1. Il pic-nic di Lunetta
    C'era una volta una ragazza povera di Lunetta che per guadagnarsi da vivere andò a lavorare come domestica per la perfida signora Grisolda...

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    By Xander Ares il 22 Oct. 2021
     
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    C'era una volta una ragazza povera di Lunetta che per guadagnarsi da vivere andò a lavorare come domestica per la perfida signora Grisolda e le sue terribili figlie Gritilde e Griolga, che la facevano lavorare duramente tutta la giornata.
    Ogni giorno Lunetta era indaffaratissima dall'alba al tramonto. Di primo mattino accendeva il fuoco nel caminetto. Nel pomeriggio accomodava gli abiti delle figlie della padrona. Non un giorno di vacanza.
    La giovane domestica però aveva un gran segreto, era in grado di vedere gli spiritelli invisibili agli umani che ci circondano, e così fatine e folletti erano i suoi unici amici. Essi andavano spesso a far visita a Lunetta nella sua cameretta sotto il tetto. Lassù si sentivano al sicuro perché Belzedeo, il grosso cane di Gritilde e Griolga, non saliva mai in soffitta, infatti il mastino, come tutti gli animali, poteva vederli e smaniava di catturarli.
    Lunetta invece trattata bene gli spiritelli, trovava sempre delle briciole di torta per sfamare le fatine. Raccoglieva anche gli avanzi dei pasti per darli ai folletti.
    Quando aggiustava i vestiti della padrona e delle figlie, conservava pezzetti di tessuto con cui poi confezionava indumenti per i suoi piccoli amici.
    Al suo preferito, un folletto di nome Muschietto, regalava spesso delle graziose magliette perché lo tenessero caldo.
    - Padrona, ormai è da un anno che lavoro qui, - disse una mattina Lunetta alla signora Grisolda, - potrei avere una domenica libera per andare a fare un picnic? -
    - Se avrai finito le faccende domestiche. - rispose la padrona.
    Presto arrivò il sabato e la signora ricordò alla domestica: - Finisci il bucato, e domani avrai il tuo giorno libero. -
    Lunetta cantava allegramente mentre stendeva i panni lavati, ma, mentre la ragazza lavorava, le figlie della padrona complottavano.
    - Quelle stupida crede davvero che la mamma la lascerà libera domani - disse Gritilde.
    - Ma la mamma non vorrà certo - esclamò Griolga.
    - E noi nemmeno! -
    Il giorno dopo Lunetta si svegliò presto e di ottimo umore.
    - Buon compleanno, Lunetta! - urlarono i folletti.
    - Felice giornata! - aggiunse Muschietto, saltellando sul letto.
    - Mi sento davvero così felice, oggi! - esclamò la fanciulla guardandosi allo specchio.
    - Indosserò il mio abito più bello per il picnic - soggiunse.
    Una volta vestita si affrettò a scendere: doveva solo preparare il cesto con la merenda e poi sarebbe stata pronta per uscire.
    - Aspetta un minuto - disse Gritilde entrando in salotto.
    - Ci sono parecchie cose che devi ancora fare prima di uscire - aggiunse Griolga.
    Belzedeo ghignò soddisfatto: non gli piaceva Lunetta, perché proteggeva i folletti.
    - Queste posate d'argento, per esempio, devono essere lucidate - esclamò Gritilde.
    Con un sospiro Lunetta indossò fazzoletto e grembiule e si mise al lavoro.
    - E la libreria - gracchio Grisolda. - Guarda è pieno di polvere! -
    Poi Belzedeo abbaio, affamato, e la fanciulla dovette preparargli la solita pappa.
    Finalmente, Lunetta poté riempire il suo cestino con le provviste, stava già uscendo, quando le due padroncine gridarono: - Le mie scarpe! -
    - Il mio vestito! -
    Tristemente, Lunetta lucidò le scarpe di Griolga, mentre Belzedeo la guardava sghignazzando.
    Poi stirò il vestito di Gritilde cercando di fare più in fretta che poteva.
    - Ecco, finalmente è tutto a posto! - esclamò poi la giovane domestica, - Sicuramente non ci sarà niente altro da fare! -
    Prese il suo cestino e aprì la porta.
    Appena fuori, udì Gritilde che strillava dal balcone: - Aspetta! -
    - Prima di andare a fare il tuo picnic, raccogli tutti i rami secchi che vedi qui intorno e sistemali nel ripostiglio della legna. Vogliamo tenere la stufa accesa mentre tu sarai fuori. -
    Pazientemente, Lunetta cominciò a raccogliere pezzetti di legna da ardere. Gli spiritelli chiamarono in aiuto tutti quanti gli animali poiché videro quanto lungo e difficile fosse il suo lavoro.
    - Lascia che ti aiutiamo noi - dissero allora.
    E così le fatine raccoglievano piccoli stecchi mentre i coniglietti invece saltellavano stringendo i legnetti in bocca o fra le zampe.
    - Dobbiamo essere gentili con Lunetta: lei è sempre così buona con noi! - cinguettò un uccellino.
    Nel, frattempo, la signora Grisolda stava preparando il tè in salotto con le figlie. - Raccogliere la legna terrà occupata Lunetta per un bel po' - disse la donna.
    - E intanto noi penseremo a qualche altra cosa da farle fare - sghignazzò Griolga.
    Ma Muschietto, nascosto dietro la porta, aveva uditi tutto ed esclamò: - Dobbiamo aiutare Lunetta, o non riuscirà mai a liberarsi! -
    Corse veloce in cucina dove chiamò a raccolta tutti gli altri folletti della casa, li radunò dietro la botola che si apriva sulla cantina raccontò loro quanto aveva udito.
    - Ho un piano! - concluse chiamando con sé il suo amico Ghiandino.
    - Noi due scenderemo in cantina. Voi invece restate qui nascosti in cucina e pronti a entrare in azione - concluse rivolto agli altri compagni.
    Muschietto e Ghiandino corsero in cantina.
    - Che facciamo? - chiese Ghiandino.
    - Rumore, molto rumore - rispose Muschietto.
    I folletti trovarono due cucchiai e cominciarono a sbatterli l'uno contro l'altro. Poi fecero rotolare intorno delle bottiglie. Infine si misero a correre, squittendo, fino alla porta della cucina.
    Intanto la signora Grisolda e le figlie si erano recate in salotto e si guardavano intorno.
    - Che cosa c'è ancora da pulire qui dentro? - si domandava la perfida donna.
    - Bisogna lavare questi vetri! - esclamò Gritilde.
    - Queste poltrone devono essere spolverate - aggiunse la sorella.
    - Penso proprio che Lunetta non avrà affatto il tempo per uscire, oggi - concluse la Grisolda, trionfante.
    Improvvisamente, le tre donne e il cane Belzedeo udirono strani rumori.
    - Che cos'è questo baccano? -
    - Mi pare che provenga dalla cucina! -
    Corsero tutte a vedere.
    - Saranno ancora quegli orribili topi giù in cantina!- disse, sprezzante, la signora Grisolda e con le figlie e il cane si incamminò, in punta di piedi, giù per le scale della cantina.
    - Vai, scova quelle brutte bestiacce, Belzedeo! - lo incitò la Grisolda.
    Allora Muschietto, rivolto ai suoi compagni su in cucina: - Bene, ora tutti insieme! - gridò additando la botola aperta sulle scale della cantina.
    I folletti spinsero tutti insieme con forza contro la botola finché riuscirono a chiuderla tirando il catenaccio.
    - Evviva! Ce l'abbiamo fatta! - gridarono.
    Certamente le tre donne avrebbero impiegato un bel po' di tempo prima di uscire dalla cantina!
    Intanto Lunetta, con l'aiuto dei suoi piccoli amici, aveva finito di raccogliere la legna.
    - Ora finalmente potrò fare il mio picnic! - osservò la fanciulla. - Ho ancora mezza giornata libera da godermi. -
    E poiché non c'era nessuno in giro a dare altri ordini, si avviò felice, assieme ai suoi amici spiritelli.
    - Andiamo! - gridarono i folletti seguendola.
    Nel bosco, Lunetta trovò una bella radura e lì apparecchiò per il picnic. Le fatine, i folletti e gli animaletti erano con lei.
    - È stato davvero un giorno molto faticoso! - disse Lunetta. - Ma sono così felice ora di essere qui, circondata tutti i miei amici per una giornata di riposo! -
    Anche gli animaletti erano felici, sarebbe stato davvero un fantastico picnic!
    La signora Grisolda e le sue figlie furono liberate il mattino dopo da Lunetta, imparando ben bene la lezione da allora in poi una volta a settimana diedero alla domestica una giornata di riposo per paura di finire di nuovo chiuse giù in cantina.

    Edited by Xander Ares - 22/10/2021, 12:27
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