1. Le due pecore di comare Volpe
    C'era una volta comare Volpe che se ne tornava a casa col carretto dopo aver rubato due belle pecore, di nome Cefalo e Palombo, che aveva legato dietro al mezzo.

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    By Xander Ares il 2 Sep. 2020
     
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    C'era una volta comare Volpe che se ne tornava a casa col carretto dopo aver rubato due belle pecore, di nome Cefalo e Palombo, che aveva legato dietro al mezzo.
    Nel percorre il sentiero incontro compare Lupo che subito adocchio le due belle pecorelle e le disse: - Ho camminato tutto il giorno comare Volpe mia e ora sono stanco morto! Mi fai poggiare una zampa sul tuo carretto? -
    La comare capito che il lupo gli voleva fare qualche brutto scherzo gli rispose: - Non posso l'asse è vecchio e si corre il rischio che si spezzi. Oggi il carro è troppo carico... magari un'altra volta... -
    Compare Lupo insistete ancora mettendo bene in evidenza le sue lunghe zanne: - Ti prego per carità, non riesco più a fare un altro passo! -
    Comare volpe capì che se rifiutava ancora il lupo gli sarebbe saltato alla gola e finì per fargli poggiare la zampa.
    Dopo neanchè un minuto compare Lupo riprese a lamentarsi: - Ah, come mi fa male l'altra zampa, devo aver preso una storta. -
    Senza neanche dare il tempo alla comare Volpe di dire la sua mise anche l'altra zampa sul carretto.
    Un minuto dopo compare Lupo riprese ancora: - Il movimento del carretto mentre muovo le altre due zampe mi fa venire le vertigini, mi devo stendere un attimo. -
    E così lesto lesto il lupo salì sul carretto e si sdraiò come se il padrone.
    Comare Volpe aveva un occhio sulla strada e uno sul compare temendo che facesse scherzi, ma non si sentiva tranquilla e così decise che l'avrebbe fatto scendere in un modo o in un altro.
    Iniziò a fare movimenti bruschi col carretto, ma il lupo sonnecchiava, allora cominciò a prendere tutti i fossi lungo la strada, ma il compare prese addirittura a russare di gusto. Fece tutto quello che poteva servire a disturbarlo, m se ne stava sdraiato a dormire sul carrello. Alla fine però l'asse del carretto si ruppe obbligando il compare a scendere, comare Volpe appena mise piede a terra lo pregò di cercare tra i campi vicini un bel pezzo di ramo spesso, il più dritto che c'era, per usarlo al posto dell'asse.
    Compare Lupo sempre pronto a scansare fatica avrebbe voluto andarsene, ma vendendo le due succulente pecore a malincuore andò a cercare il ramo però ne scelse uno tutto storto così che comare Volpe dovette andare lei stessa a trovarne uno più adatto. Senza la comare a controllarlo il lupo mangiò le pecore e ne bevve il sangue con gran voracità.
    Quanto tornò comare Volpe vide che delle due pecore rimanevano solo le ossa, ma non osò dire niente per paura che il compare le facesse fare la fine delle pecore.
    E così zitto uno, zitto l'altro i due ripresero il viaggio finché non giunsero ad uno stagno pieno d'acqua. Comare Volpe fece notare a compare Lupo i tanti pesci che vi nuotavano e disse: - Compare se vuoi tuffarti nello stagno per acchiappa tutti i pesci, io ti aspetto. -
    - Ma non c'è pericolo d'annegare? - Chiese il lupo
    - Ti puoi legare una corda in vita, in caso di pericolo io tiro la corda e ti porto in salvo in un baleno. - Rispose comare Volpe.
    Il lupo ingordo non se lo fece dire due volte e accettò l'invito facendosi legare ben bene, e si tuffo nello stagno. Appena il compare fu in un punto abbastanza profondo, comare Volpe allentò la corda e prese per andarsene.
    Il lupo Vedendola allontanarsi si mise a urlare: - Non lasciarmi comare! Io non so nuotare! Annegherò! -
    Comare Volpe allora disse: - Ti è piaciuto il sangue di Cefalo e di Palombo? Bene ora vai dai loro parenti nell'acqua del fondo! -
    Riadattato da un racconto orale salentino da Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 9/6/2021, 18:37
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