1. Il coccodrillo in città
    Nello zoo cittadino il custode, assai distratto, si scordò di richiudere la porta di una gabbia solitaria...

    Tags
    Favole
    Racconti
    By Xander Ares il 6 Nov. 2021
     
    Like       0 Comments   9 Views
    .
    Nello zoo cittadino il custode, assai distratto, si scordò di richiudere la porta di una gabbia solitaria.
    Lì viveva il vorace coccodrillo, che vedendo le sbarre aperte se ne uscì quatto quatto.
    Sulla era assai lento, tanto da sembrare fermo ai visitatori dello zoo che lo presero per una statua e non fecero alcun commento. Così il rettile mostruoso, dallo zoo uscì tranquillo nascondendosi nelle fogne.
    Quella sera all'imbrunire, per lo zoo la ronda fece il custode negligente, che scoprì l'assenza del terribile animale.
    Giornali, radio e televisione il giorno dopo allarmarono la gente, dovevan stare in casa per non essere attaccati dalla belva sanguinaria.
    Nei quartieri d'ogni dove i ragazzi sfortunati non poterono giocare fuori, solo alla finestra potevan stare.
    Nel quartier Tal dei Tali, non si vedevano più partite di pallone, ne saltare alla corda o aquiloni volare. I ragazzi erano tristi quando il piccolo Gigetto ne raccolse il più possibile sulle scale del palazzo.
    - Qui se non si trova il coccodrillo non usciremo mai più a giocare. - disse grave il ragazzetto.
    Gli amici ben sapevano che Gigetto aveva un gran cervello e lo stettero ad ascoltare.
    - Questa notte, - riprese a dire - tutti quanti dovremo uscire, di nascosto dai genitori andremo in piazza con i lenzuoli. -
    - Ma in piazza dicono che c'è il coccodrillo. - spaventata disse Giusi.
    - Non temete ho un gran piano per sconfiggere la belva. -
    Quella notte dalla gran torre l'orologio batté la mezzanotte quando il coccodrillo uscì dal suo nascondiglio in cerca di qualcosa da sgranocchiare. Cosa vide però d'un tratto, era un essere mostruoso alto più delle giraffe con un corpo lungo e tutte gobbe che lo fissava in modo stran.
    - Oh, oh, oh, ma cosa abbiamo qui una bella grassa lucertola da sgranocchiare. - disse con voce cavernosa il misterioso gigante e fece per allungare il lungo e magro braccio con degli enormi artigli d'acciaio.
    Il coccodrillo non avea mai visto un si fatto essere e spaventato corse a chiudersi da solo nella gabbia dello zoo.
    Il titano assai strano era solo un allegro trucco, sotto un mucchio di coperte legate insieme erano i ragazzi del quartiere, un sull'altro per sembrare più alti e in cima Gigetto con un mascherone di cartapesta. Due bei rastrelli eran le braccia dai terribili artigli, e la voce cavernosa era Poldino con il raffreddore che parlava in un imbuto.
    Così con un po' d'astuzia la città tornò tranquilla e i Gigetto e suoi amici poterono tornare a giocare all'aperto.

    Edited by Xander Ares - 6/11/2021, 18:22
      Share  
     
    .