1. Il Principe Vecchio e il Diavolo
    Si narra che tanto tempo fa a Tricase, nel palazzo Gallone, vivesse un principe molto crudele che passava le sue giornate tra manie di grandezza e delitti efferati.

     
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    Si narra che tanto tempo fa a Tricase, nel palazzo Gallone, vivesse un principe molto crudele che passava le sue giornate tra manie di grandezza e delitti efferati. Pretendeva che le giovani spose passassero la prima notte di notte nel suo letto e se il marito rifiutava gli tagliava la testa e la gettava da una botola nella torre del castello, insieme a quelle di tutti colori che non gli andavano a genio.
    Nonostante tutti sarebbero stati felici con la sua morte il nobile sembrava resistere bene all'avanzare degli anni fino a che il popolo iniziò a chiamarlo il Principe Vecchio.
    Egli era ossessionato dal primo principe di Tricase che nel costruire il palazzo abbia voluto fare tante stanze quanti i giorni dell'anno, e una sala del trono tanto grande da contenere più di mille persone. Per aveva una simile ambizione doveva avere un enorme tesoro segreto e il Principe Vecchio desiderava quelle ricchezze, così per anni cercò in ogni stanza del palazzo un indizio su come potesse essere nascosto. E cercò una, due, mille volte finché non trovò nella stanza del trono un passaggio nascosto.
    Con esso si arrivava a una stanza segreta che tanto somigliava ad un tempio, dove era custodito in un robusto baule nero adornato di strani ed incomprensibili sigilli, un libro con la copertina rossa e dall'aspetto misterioso.
    Il Principe Vecchio studiò il libro con attenzione è scoprì che era il Libro del Comando, quando veniva aperto a una certa pagina evocava il diavolo in persona che compariva dinnanzi al suo evocatore in attesa di ordini dicendo: - Comandi ed io ubbidirò, mio signore. -
    Ma bisognava subito rispondere al maligno con un ordine altrimenti si avrebbe provocato l’ira degli inferi e il diavolo svanito trascinando l'anima dell'evocatore via con lui.
    Il principe però non era un tipo indeciso e ogni idea crudele che gli veniva chiamava Satana a se per eseguirla, il principe delle tenebre era molto felice della crudeltà del nobile e presto strinse con lui un legame di amicizia. Ogni suo desiderio veniva immediatamente esaudito da Satana mentre i cittadini di Tricase furono costretti, loro malgrado, ad assistere continuamente ai fantastici prodigi che il diavolo compiva per ordine dello stregone.
    Proprio perché intimoriti da quella bizzarra situazione due coraggiosi ragazzi un giorno decisero di scoprire in che modo il signore del palazzo riuscisse a farsi ubbidire dal diavolo.
    In cerca di risposte i due si introdussero nel maniero sfruttando l’oscurità notturna, videro così il Principe Vecchio dirigersi verso la stanza segreta dove era celato il Libro del Comando.
    I due ragazzi assistettero silenziosamente alla scena, curiosi, ma anche timorosi per ciò che, come avevano intuito, stava per accadere. Il principe prese il libro e lo posò su un vecchio leggio lo aprì e improvvisamente in una terribile nuvola che emanava un odore nauseabondo, il diavolo in persona apparve tra bagliori rossastri come il fuoco e lamenti inumani. Satana salutò il malvagio dicendo: - Comandi ed io ubbidirò, mio signore. -
    I ragazzi compresero che in qualche modo il principe aveva a suo servizio il principe delle tenebre grazie al libro e senza fiatare continuarono ad osservare.
    Il Principe Vecchio quel giorno aveva pensato che sarebbe stato davvero molto bello potersi affacciare dal castello e vedere il mare proprio lì, davanti al suo fossato.
    Così con tono deciso ordinò: - Voglio che entro tre giorni scavi un canale che porti le acque del mare fino al castello, sommergendo la piazza del paese. -
    Satana sorridente volo fino al mare e iniziò a lavorare alacremente per soddisfare la richiesta del principe e scavare il canale che avrebbe portato il mare al centro del paese.
    Il giorno dopo il paese fu meravigliato dalla comparsa di un canale che avvicinava il mare al paese di un buon tratto, i due ragazzi dopo averlo visto furono presi dal terrore, non riuscivano a credere che quello che avevano visto al castello era vero e tra due giorni il centro del paese sarebbe stato inghiottito dalle acque, dovevano salvare la piazza e perciò tornarono nella stanza segreta quella e aprirono il Libro del Comando.
    Il Signore delle tenebre riapparve e vide che a chiamarlo non era stato il crudele principe, e rivolgendosi ai due chiese stizzito disse: - Comandate ed io ubbidirò, miei signori. -
    Il primo ragazzo impaurito non sapeva cosa dire, ma il secondo più scaltro disse - Voglio che prima che porti il mare sotto al palazzo, tu torca la sabbia e faccia fascine d’acqua. -
    E il diavolo andò in riva al mare e si mise a cercare di torcere la sabbia e presto si rese conto che era una richiesta tanto assurda da essere irrealizzabile, quindi provò a fare fascine d’acqua solo per vedere che era più difficile della precedente.
    Passò quaranta giorni e quaranta notti nell'ingrato compito senza riuscire a trovare una soluzione quando il Principe Vecchio lo chiamò a se.
    - Comandi ed io ubbidirò, mio signore. -
    Il nobile lo guardò seccato. - Voglio sapere perché non hai terminato il canale. -
    - Un altro mi ha dato un comando impossibile chiedendo che lo finissi prima del vostro. Ormai mi è impossibile esaudire quel comando, se solo sceglieste un altro ordine... -
    Principe veniva da tempo assillato dai suoi lavoratori i quali chiedevano in dono la costruzione di una chiesa per poter pregar nei momenti di riposo o comunque senza recarsi ogni volta in paese. Stanco delle incessanti richieste decise di impiegare Satana per questo e disse: - E sia ti ordinando la costruzione di una chiesa e stavolta la voglio in una notte, cosicché nessuno ti possa interrompere nel tuo lavoro. -
    - In una sola notte? Va bene, - disse al Principe Vecchio - ma tu dovrai dare in questa stessa chiesa l'ostia a un caprone, mio simbolo, come scherno supremo al tuo Dio. -
    Il malvagio nobile non si scompose e acconsentì e lesto lesto il diavolo si mise subito al lavoro per creare una chiesa vicino al canale. L'indomani però il principe fu colto mattina al termine dei lavori dalla paura e non osò sfidare Dio adempiendo alla sua parte del patto. Così quando il diavolo gli rammentava la sua promessa la sua promessa serafico rispose: - Promessa! Quale promessa? Non ricordo di aver fatto nessuna promessa. -
    Satana allora cambiò tono per tentarlo: - Se manterrai l'accordo ti svelerò dove ho nascosto nella chiesa un forziere pieno di monete d’oro. -
    - Delle monete d'oro? - Chiese il principe con uno sguardo pieno di cupidigia.
    - Certamente! - Rispose il diavolo. - Consideralo un dono per suggellare un mio patto di amicizia con il genere umano. -
    Il desiderio di quelle ricchezze era grande, ma il principe continuò a fare orecchie da mercante e disse: - Però continua a non ricordarmi nessuna promessa. -
    Quelle parole causarono l’ira di Satana che per vendetta scatenò un terribile tifone, il quale scaraventò le campane della chiesa nel canale, dove nelle notti di tempesta ancora oggi se ne ode il suono. Dopo di che beffato due volte e avvilito il diavolo scomparve insieme al Libro del Comando per sempre privando il Principe Vecchio dei suoi poteri infernali.
    Il principe non abbandonò
    L'idea del forziere nascosto però allettava il crudele principe, lo cercò rimuovendo i marmi della chiesa scavando e dopo tanta fatica lo trovò, ma dentro c'erano delle monete non di oro, ma di rame, alla fine era Satana che l'aveva beffato.

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    Edited by Xander Ares - 8/6/2021, 19:16
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