1. Gli stolti e i furbi
    C'era una volta una principessa, che era sempre triste e non rideva mai...

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    By Xander Ares il 10 July 2021
     
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    C'era una volta una principessa, che era sempre triste e non rideva mai. Suo padre il Re era disperato, quando seppe di una vedova che era famoso per i suoi tre figli, i due maggiori erano scaltri e furbi che riuscivano ad ottenere quasi tutto con la loro intelligenza, il minore invece era un sempliciotto, ma così di buon cuore che tutti gli volevano bene.
    Il Re pensò che uno dei tre poteva aiutare sua figlia e mandò un servo a casa della vedova per dirle: - Per ordine del Re chi dei tuoi figli farà ridere la principessa l'avrà in sposa. -
    Il maggiore sentendo così decise di agire prima dei suoi fratelli e disse alla mamma: - Voglio andare al castello per far ridere la figlia del Re, dammi la tua benedizione madre. -
    La donna lo benedisse e lui si mise in cammino. Cammina cammina, a un certo punto vide un vecchietto che camminava a fatica reggendosi a bastone.
    Il vecchio stremato lo guardò e disse: - Per favore ragazzo aiutami a portare la bisaccia che io non ce la faccio più. -
    Il giovane era uno scansafatiche, abituato a usare la sua astuzia per evitare ogni lavoro, e perciò rispose: - Ahimè non posso, perché devo al castello a cercar fortuna. -
    E se ne andò senza voltarsi indietro, così cammina e cammina, arrivò al maniero dove dopo essersi presentato al Re incontrò la principessa. Subito si misi a raccontarle quattro barzellette, le più belle e astute che conosceva, ma la fanciulla non rise e a lui non restò che tornare a casa.
    Il figlio di mezzo felice di vedere che il fratello non c'è l'aveva fatta, si fece anche lui dare la santa benedizione e partì per tentare la fortuna.
    portava una , vide un cristiano: Gesù, ma lui non lo sapeva. Cammina e cammina a un certo anche lui incontrò il vecchietto che stanco morto si era seduto su un masso al margine della strada.
    - Ti prego bel giovane aiutami a portare la bisaccia. - disse il vecchio, il ragazzo era più scansafatiche del fratello e rispose: - Mi spiace non posso, vado al castello a cercar la mia fortuna. -
    E prosegui senza più voltarsi finché non fu davanti al Re, anche lui fu portato subito dalla principessa, e, per rallegrarla pensò che se le storielle argute del fratello non avevano funzionato avrebbe provato con quel più semplici, ma gustose. Così iniziò a raccontare sei o sette barzellette, senza dare un attimo di pausa per rendere il ritmo più incalzante, ma la fanciulla anche stavolta non rise.
    Vedendo i suoi fratelli tornare anche il figlio minore volle andare al castello, ma la mamma non voleva, perché temeva che sempliciotto com'era potesse perdersi. Il ragazzo però tanto fece che la donna fu costretta a dargli la sua benedizione e così anche lui partì. Cammina cammina, arrivò a metà strada dove il povero vecchietto che stremato portava la pesante bisaccia e disse: - Vi aiuto a portare la borsa? -
    - Grazie, buon giovane. -
    E così il ragazzo lo accompagnò a casa e il vecchietto per ringraziarlo gli regalò un bastone. Il giovane accettò il dono e riprese il camino non sapendo che il vecchio era in realtà Gesù Cristo travestito.
    Mentre viaggiava scese la notte e il sempliciotto bussò a una masseria e chiese alla massara se poteva restare li per la notte, la donna acconsentì e lo accolse al suo focolare. Lei disse di sì.
    L'indomani il ragazzo si preparava a partire quando la figlia più grande della padrona di casa gli porse il bastone, ma vi rimase attaccata come fosse piena di colla. La sorella minore cercò di liberare la fanciulla tirandola per capelli, ma scoprì di essere rimasta bloccata in quella strana posizione. Seguite dalla sorella di mezzo e madre con una pila di lenzuola sporche tra le mani.
    Visto il pasticcio il sempliciotto decise di mettersi in cammino appoggiandosi al bastone con tutte e quattro le donne attaccate che lo seguivano.
    Arrivato in città, tutti gli occhi erano sull'incredibile gruppetto che provocava gran divertimento a destra e manca. un pittore che dipingeva la facciata di una casa pensò bene di aggiungere un di colore alla massara e gli diede due belle pennellate; una in faccia e l'altra tra i capelli.
    Così parato il quintetto arrivò al cospetto del Re e della principessa, il sovrano sovrano strabuzzò gli occhi e vedendoli e la nobile fanciulla scoppiò in una fragorosa risata che a momenti soffocava dalle risate.
    E così il sempliciotto sposò la principessa dimostrando che ha voler fare troppo i furbi si è stolti e che a volte essere stolti è la vera furbizia.

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:35
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