1. ME:GNOMI - Giorno 4

     
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    La quantità di cibo all'interno dell'albero è limitata, anche se ci sono funghi negli altri incavi dell'albero dovrebbero esaurirsi nel giro di uno o due giorni e non sembrano comunque avere un buon apporto nutritivo, per questo cercare cibo all'esterno era inevitabile, dal momento che il razionamento non era più disponibile.
    Solo dopo il quarto giorno dalla nascita avevamo raggiunto un aspetto simile a bambini di circa otto-nove anni, un passo in avanti che mi avrebbe aiutato all'esterno, ma comunque troppo difficile da fare da soli. Ho deciso di coinvolgere un mio amico, chiamato Tonio, spiegandogli la situazione e dopo averlo convito siamo usciti dall'albero.
    Avevo valuto con molta attenzione chi portare con me, Tonio era quello che ritenevo la persona più idonea, primo per la abilità come camminatore, adorava passeggiare a piedi per delle ore senza metà, e anche se in questi nuovi corpi sicuramente non avevamo le nostre vecchie abilità di sicuro aveva ancora la sua capacità di muoversi per lunghi tragitti risparmiando le forze e non lamentandosi, un'abilità che ritenevo essenziale poiché con centinaia di persone nell'albero solo allontanandosi il più possibile si poteva avere la certezza di trovare riserve di cibo non sfruttate.
    Un secondo motivo era il fatto che Tonio era un tipo che non disdegnava sporcarsi le mani se necessario, e non parlo solo di lavoro pesante, diciamo che Tonio è il classico personaggio che da bambino ammazzava formiche e lucertole per divertimento, trovare in natura piante velenose è molto più probabile che trovare animali non commestibili, perciò se possibile avremmo dovuto cacciare e non volevo con me qualcuno che esitasse poiché vegetariano o perché gli facesse ribrezzo uccidere.
    Infine Tonio era la persona meno schizzinosa che conoscessi, anzi adorava le cucine esotiche che altri evitavano, gli visto mangiare di tutto dalle cavallette fritte ai testicoli di toro, perfetto visto che con le nostre attuali dimensioni le uniche prede che avremmo potuto attaccare erano insetti e invertebrati.
    L'occasione per la nostra prima battuta di caccia non tardò a presentarsi, una specie di bruco verdastro con un corno lungo più di due volte le nostre mani stava mangiando una foglia. Ci dividemmo in modo che Tonio attirasse l'attenzione di quello che poi ribattezzammo l'unibruco mentre gli sgattaiolavo alle spalle per colpirlo. La bestia sembrava irritata dalla presenza di Tonio e si lanciò verso di lui per incornarlo, per fortuna ebbi il tempo di scagliargli una grossa pietra contro spappolandogli la testa.
    Era decisamente meglio per due persone lavorare insieme piuttosto che cacciare da soli, ce la saremmo vista brutta in uno scontro diretto con l'unibruco essendo disarmati, ucciderlo colpendo alle spalle era relativamente facile.
    Tonio si avvicino alla preda pronto a assaggiarlo subito, ma lo fermai, era meglio evitare le parti esterne poiché potevano essere urticanti, perciò lo smembrammo in due per arrivare più facilmente all'interno. Sembrava che l'interno dell'unibruco era simile a una gelatina appiccicosa, per fortuna però il suo sapore non era troppo diverso dalla gelatina di carne e perciò dopo il nostro primo titubante assaggio mangiammo a cuor contento.
    Il corno della nostra preda era l'unica cosa rimasta intatta della testa, sembrava decisamente appuntito e pericoloso e della dimensione giusta per essere usato a modo di pugnale, visto il nostro essere totalmente disarmati decisi di raccoglierlo per usarlo come rudimentale arma.

    Andy ha ottenuto Corno Piccolo d'animale!


    Nel momento in cui presi il corno, una specie di schermata di avviso apparve nell'aria davanti a me per poi svanire nel nulla, Tonio non ebbe la ben che minima reazione, da ciò dedussi che era visibile solo a me e un'idea si fece largo in me. Alcuni mesi prima avevo sentito parlare in TV di una nuova tecnologia che permette ai pazienti in coma di interfacciarsi con una realtà virtuale allo scopo di mantenere la mente attiva e facilitarne il recupero. Era possibile che la luce bianca fosse qualche tipo di esplosione, che non ci aveva uccisi, ma feriti così gravemente che ora eravamo tutti in coma, anche se probabilmente era un coma indotto per facilitare le cure. Ed ora eravamo tutti interfacciati alla realtà virtuale generata dal server di un ospedale, come se fossimo tutti collegati a un gioco online.
    L'ipotesi mi riempiva di speranza, se eravamo in coma forse c'era ancora una possibilità di tornare alla nostre precedenti vite, ma fino ad allora dovevo pensare a quella che stavamo vivevo adesso e sopravvivere. Usando il corno cercai di separare un altro po di gelatina dalla membrana esterna, ma era difficile e fastidioso così tornai ad usare le mani.
    Ero stato in grado di procurarmi un'arma e mangiare della carne fresca, questo era in effetti un significativo primo giorno di caccia.
    Certo la gelatina di unibruco non era esattamente una costata alla fiorentina, ma rispetto ai funghi dell'albero era deliziosa, inoltre una nuova speranza per il futuro rendeva il tutto più delizioso.

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    Edited by Xander Ares - 16/7/2020, 12:22
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