1. Non vi preoccupate, l'ho presa io!
    Un tempo una famiglia di contadini di un paese del Capo, erano spazientiti dal Munaceddhu che gliene combinava di tutti i colori...

    Un tempo una famiglia di contadini di un paese del Capo, erano spazientiti dal Munaceddhu che gliene combinava di tutti i colori, rompendo piatti e bottiglie o svegliandogli nel cuore.
    Avevano tentato di tutto pur di togliersi lo spiritello fuori dai piedi, benedizione della casa, quadri di santi, ma niente alla fine avevano deciso di cambiar casa, ma temendo che li potesse seguire comprarono una scopa nuova di saggina, perché si diceva che messa al contrario davanti all'uscio impediva al Munaceddhu di avvicinarsi e entrare nella casa.
    Il giorno del trasloco caricarono su un carretto tutte le loro cose, il marito tirava il traino e la moglie i figli spingevano da dietro avviandosi di buon passo verso la casa nuova.
    A metà strada la donna esclamò d'un tratto: - Nah, la scopa di saggina ho scordato! -
    - Non vi preoccupate, l'ho presa io! – Urlò una voce infantile da dietro di loro.
    Tutta la mia famiglia si volto e videro la scopa saltellare da sola verso il carretto, non c'erano dubbi era il Munaceddhu che gli stava seguendo con la scopa in mano.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:18
    Last Post by Xander Ares il 3 Sep. 2021
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  2. Che schifo!
    Un tempo un uomo era vittima degli scherzi del Munaceddhu, gli appariva come una lucetta bianca, ma nessun altro...

    Un tempo un uomo era vittima degli scherzi del Munaceddhu, gli appariva come una lucetta bianca, ma nessun altro, nemmeno la moglie vedeva nulla.
    E così durante la notte lo spiritello lo pizzicava sotto i piedi, gli toglieva il berretto da notte per fargli prendere, gli attacca le mani con la cera.
    Disperato l'uomo tentò di tutto per farlo andare via: fece benedire la camera da letto, mise davanti all'uscio una scopa di saggina al contrario, appese ai muri quadri di San Cristoforo, però a nulla valsero i suoi sforzi il m continuava a venirlo a trovare.
    Una sera l'uomo a letto imbarazzato di stomaco e così dopo poche ore si dovette alzare per usare il vaso da notte. Era una terribile diarrea di quelle in cui si hanno delle scariche tipo esplosioni, il poveraccio tuonava espellendo dalle viscere gas puzzolenti nella stanza, mentre teneva ben su la camicia da notte per non sporcarla. Era quindi rannicchiato sul vaso che teneva con le mani la sottana tirata su fino al petto, mentre mitragliava scorregge e altro inondando la stanza di odori disgustosi. Fu proprio che mentre così che entro il Munaceddhu. Alla vista di tale scena lo spiritello urlò: - Che schifo! -
    Prese la porta e se ne andò via per non tornare più.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:17
    Last Post by Xander Ares il 1 Sep. 2021
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  3. I fichi del Duca
    Un giorno il Duca, signore del feudo, passeggiava a cavallo per le sue terre, quando un contadino curare un albero di fichi...

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    Un giorno il Duca, signore del feudo, passeggiava a cavallo per le sue terre, quando un contadino curare un albero di fichi. Il nobiluomo si avvicinò all'uomo indaffarato chiedendo: - Cosa stai facendo? -
    - Sto potando questo albero di fichi, così daranno più frutti. - rispose il contadino.
    - Bene, bene, - replicò il signore soddisfatto della risposta, - quando saranno maturi portameli che li voglio assaggiare. -
    - Certamente, mio signore! – rispose il buon contadino.
    Quando l'albero produsse le prime primizie, il contadino, memore della promessa, raccolse i fichi fioroni più belli e maturi e li portò al palazzo del Duca.
    Vedendo che il contadino aveva mantenuto la parola data, portandogli la prelibatezza, il nobiluomo fu molto contento e regalò all'agricoltore un sacchetto di monete d'argento.
    Il buon contadino fu molto sorpreso del dono e ringraziò più e più volte il Duca, e con quel denaro comprò per sé e per i suoi familiari dei bellissimi vestiti per i giorni di festa.
    Quando venne la domenica, il suo vicino, vedendolo con quel bellissimo vestito addosso, gli chiese: - Dove hai trovato i soldi per comprarti questo bel vestito? -
    - Me gli a dati il Duca. -
    - Il Duca? - ripeté incredulo il vicino.
    - Gli portato un panaro e lui mi ha regalato un sacchetto pieno di monete d'argento. - gli spiegò il buon contadino.
    Il vicino sentendo così cominciò a pensare: - Al Duca devono proprio piacere tanto i fichi, se per un panaro ha pagato così tanto chissà quanto mi pagherà se gliene porto una carrettata? -
    Così l'uomo iniziò a raccogliere tutti i fichi dei suoi alberi senza toccarli, ma non bastavano è aspettò che dessero il secondo frutto. Quando anche quelli giunsero ad essere maturi i primi erano ormai tutti squagliati, ma al contadino vicino non importava, pensava sempre: - Se gli porto un carretta piena piena, per la felicità il Duca mi darà delle monete d'oro, no forse un rubino o smeraldo. -
    Così continuava a stipare fichi uno sull'altro dentro al carretto finché non ne rimase più neanche sugli alberi.
    Quando portò il carretto al palazzo Ducale ora c'erano così tanti fichi in giro, il signore del feudo ne era stufo, e quando si vide davanti tutti quei fichi schiacciati l'uno sull'altro, con le mosche che ci ronzavano sopra, quasi gli venne da vomitare.
    - Per chi mi ha preso costui? Per un maiale? - pensò il Duca, ma dovette ammettere con se stesso che neanche un porco avrebbe mangiato quello schifo.
    L'avido contadino con gran faccia tosta alla disse: - Visto che ben di Dio vi ho portato mio signore? Non merito una bella ricompensa? -
    Il Duca sentendolo dire così decise di dargli ragione e gli donò un bel calcio nel sedere. Così l'uomo imparò a non farsi trascinare da sogni di ricchezza.
    Last Post by Xander Ares il 29 Aug. 2021
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  4. Le visite all'acquaio
    Un tempo una bella ragazza si era da poco maritata, quando un giorno mentre lavava le stoviglie nell'acquaio vide comparire il Munaceddhu...

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    Un tempo una bella ragazza si era da poco maritata, quando un giorno mentre lavava le stoviglie nell'acquaio vide comparire il Munaceddhu che incominciò a corteggiarla. Lei per paura fece finta di niente, ma ogni giorno quando andava all'acquaio lo spiritello compariva. Così una parola oggi, una parola domani, la fanciulla si abituò alla sua presenza, e cominciò a pensare ai racconti in cui il Munaceddhu faceva trovare soldi a chi gli era simpatico, se era così allora visto come si era invaghito di lei che tesoro gli avrebbe portato?
    Così un giorno, durante la solita visita all'acquaio, si fece animo e gli chiese: - Ho sentito che porti denaro a chi ti piace... -
    - E' vero. - replicò lo spiritello.
    - E io ti piaccio, vero? -
    Il Munaceddhu sentendo così capì cosa voleva, ma si sa che lui non accetta che si parli interessatamente di denaro, e si mise urlare: - Ecco, era solo per questo che non mi rifiutavi? Facevi conto che ti regalassi soldi? Allora fai conto di non avermi mai conosciuto. -
    E così se andò via sdegnato.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:17
    Last Post by Xander Ares il 28 Aug. 2021
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  5. San Paolo e la taranta
    Durante il suo viaggio di evangelizzazione San Paolo in persona passò per Galatina, dove fu ospitato da una famiglia del posto...

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    Dovete sapere che durante il suo viaggio di evangelizzazione San Paolo in persona passò per Galatina, dove fu ospitato da una famiglia del posto.
    Visse in casa loro predicò gli insegnamenti del Cristo e raccontò del suo passato e di come aveva perseguitato i cristiani finché il signore si manifestò a lui folgorando sulla strada per Damasco.
    La famiglia sentendolo parlare fu toccata dalla fede del santo, tanto che si convertirono tutti assieme diventando cristiani.
    Chi in quei giorni frequentava la casa ebbe l'occasione di parlare con il santo, che udì le storie del luogo in particolare sentì parlare con paura del morso della taranta, mentre i galatinesi in visita ascoltarono la parola divina e anche loro si convertirono.
    Presto i nuovi cristiani presero a riunirsi lì per ascoltare San Paolo e ricordare l'ultima cena consumando l'agape, mentre il santo udì le storie del luogo in particolare sentì parlare con paura del morso della taranta.
    Giunse però il momento in cui l'apostolo riprese il suo viaggio per Roma, ma prima di lasciare quella casa volle ringraziare per la calda ospitalità ricevuta, e benedisse il padrone, i suoi familiari e tutti i suoi discendenti.
    Non contento benedisse anche il pozzo nel cortile la cui acqua divenne miracolosa, per guarire dal morso degli animali velenosi, se si aveva fede, bastava bere l'acqua del pozzo e tracciare il segno della croce sulla ferita. Così nessuno dei nuovi cristiani avrebbe dovuto temere più il morso della taranta.
    Last Post by Xander Ares il 27 Aug. 2021
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  6. Gli innamorati di Torre di San Giovanni
    Secoli fa, nella città di Gallipoli, viveva un giovane alabardiere di nome Flavio, che era una guardia della Torre di San Giovanni...

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    Secoli fa, nella città di Gallipoli, viveva un giovane alabardiere di nome Flavio, che era una guardia della Torre di San Giovanni. Il suo sguardo, sempre vigile alla fortezza, un giorno si posò su una bella fanciulla chiamata Florinda, e presto tra i due sbocciò l'amore.
    Purtroppo i due non potevano vedersi, poiché lui era sempre impegnato a fare la guardia e i genitori lei non le permettevano di andare alla torre, luogo troppo pericoloso secondo loro.
    Il giorno di Pasqua, però Florinda ottenne dai suoi genitori il permesso di uscire con le sue amiche, e di comune accordo andarono tutte insieme alla torre per permettere all'amica di incontrare Flavio.
    La fanciulla entrò da sola nella fortezza, mentre le sue compagne restarono ad attenderla fuori per ammirare il mare. La coppia di innamorati nella felicità di potersi vedere persero la cognizione del tempo e non si accorgono che era già l'imbrunire, molte ore passate e le amiche di Florinda erano andate via stanche di aspettare.
    La fanciulla sola si avviò di verso la città, ma quando giunse era ormai tardi e il ponte levatoio era già stato sollevato e le porte della città chiuse. Pensò allora di tornare alla torre e trascorrere con il suo amato Flavio la nottata.
    Quella era una notte senza luna e vicino la torre non si vedeva bene nel buio notturno. Flavio dall'alto della torre scorse un'ombra aggirarsi nei pressi della torre, il giovane pensò che non potesse essere altro che un nemico, e scagliò la sua alabarda versa l'ombra, non sapendo che era la amata. La povera Florinda sentì affondare l'arma nel petto infrangendolo il suo cuore, e gridò di dolore stramazzando al suolo. Fu da quel grido che Flavio riconobbe la voce della sua amata e si precipitò giù dalla torre per soccorrerla, ma Florinda era già morta.
    Il giovane disperato restò a vegliarla piangendo tutta la notte, sentendo la colpa dell'atroce morte della fanciulla amata.
    Quando la rossa alba sorse prese una barca, e vi adagiò il corpo esanime di Florinda e insieme si diressero verso l'orizzonte, e nessuno li vide più.
    Ogni tanto però è possibile vedere due gabbiani giungere dal mare e posarsi sulla torre, per trascorrere silenziosi la notte, stretti uno accanto all'altro, appena fa alba e poi volano via, allontanandosi verso il mare a perdita d'occhio. In molti pensano che sono gli spiriti di Florinda e Flavio poiché sul petto di uno di essi, si può intravedere una macchia rossa.
    Last Post by Xander Ares il 25 Aug. 2021
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  7. I passi sul terrazzo
    Tempo fa una famiglia si trasferì in una casa antica del '800 a Sannicola, presti i bambini di casa cominciarono a sentire la notte il rumore di passi...

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    Tempo fa una famiglia si trasferì in una casa antica del '800 a Sannicola, presti i bambini di casa cominciarono a sentire la notte il rumore di passi cadenzati che andavano avanti e indietro sul terrazzo, quasi ci fosse qualcuno a far da sentinella.
    Passarono gli anni e la famiglia per questioni di lavoro, cambio casa e paese, però i misteriosi passi gli seguirono. Più volte il padre e il figlio maggiore salirono in terrazzo a controllare, ma non trovarono mai niente, e ogni volta che salivano a controllare i passi cessavano. Ora penserete che era un bene, ma i passi apparteneva al terribile Munaceddhu, che per vendicarsi dell'intromissione per parecchie notti si metteva a cavalcare il petto di l'aveva disturbato togliendogli il respiro sino quasi a svenire.
    Una volta addirittura il figlio maggiore dopo aver disturbato lo spiritello se lo vide in piedi sulla porta della nostra stanza, con il corpo, di circa 30 cm, illuminato da una luce fioca ma non gli occhi lucenti come stelle che lo fissava prima di toglierli il respiro con una delle sue cavalcate.
    Da quella sera non volle più saperne di andare in terrazzo la notte.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:17
    Last Post by Xander Ares il 24 Aug. 2021
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  8. Ciciaricchio
    C'era una volta una donna non aveva figli e giorno pregava Gesù Cristo che gli ne mandasse uno...

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    By Xander Ares il 23 Aug. 2021
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    C'era una volta una donna non aveva figli e giorno pregava Gesù Cristo che gli ne mandasse uno.
    - Gesù Cristo mio, - pregava, - fammi avere un figlio, pure se piccolo come il seme di una pianta. -
    Il Signore toccato dalla devozione della donna decise di accontentarla, e nottetempo fece crescere davanti alla casa della donna una pianta. Quando al mattino la donna aprì la porta la pianta aprì le sue foglie facendo cadere un seme rotondo che si animò e chiamo la donna mamma. La signora era felice poiché poteva dire di avere un figlio anche se piccolo come un seme e lo chiamò Ciciaricchio.
    Passò il tempo e vedendo che tutti i ragazzi venivano mandati a fare commissioni per le loro madri anche Ciciaricchio volle farlo. La mamma allora iniziò a mandarlo a comprare cose e per il paese si vedeva Ciciaricchio rotolare per le strade mentre andava per negozi.
    Però lui non comprava la roba come tutti gli altri, infatti lui ma non pagava.
    Quando andava dal bottegaio, al momento di pagare, prendeva una bella rincorsa e con un salto si infilava nel naso del povero malcapitato. Quando il bottegaio urlava pregandolo di uscire Ciciaricchio faceva finta di non sentire finché il pover uomo gridava: - Se esci dal naso non ti faccio pagare. -
    Solo allora lui usciva e se ne tornava a casa con la spesa.
    In ogni bottega e negozio la gente aveva paura, che Ciciaricchio s'infilasse nel loro naso, minacciando di stabilirsi lì, perciò gli concedevano gratuitamente ogni ben di Dio.
    La cosa andò avanti per un lungo tempo, ma alla fine le guardie si presentarono a casa sua e raccontarono alla madre che non sapeva niente.
    Lei lo rimproverò aspramente, ma più lo faceva e più Ciciaricchio prendeva gusto a comportarsi da brigante, così la sua mamma prese il figlio malfattore e lo mise un guscio di noce che mise a galleggiare sull'acqua. Così abbandonato nell'immensità del mare il guscio di noce arrivò su uno scoglio e Ciciaricchio che aveva preso troppa umidità diventò una pianta che mise radici lì, la prima pianta di ceci. Presto divenne grande e diede alla luce tanti altri Ciciaricchio che i grazie ai temporali e i venti sparsero rotolando per tutto il mondo, e così oggi possiamo mangiare tutti un bel piatto di ceci.
    Last Post by Xander Ares il 23 Aug. 2021
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  9. La pascolata notturna
    Dovete sapere la dimora preferita del Munaceddhu era la stalla, infatti molto spesso prendeva in simpatia una cavalla o un asinello...

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    Dovete sapere la dimora preferita del Munaceddhu era la stalla, infatti molto spesso prendeva in simpatia una cavalla o un asinello, accarezzandogli e trascorrendo molto tempo con loro.
    Un massaro ad esempio una notte sentì degli strani rumori venire dalla stalla e vide il Munaceddhu che aveva fatto uscire i suoi buoi e li conduceva a pascolare, vedendoli tranquilli a ruminare in mezzo all'erba si guardò bene dal ricondurli alla stalla. L'uomo sapeva che se lo spiritello lo avesse visto disfare la sua buona azione si potuto offendere e per vendicarsi avrebbe preso a calcare e cavalcare a modo suo sia l'uomo che le bestie, e se gli fosse saltata la mosca al naso sarebbe arrivato a ucciderli tutti. E così lasciò i suoi buoi pascolare di notte e dormire di giorno.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:16
    Last Post by Xander Ares il 22 Aug. 2021
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  10. Dodici briganti e un tesoro
    C'era una volta un uomo molto ricco, che si accorse che il lusso e gli agi non gli davano felicità...

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    By Xander Ares il 21 Aug. 2021
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    C'era una volta un uomo molto ricco, che si accorse che il lusso e gli agi non gli davano felicità, invece gli alberi, il canto degli uccellini e il mormorio dei ruscelli allietavano il suo cuore. Quindi regalò tutte le sue ricchezze e poveri e andò a fare l'eremita in una casetta nei boschi.
    Un giorno preso una brocca e s'era messo a cercare un po' d'acqua fresca di sorgente e risalì un ruscello finché scorse una radura. Li trovò una sorgente d'acqua limpidissima e subito immerse la brocca, mentre la riempiva, notò una pianta dei bellissimi fiori.
    Rapito dalla loro bellezza decise di prendere la pianta con tutte le radici per trapiantarla davanti alla sua casetta e godere sempre della vista dei fiori. Si mise così di buona lena a delicatamente rimuovere la pianta, mentre scavava la terra con le mani scoprì che i fiori nascondevano una piccola fossa piena di monete d'argento.
    L'eremita vedendo le monete ne fu disgustato, erano solo false ricchezze per lui, come quelle che in passato gli avevano tolto la felicità, perciò ricoprì la fossa di terra e tornò felice alla sua casetta.
    Qualche notte dopo fu svegliato dal sonno improvviso, qualcuno bussava alla sua porta, incuriosito si chiese chi potesse essere a quell'ora e aprì. Dodici briganti armati di coltellacci lo afferrarono e entrarono nella casetta.
    – Cosa volete? - chiese l'eremita - Non ho ricchezze che vi possano interessare. -
    Il capo dei briganti sentendo così disse: - Ah, si! Allora vorrà dire che ci accontenteremo di prendere la tua vita. -
    L'eremita impaurito si ricordò delle monete d'argento e disse: - Aspettate! Non ho denaro con me, ma vi porterò dove potrete trovarne. -
    Il mattino dopo li accompagnò alla sorgente, rimossa la terra mostrò il prezioso tesoro che uscivano dal suolo.
    I furfanti subito si misero a scavare per togliere le monete da lì, e così le ammucchiarono per ore finché non gli venne fame e pensarono che era ora di mangiare qualcosa.
    Il capo dei briganti allora scelse sei di loro perché andassero in paese a comprare pane, sarde, ricotta forte e del buon vino. Si sa però che tra ladri non c'è onore, e così i criminali che andarono in paese, lungo la strada iniziarono a discutere tra di loro.
    - Se fossimo solo in sei il tesoro andrebbe diviso in solo sei parti invece che dodici. -
    - E' vero, ma come possiamo fare a liberarci degli altri? -
    - Mettiamo del veleno nel cibo che gli portiamo, così moriranno tutti. -
    -Si mettiamo nella ricotta forte, così non sentiranno il sapore. -
    E così i sei comprarono anche del veleno e lo misero nella ricotta forte, intanto il capo dei banditi riunì a quelli che erano rimasti alla sorgente e disse: – Appena tornano gli altri uccidiamoli, così divideremo le monete solo tra noi. -
    - Capo, però non sarà facile ucciderli. -
    - Ti sbagli, avranno le mani impicciate col cibo, e noi gli avvicineremo facendo finta di niente, per acc...

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    Last Post by Xander Ares il 21 Aug. 2021
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