1. L'oroscopo arabo - L'occupazione
    Per ottenere l'ultimo numero bisogna cercare il mestiere tra quelli qui riportati...

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    By Xander Ares il 9 July 2021
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    Per ottenere l'ultimo numero bisogna cercare il mestiere tra quelli qui riportati, se vuole ottenere il numero di un bambino si cerca l'occupazione dei genitori, altrimenti quella dell'interessato.

    1 – Le classi meno agiate e i reietti della società
    Es. disoccupati, immigrati, rifugiati, galeotti, barboni, reietti, mendicanti o affetti da tare psicofisiche o morali.
    2 – Chi esegue ordini
    Es. operai non specializzati, domestici, badanti, manovali.
    3 – Chi vive del lavoro delle proprie mani
    Es. artigiani, infermieri non specializzati, camerieri, personale alberghiero, segretarie, dattilografe, piccoli commercianti, macellai, pizzicagnoli, Operai specializzati, muratori, pasticceri.
    4 – Chi fa un lavoro rischioso
    Es. poliziotti, gendarmi, soldati, sottufficiali, spie, avventurieri, prostitute, mercenari, malviventi e gente che campa di espedienti.
    5 – Chi dà ordini e tutti coloro che hanno il compito di far eseguire ordini
    Es. capi ufficio, sorveglianti, militari in carriera (esclusi i generali), segretarie di direzione, contabili.
    6 – Chi vive della terra
    Es. agricoltori, allevatori, paesaggisti, agronomi e chi lavora in campagna o a contatto con gli animali da allevamento.
    7 – Piccoli intellettuali e impiegati di “concetto”
    Es. istitutori, professori, tecnici scientifici, PR, addetti stampa, personale medico e paramedico, studenti, attori, editori, piccoli dirigenti, segretari, giornalisti, impiegati.
    8 – Mestieri che si occupano di accumulare denaro
    Es. grandi nomi del commercio e dell’industria, possidenti che vivono di rendita, banchieri, notai, assicuratori.
    9 – Detentori del potere
    Es. alti funzionari privati o dello Stato, governatori, magistrati, direttori, politici.
    10 – Intellettuali all'apice del successo:
    Es. professori universitari, giudici, liberi professionisti (avvocati, architetti, medici, veterinari, ingegneri), artisti o attori famosi, giornalisti e reporter conosciuti.
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  2. L'oroscopo arabo - Il giorno di nascità
    Cercate il vostro giorno di nascita tra le date riportate per capire quale è il vostro primo numero per determinare il vostro segno zodiacale.

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    By Xander Ares il 9 July 2021
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    Cercate il vostro giorno di nascita tra le date riportate per capire quale è il vostro primo numero per determinare il vostro segno zodiacale. Noterete che gli intervalli tra le date rispecchiano lo zodiaco occidentale, questo perché i testi arabi rintracciati di Thebit ben Corat, Khalib ibn Jabiz, Geber, Rasis e soprattutto del grande Albumasar non sono ancora comprensibili e risultano di difficile interpretazione, e così autori moderni hanno ricostruito le date a partire dall'astrologia occidentale.

    1 - Dal 24 agosto al 23 settembre
    2 - Dal 21 marzo al 20 aprile
    3 - Dal 22 giugno al 22 luglio
    4 - Dal 24 ottobre al 22 novembre
    5 - Dal 22 maggio al 21 giugno
    6 - Dal 21 aprile al 21 maggio
    7 - Dal 19 febbraio al 20 marzo
    8 - Dal 24 settembre al 23 ottobre
    9 - Dal 23 luglio al 23 agosto
    10 - Dal 22 dicembre al 20 gennaio
    11 - Dal 21 gennaio al 18 febbraio
    12 - Dal 23 novembre al 21 dicembre
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  3. L'oroscopo arabo - Introduzione
    Presso i Sumeri sarebbero nate le prime forme di zodiaco arabo, e precisamente nella parte settentrionale della penisola arabica...

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    By Xander Ares il 9 July 2021
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    Presso i Sumeri sarebbero nate le prime forme di zodiaco arabo, e precisamente nella parte settentrionale della penisola arabica, in quel territorio compreso fra i fiumi Tigri e l'Eufrate, noto a tutti come Mesopotamia, successivamente si è diffuso in tutta la penisola Araba.
    Gli arabi, come gli occidentali, dividono lo zodiaco in 12 segni, però ci sono due grandi differente: primo il loro zodiaco non è regolato dagli astri, ma dai numeri; secondo i loro simboli si riferiscono unicamente alle armi.
    Nelle armi c'è il segno della lotta, della vittoria e della sconfitta, della fortuna e sfortuna.
    Ogni individuo, nella propria esistenza, sarà dotato di un'arma. Al momento della nascita questa sancisce il punto di partenza della propria esistenza e sarà decretata secondo tre fattori: il giorno di nascita, il numero dei suoi abitanti della città natale, nonché la condizione sociale dei genitori.
    Ad ognuno di questi fattori è assegnato un numero, in tre numeri tramite un semplice calcolo determinano il proprio segno, che non rimane immutato per tutta la vita, infatti cambia in base alle città in cui ci si sposta e ad ogni cambio di mestiere dei genitori nell'infanzia e poi del proprio lavoro in età adulta.
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  4. I Werebear in altri media

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    By Xander Ares il 27 May 2021
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    Arsus però non è il primo werebear supereroe, infatti già trentasette anni prima nelle pagine dei fumetti ne appare uno, precisamente nel agosto del 1980 sulle pagine di "Incredible Hulk" numero 250 compare per la prima volta il supereroe russo Ursa Major.
    Nell'Unione Sovietica dell'universo Marvel o mutanti (come gli X-Men) erano considerati un pericolo e perciò venivano uccisi appena i loro poteri emergevano. Il giovane Bol'saja Medvedica con l'abilità di trasformarsi in un enorme orso bruno parlante viene salvato da questo destino per entrare in un progetto pilota in cui è stato addestrato per essere un agente leale al governo come parte dei Soviet Super-Soldiers con il nome di Ursa Major.
    Per molti anni serve il paese con i suoi compagni, ma alla fine sceglie di schierarsi con i mutanti oppressi unendosi a un gruppo di mutanti esiliati chiamati Siberforce.
    Con la fine dell'Unione Sovietica i Soviet Super-Soldiers si divisero in quelli che divennero dei criminali e quelli che rimasero degli sotto il nome di People's Protectorate.
    Nel 1998 Siberforce e People's Protectorate si fondono diventando il gruppo chiamato Winter Guard e Ursa Major ritorna in Russia per essere poco dopo imprigionato in un gulag sotto false accuse, per poi ricevere il perdono ad anni di distanza.
    La singolarità di questo personaggio è che se pure non di primo piano ha un forte simbolismo, un grande orso, come era definita una volta la Russia, ma anche un nome come Ursa Major, tradotto Maggiore Orsa e diventa chiaro il riferimento all'Orsa Maggiore.
    Oltre che nei fumetti gli uomini-orso appaiono anche nella letteratura moderna, infatti la scrittrice Lorelei Moone sfrutta il mito dei werebear, usandoli come cardine della saga in sei parti "Scottish Werebear", in cui mischia fantasy e avventure rosa.
    Nel primo volume, "Un Amore Inaspettato", lo scozzese Derek McMillan è un orso mutaforma e come i suoi simili vive ai margini della società umana, senza mai mostrarsi sull'isola di Sky. Quando affitta il suo cottage per le vacanze alla scrittrice Clarice e lui la riconosce la sua compagna nonostante una storia d'amore tra umani e werebear sia proibita.
    Nel libro successivo della saga, "Un Incontro Pericoloso", l'Alleanza dei mutaforma è sulle tracce di una storica società segreta sua nemica: I Figli di Domnall. Il werebear Aidan McMillan e la licantropa Heidi Blackwood sono in missione sulle loro tracce quando capiscono essere anime gemelle. Tuttavia, lei è un lupo, un nemico naturale degli orsi.
    Nel libro "Un Amore Proibito", Jamie Abbott, orso mutaforma e leader locale dell'Alleanza, è sulle tracce dei Figli di Domnall, quando incontra Alison Campbell. L'attrazione fra loro è innegabile fin dal primo momento, ma Jamie non sa che la donna che ha scelto come sua compagna fa parte de...

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    Last Post by Xander Ares il 27 May 2021
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  5. I Werebear nelle fiabe

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    By Xander Ares il 19 May 2021
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    La figura degli uomini orso è fortemente legata alle fiabe specialmente quelle dei paesi nordici, a cominciare da quella norvegese di Østenfor sol og vestenfor måne ("A est del sole e ad ovest della luna") una fiaba popolare raccolta da Peter Christen Asbjørnsen e Jørgen Moe a Bygland per essere inclusa nel 1852 nella seconda edizione di Norske Folke-Eventyr.
    Anni dopo l'artista August Schneider, nel 1870, raccolse a Setesdal una variente più famosa della storia che Asbjørnsen e Moe pubblicarono in Norske Folke-Eventyr. Ny Samling del 1871 col nome di Kvitebjørn kong Valemon ("Il re orso bianco Valemon"). La storia fu poi tradotta in inglese da sir George Webbe Dasent nella sua raccolta Tales from the Fjeld.
    Nella storia una principessa sposa un orso polare parlante che ogni notte si trasforma in un uomo di cui non può vedere il volto. Da lui avrà tre figlie prima di cercare di vedere il suo volto, scoprendo che se avesse aspettato un altro mese il maleficio che mutava la sua forma si sarebbe spezzato. I due amati riusciranno a spezzarlo solo successivamente uccidendo la strega che l'aveva fatto. Nella versione precedente mancano le figlie e alcuni dettagli, ma la storia non varia più di tanto.
    Ne esiste un'altra versione norvegese intitolata Kong Hvidevallbjørn raccolta da Valdres.
    Anche in Danimarca esistono delle versione della storia. Una variante intitolata Prinds Hvidbjørn ("Il principe Biancorso") è stata raccolta da Jens Kamp nel XIX secolo, un'altra versione dallo stesso nome fu registrata dal collezionista danese di racconti popolari Mathias Winther e pubblicata per la prima volta nel 1823. Una terza versione, intitolata Hvidebjørn kongens søn ("Il figlio del re dell'orso polare"), è stata raccolta da Svend Grundtvig. Sostanzialmente simili ad "A est del sole e ad ovest della luna".
    Esiste anche una fiaba irlandese The Brown Bear of Norway ("L'orso bruno di Norvegia") raccolta da Patrick Kennedy per il suo libro del 1866 Legendary Fictions of the Irish Celts, questa favola richiama più "Il re orso bianco Valemon", ma con un interessante differenza ogni volta che muta in uomo esce dalla sua pelliccia lasciando a terra e la principessa un giorno la brucia sperando di farlo rimanere uomo anche di giorno, solo per sapere che a causa delle sue azioni il suo amato dovrà sposare la figlia della strega che l'aveva maledetto.
    Successivamente la storia fu inclusa nel 1910 da Andrew Lang nella sua antologia The Lilac Fairy Book, anche se Lang attribuì erroneamente la sua fonte come West Highland Tales in cui è contenuta invece The Brown Bear of the Green Glen ("L'orso bruno del Green Glen") una fiaba scozzese raccolta da John Francis Campbel...

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    Last Post by Xander Ares il 19 May 2021
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  6. I Werebear - Gli orsi mannari nell'immaginario collettivo

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    By Xander Ares il 7 May 2021
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  7. Altri miti sui Werebear in giro per il mondo

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    By Xander Ares il 30 April 2021
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    Puntiamo ora la nostra attenzione su una dea-orsa di retaggio indoeuropeo sul cui conto oggi si sa molto poco: Artio, la dea celtica della caccia e dell'abbondanza, Dea Artio nella religione gallo-romana.
    Il nome della dea deriva dalla parola gallica artos, che vuol dire "orso", anche altre lingue celtiche hanno parole simili, come art nell'antico irlandese, arth in gallese. La dea spesso raffigurata con le sembianze di un'orsa, oppure insieme a questo animale, testimonianze del suo culto sono state trovate soprattutto vicino alla città di Berna, che secondo una leggenda locale il fondatore della città, scelse come nome quello del primo animale che incontrò a caccia, che si rivelò essere un orso. In Artio rivediamo facilmente il mito greco di Artemide Brauronia di cui abbiamo già parlato.
    Anche presso i nativi americani esistono culti iniziatici legati all'orso, similmente alla tradizione greca delle bambine-orso della festa di Artemide Brauronia, le ragazze Ojibway, al sopraggiungere del primo flusso mestruale venivano allontanate dal villaggio per diversi giorni, ed erano chiamate mukowe che si traduce come "lei è un'orsa".
    Anche nella mitologia di alcune tribù nord-americane l'Orsa Maggiore è associata agli uomini-orso. Secondo un mito una giovane donna fu trovata nella foresta mentre si accoppiava con un orso dai suoi sette fratelli che uccisero l'orso, lasciando la donna a piangere l'amore perduto. Tornata a casa, venne schernita e umiliata dai sette fino a che arrabbiata ruggì, si era trasformata un orso terrorizzando i fratelli che fuggirono. La donna-orso li inseguì finché i sette si rifugiarono su un albero; allora lei iniziò a scuotere l'albero per farli cadere, ma uno dei fratelli la uccise con una freccia. Il suo corpo privo di vita si tramutò di nuovo in donna e quando i fratelli la videro, sentirono un rimorso così grande che decisero di fuggire in un posto lontano senza mai tornare. Uno di loro lanciò una freccia nel cielo e gli altri lo seguirono, divenendo i Sette Fratelli - le sette stelle dell'Orsa Maggiore.
    Di questo mito ci sono delle varianti in cui ad esempio i fratelli cacciatori erano tre e nel grande carro starebbero inseguendo un orso, in un'altra il grande carro sarebbe sarebbe la donna-orso e tre cuccioli che seguono la madre.
    Ritroviamo ancora un mito sui werebear in una storia della mitologia coreana secondo cui il figlio del Signore dei Cielo, Hwanung, venne pregato da una tigre e un'orsa di farli diventare esseri umani. La divinità dopo aver ascoltato le loro preghiere diede loro 20 spicchi d'aglio e un fascio di artemisia, ordinando loro di mangiare solo questi cibi sacri e di rimanere lontani dalla luce del sole per 100 giorni. Dopo una ventina di giorni però la tigre rinunciò e lasciò la grotta. L'orsa, invece, perseverò nell'intento e fu trasformata in una donna.
    La donna-orso si dimostrò grata della miracolosa tr...

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    Last Post by Xander Ares il 30 April 2021
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  8. I Werebear - Bibliografia

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    By Xander Ares il 29 April 2021
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    • Beowulf

    • Biblioteca di Apollodoro

    • Chronicon ex chronicis di Florence di Worcester

    • Gesta Danorum di Saxo Grammaticus

    • Giving Voice to Bear: North American Indian Myths, Rituals, and Images of the Bear di David Rockwell

    • Hrólfs saga kraka ok kappa hans

    • Korea: The Impossible Country di Daniel Tudor

    • Lāčplēsis di Andrejs Pumpurs

    • Metamorfosi di Publio Ovidio Nasone

    • Periegesi della Grecia di Pausania il Periegeta

    • Saga degli Ynglingar di Snorri Sturluson



    Edited by Xander Ares - 30/4/2021, 12:29
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  9. I Werebear e i guerrieri

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    By Xander Ares il 28 April 2021
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    Nella mitologia di alcune tribù nord-americane la figura dell'orso ha una forte affinità con l'uomo, per i Dakota l’orso grizzly è il "guerriero a quattro zampe", vedendo perciò l'orso come un simile dell'uomo.
    Ritroviamo poi questa immagine dei guerrieri orso nei miti nordici dell'Europa. Nella saga degli Ynglinga sono presentati come i guerrieri-belva di Óðr/Odino, i berserkir letteralmente "pelle d’orso", equivalenti dei quali nella tradizione norrena sono gli ulfèdhnar (veste di lupo).
    Per l'opera islandese: "Andavano senza corazza, selvaggi come cani e lupi. Mordevano i loro scudi ed erano possenti come orsi e tori. Facevano eccidio di uomini e ferro e acciaio nulla potevano contro di loro. Questo si chiamava furore di berserkir."
    Queste caratteristiche non erano innate, si conseguivano per mezzo di un rituale che non conosciamo. Le qualità così ottenute si possono sostanzialmente indicare nell'identificazione con una belva della quale si portavano i contrassegni, la pelle d'orso o un collare di ferro, secondo un’usanza che è restata a lungo viva nel folklore danese sotto forma della leggenda che ci si potesse trasformare in orso indossando un collare di ferro acquisendo di una specie di invulnerabilità, attestata anche Tacito per i germanici Catti.
    Il travestimento da orso non era soltanto un’astuzia bellica atta a spaventare il nemico, era anche il simbolo di una temporanea possessione dello spirito-belva che entrava nel guerriero tramite un evocazione sciamanica.
    Anche eroe danese Beowulf dell'omonimo poema è legato allo spirito dell'orso infatti il suo noma significa "lupo delle api", che è una descrizione poetica per l'orso, così chiamato in quanto goloso di miele. Beowulf però viene anche identificato con un altro eroe che appare nella saga leggendario Hrólfs saga kraka ok kappa hans, si tratta di Bödhvar Bjarki figlio di Björn (che tradotto significa orso), un uomo che per incantesimo era costretto a vagare di notte sotto forma dell’animale del quale portava il nome, e di una donna chiamata Bera (che significa orsa). Tra belva e l'eroe c'è una corrispondere della loro natura più profonda, come con la hamingja, lo spirito-guida, trascendendolo tanto che Bödhvar mentre il suo corpo sta dormiente nella retroguardia combatte sotto forma di un grande orso.
    Anche l'eroico Thorgils detto Sprakalägg secondo la Chronicon ex chronicis di Florence di Worcester era figlio di Ursi (in latino orso), ascendenza che diviene ancora più marcata nel Gesta Danorum di Saxo Grammaticus che riporta come genitori di Thorgils Sprakalägg un'essere plantigrado di nome Ursus e una fanciulla fatata svedese.
    Anche l'eroe leggendario lettone Lāčplēsis è legato agli orsi, il suo nome significa "uccisore di orsi" e si dice abbia ucciso un orso spezzandogli le mascelle a mani nude tanto che l'Ordine di Lāčp...

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    Last Post by Xander Ares il 28 April 2021
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  10. I mito dei werebear nel Mediterraneo

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    By Xander Ares il 28 April 2021
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    I werebear esistono nei miti del Mediterraneo da tempi immemori, secondo una leggenda dell’antica Grecia la ninfa Callisto, compagna di caccia e ancella di Artemide, e per questo vergine tenuta alla castità. Purtroppo però Zeus s’invaghisce di lei, per conquistarla le appare sotto le spoglie della stessa Artemide.
    Dopo aver giaciuto col dio, Callisto tornò a far parte del corteo delle ninfe vergini di Artemide. Di lì a nove mesi, dopo aver partecipato ad una battuta di caccia con la dea e le altre ancelle, si rifiutò di svestirsi per fare il bagno presso una fonte, temendo di rivelare con la sua nudità che era incinta. Le altre ninfe si insospettirono e, sfilatale la veste, notarono il grembo rigonfio e scoprirono il tradimento, così Artemide la scacciò.
    Callisto diede alla luce un maschio Arcade, priva della protezione di Artemide, Zeus temette la vendetta di sua moglie Era sulla ninfa e per nasconderla da lei la trasformò in un'orsa. Era però se ne accorse e chiese ad Artemide di ucciderla e quando Callisto morì, ma il padre degli dei a compassione dell'amata la trasformò in una costellazione che prese il nome di Orsa Maggiore. Zeus raccolse loro figlio Arcade, per darlo a Maia che lo portò in Arcadia dal padre, il re Licaone, e i cinquanta fratelli di Callisto perché lo crescessero.
    Il padre poi decise di accertarsi se erano degni di crescere suo figlio andò, travestito da contadino, a chiedere ospitalità al sovrano. Il re per sapere se l'ospite fosse veramente una divinità decise di servire al banchetto in suo onore con le carni del nipote Arcade. Il dio inorridito punì Licaone per la sua empietà trasformandolo in un feroce lupo, destinato a cibarsi di carne umana, e fulminò l'empio e tutti i suoi figli tranne Nittimo, il quale poté così succedere al padre.
    Il lupo Licaone fu esiliato in quello che sarebbe diventato il Salento, mentre in Arcadia si presero a svolgere sacrifici umani in onore di Zeus Liceo, quando una vittima umana veniva immolata e i celebranti, che si erano cibati delle viscere, venivano trasformati in lupi per otto anni. Scaduto questo termine potevano ritornare umani, a patto che non avessero mangiato carne umana.
    Un mito che ci dice molte cose: il rapporto fra 1’orso e il culto astrale, quello fra l’orso e il lupo, quello fra l’orso e certe popolazioni che l’avrebbero capostipite (gli Arcadi). Si tenga presente che il termine greco per orso è arktos, una parola che indica anche il Settentrione e che è presente come parte del nome di Artemide. Fra i molti animali che hanno con Artemide un rapporto privilegiato tra cui l’orso, poiché l’Artemide d’Arcadia è trasformata in orsa e in onore dell’Artemide Brauronia le fanciulle di Atene, prima di contrarre matrimonio dovevano prestare servizio nel culto di Artemide Brauronia col nome di arktoi. Proprio nella festa di Artemide Brauronia si travestivano due bambine di non più di dieci anni da orse che partecipavano alla processione così acconciate. E...

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