1. Senzachioma
    C'era una volta una principessa, tutti credono che le principesse abbiano lunghi capelli dorati e profondi occhi, azzurri come il cielo...

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    By Xander Ares il 1 July 2021
     
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    C'era una volta una principessa, tutti credono che le principesse abbiano lunghi capelli dorati e profondi occhi, azzurri come il cielo, quella della nostra storia è però un po' diversa. Dalla sua testa non scendeva neanche una ciocca di capelli e il suo capo era così liscio che i riflessi del sole su di esso si vedevano oltre le mura del castello, inoltre i suoi occhi erano di un color rosso acceso tanto che somigliavano ai tizzoni di un braciere.
    Quando nacque i suoi genitori la chiamarono Senzachioma, per via delle sue particolarità.
    La principessa Senzachioma si vergognava delle sue bizzarrie e cercava di nascondere la sua regal pelata con enormi parrucche, purtroppo però non poteva far sparire i suoi occhi rossi che brillavano anche al buio rendendogli impossibile celargli con le ombre.
    A causa della poca stima che aveva del suo aspetto Senzachioma credeva che, mentre re e cavalieri corteggiavano le altre principesse, di lei non si sarebbe interessato nessuno.
    Un giorno, nella regina dove viveva Senzachioma, arrivò dal regno oltre i confini del mondo un re, egli aveva lunghi capelli e una folta barba dorata che incorniciava il suo volto facendolo assomigliare a un fiero leone, perciò venne soprannominato re Criniera.
    In breve il bizzarro sovrano fu sulla bocca di tutti perché, nonostante gli venissero presentate le più belle principesse, lui non si interessava di nessuna di loro senza motivo alcuno.
    Un bel dì Criniera si presentò al castello del padre di Senzachioma e disse: - Ho sentito parlare di una fanciulla con occhi simili a tizzoni ardenti e sono curioso di vedere se ciò corrisponde al vero. -
    Il re leonino fu portato da Senzachioma, all'inizio la squadrò dalla testa ai piedi e poi con un movimento improvviso le strappò la parrucca. La principessa imbarazzata cercava di coprirsi la testa come meglio poteva con le mani e le braccia. Criniera divertito dai goffi tentativi di lei proruppe in una fragorosa risata e volgendosi al padre della ragazza disse: - Questa fanciulla mi piace, la voglio sposare. -
    Senzachioma rimase sbigottita da questa proposta, specie perché il re straniero l'aveva vista senza parrucca, ma era un così bell'uomo che non poté fare a meno d'accettare subito l'offerta, questa perché in cuor suo si era già innamorata di Criniera.
    In capo a una settimana furono organizzate le nozze e a detta di molti non ci furono mai cerimonie e sposo più belli, i festeggiamenti per ordine di Criniera durarono trenta giorni e trenta notti, durante i quali ci furono canti e balli ininterrotti.
    Alla fine di tale baldoria, Criniera decise di portare Senzachioma nel regno oltre i confini del mondo, per farla conoscere ai suoi sudditi e perciò ordinò che gli fossero portati trenta cavalli e due cocchi. Potete immaginare la sorpresa della principessa, che si aspettava dei cavalli comuni, vedersi di fronte trenta stalloni con corpi forgiati nel più puro acciaio, lunghi crini di duttile oro e per occhi delle splendide perle nere. Anche i due carri erano delle vere meraviglie, di forma circolare, erano alti due pertiche e avevano un diametro di tredici iarde, ricordavano la foggia dei palazzi arabi, ma erano decorati con cristalli, statue d'oro e gioielli che sembravano barocche cattedrali. Ogni carro era trainato da quattro dei trenta cavalli d'acciaio e aveva due cocchieri e una cameriera, Senzachioma fu fatta accomodare su uno dei cocchi, mentre Criniera si mise alla testa della corte viaggiante montando uno degli stalloni metallici che aveva sulla fronte una stella disegnata da diamanti incastonati nel corpo d'acciaio.
    Per cento giorni e cento notti gli splendidi cavalli corsero come il vento tra i rami degli alberi, senza mai fermarsi né rallentare finché non giunsero vicino a una scogliera e il loro passo divenne lento. Senzachioma vide allora, in lontananza, una colonna di luce bianca, avvicinandosi scoprì che era larga come le mura di un castello e alta fino al tetto del cielo.
    Quando Criniera attraversò il muro di luce svanì nel nulla, Senzachioma si preoccupò, ma appena la sua carrozza attraversò la torre luminosa si calmò, perché era stata trasportata magicamente nel regno oltre i confini del mondo. Tale regno meravigliò subito la principessa per la sua grandiosità, infatti, benché attraversassero un paese remoto alla capitale, le strade erano lastricate d'oro con i bordi delineati da decorazioni arabesche, disegnate da brillanti incastonati.
    In pochi giorni di viaggio giunsero al castello di re Criniera, le sue mura erano alte cento braccia ed erano realizzate con pregiati marmi con rubini, smeraldi, zaffiri e opali incastonati per farle brillare. Oltre le mura poi si vedevano spuntare torri di cristallo alte miglia, che superavano le nuvole, superate le porte si entrava non in un cortile, come si poteva pensare, ma in un corridoio rivestito di seta scarlatta con soffitti alti tre pertiche e largo una catena. Dopo un'ora di viaggio lungo tale strano sentiero giunsero in un salone circolare del diametro di mezzo miglio, stracolmo di nobili venuti a conoscere la nuova regina. Criniera smontò da cavallo e presa dolcemente Senzachioma per mano salì su una scalinata alla cui fine c'erano due troni, arrivati si voltarono verso la folla e il leonino re iniziò un discorso.
    - Fedeli sudditi, come voi sapete alla mia nascita un mago malvagio mi maledì in tale che ogni donna che avesse regnato al mio fianco sarebbe morta per mia mano. Tre volte tentai di vincere l'incantamento e per tre volte mi trasformai in un famelico leone e divorai la mia sposa, alla fine un saggio indovino mi rivelò che solo una fanciulla con occhi come tizzoni ardenti e dal capo di Luna poteva rompere la maledizione. La cercai in ogni regno della Terra e alla fine la trovai nella mia amata Senzachioma, che ora sedendosi sul trono accanto al mio rivelerà se l'incantesimo è spezzato. -
    Senzachioma un po' timorosa si sedette sul trono, ma Criniera non si trasformò in un leone famelico, anzi fu la neo-regina a mutare, dal suo capo spuntarono dei lunghi e fluenti capelli color del cielo e suoi occhi diventarono rosati come le rose di maggio. Da allora Senzachioma regnò con il suo amato Criniera e fu sempre ricordata come la più bella regina ma esistita nel regno oltre i confini del mondo.

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    Edited by Xander Ares - 18/8/2021, 15:45
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