zia vedendo che era tutto intero sorrise.
    - Bravissimo, il coraggio non ti manca. Ora dovrai dimostrarmi che sei furbo, e per farlo dovrai catturare una volpe vincendolo in furbizia. -
    Subito Fortebraccio corse a una tana di volpe che aveva visto giorni prima, dove bruciò un po' di foglie vicino all'entrata in modo che il fumo inondasse la tana e mise un sacco davanti alla tana. La volpe non riuscendo più a respirare corse fuori dalla sua tana tossendo, con gli occhi chiuse dal gran lacrimare non si accorse si infilarsi da sola nel sacco.
    Il taglialegna subito strinse il sacco e la portò da sua zia.
    - Bravo nipote mio! Ma l'ultima prova sarà ben più difficile, devi uccidere un orso per dimostrare che sei forte abbastanza per combattere un orco. -
    Il giovane uomo si mise a cercare per giorni un orso finché non ne trovò uno vicino al fiume. L'animale che lo assalì appena lo vide, Fortebraccio si preparò a colpire con la sua fidata scure, ma l'orso gli diede un colpo con gli artigli che scagliò l'arma lontano. Per fortuna il taglialegna aveva alla cintura un coltello con cui trafisse l'occhio dell'orso con tutta la sua forza; un gran ruggito si levò e in un battito di ciglia la belva cadde a terra in un lago di sangue.
    Quando la zia seppe dell'imprese accettò che il nipote partisse e mantenne la promessa aiutandolo.
    - Vai alla grotta del diavolo è lì che Rompietro porta le sue vittime, ma stai attento ai suoi feroci mastini che fanno la guardia alla grotta. - Così dicendo tirò fuori di tasca una scatolina. - Prendi e quando gli vedi aprila e loro non ti faranno alcun male. -
    Fortebraccio accettò il dono e ringraziando la zia s'incamminò. In poco tempo era arrivato su una montagna altissima dove si trovava la grotta e vide degli enormi mastini a guardia, grandi il doppio di lui, con i denti appuntiti come spade.
    Ricordandosi della scatolina si avvicinò lentamente aprendola e i mastini iniziarono a sembrare strani, in breve iniziarono a grattarsi e rotolarsi per terra senza curarsi di ciò che gli era intorno; la scatolina era piena di pulci che subito erano saltati sui grossi animali per pizzicargli.
    Il taglialegna approfittando della loro distrazione entrò di soppiatto e trovò la principessa in catene.
    - Messere svelto, - disse la fanciulla, - l'orco non c'è toglietemi le catene prima che torni. -
    Non se lo fece ripetere due volte il prode Fortebraccio che con un colpo della sua fidata scure spezzò le catene, e con la principessa scappò via senza far rumore.
    Il re vedendolo arrivare con sua figlia volle subito premiarlo dandogli in sposa la fanciulla, ma il taglialegna rifiutò dicendo: - Sire, l'orco Rompietro può ancora rapire la principessa, se vogliamo vivere felici devo prima ucciderlo. -
    - D'accordo! - rispose il re e donò a Fortebraccio il cavallo più veloce delle sue stalle, perché giungesse in fretta dove si nascondeva l'orco.
    Per giorni, settimane e mesi il taglialegna cercò per il regno l'orco, finché un giorno in una radura trovò una capanna di legno con le pareti tutte piene di buchi a causa dei tarli. Guardò attraverso un buco e vide il Rompietro che stava per cucinare un bambino grassottello.
    Dove il muro era più rovinato piano, piano spezzò il legno per creare un foro abbastanza grande da entrare di soppiatto. Mentre l'orco era impegnato lo raggiunse alle spalle e con un colpo di scure gli spaccò la testa, uccidendolo senza neanche dargli il tempo di difendersi. Così liberò il bambino, e, quando tornò dal re, il sovrano aveva già saputo dell'impresa e preparò in fretta e furia il matrimonio.
    La principessa e Fortebraccio si sposarono e insieme governarono il regno saggiamente.

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