1. Re Mida e il tocco d'oro
    Il dio Bacco decide di esaudire un desiderio del sovrano di Frigia

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 26 July 2020
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    Un tempo il re di Frigia era uno degli uomini più ricchi della Grecia, il suo nome era Mida ed era convinto che l'oro era la cosa più bella e importante del mondo.
    Il dio Dioniso all'epoca girava il mondo per insegnare agli uomini l'arte di fare il vino, ad accompagnarlo c'era il suo patrigno Sileno. Un giorno Mida vide un vecchio che dormiva sotto un albero e riconoscendo in lui Sileno si sentì molto onorato di avere un ospite così importante e organizzò dieci giorni e dieci notti di banchetti e festeggiamenti.
    La divinità del vino quando venne a sapere che il patrigno era stato ricevuto con una tale cortesia e delicatezza dal re Mida che andò dal sovrano di Frigia e disse: - Hai accolto mio padre in modo magnifico e ne sono soddisfatto, perciò voglio esaudire un tuo desiderio. Chiede qualunque cosa e te la darò. -
    Il sovrano che da sempre sognava di diventare il più ricco di tutti perciò il suo pensiero si rivolse all'oro, il nobile metallo era tutto ciò che lui desiderava.
    - Sommo Dioniso, fa che tutto ciò che tocchi si trasformi in oro, così che possa essere l'uomo più ricco al mondo. -
    Il dio sorrise dicendo: - E sia, che tu abbia più oro di quanto ne vorrai. -
    Mida felice toccò subito il suo trono che divenne d'oro massiccio. Il re estasiato corse per tutto il palazzo toccando tutto ciò che vedeva, non accorgendosi essere più lento, i suoi sandali e abiti erano pesanti perché divenuti del giallo metallo. Ciò nonostante tutto nel palazzo fu trasformato in oro: le colonne, le statue, le anfore.
    Il re però scoprì presto che l'avidità che aveva dimostrato era la sua rovina, infatti appena addentata una mela essa diventò d'oro e gli ruppe tutti i denti, quando cerco di bere dell'acqua per poco non si strozzava perché divenne un liquido dorato in bocca.
    - Cosa posso fare? Non posso né mangiare né bere! - Disse il sovrano prossimo a morire di fame e di sete.
    Sotto il peso dei suoi abiti d'oro, andò ai vigneti di Dioniso sul Monte Olimpo per chiedere aiuto alla divinità. Il dio del vino vedendolo sorrise e disse: - Hai già avuto abbastanza oro? Posso dartene di più se vuoi? -
    - Basta oro! – Rispose Mida disperato – Non posso mangiare, né bere a causa dell'oro! Ti prego, Dioniso, riprenditi il tuo dono. -
    Dioniso capì che Mida aveva imparato la lezione e gli disse: - Vai a lavati nel fiume Pattòlo, le sue acque ti purificheranno. -
    Il sovrano ubbidì e andò subito sciacquarsi come gli era stato detto, a poco a poco pagliuzze dorate si staccarono dalla pelle del re. Vedendo ciò Mida iniziò a gettarsi l'acqua addosso fregando vigorosamente, finché tutto l'oro lasciò il suo corpo.
    Da allora in poi le acque di quel fiume trascinano verso la foce pagliuzze d'oro, mentre re Mida tornò normale e imparò che chi troppo vuole nulla stringe.
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    Last Post by Xander Ares il 26 July 2020
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  2. Filemone e Bauci
    Gli dei attraversando la Frigia decidono di mettere alla prova gli uomini

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 3 July 2020
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    Un tempo Zeus ed Ermes decisero di passeggiare per il mondo travestiti da viandanti per non essere riconosciuti e rendersi conto di come gli uomini si comportassero. Attraversavano la Frigia Zeus prese a dire che pensava che tutti gli uomini fossero cattivi, ma Ermes non era d'accordo e gli propose di mettere alla prova gli esseri umani, avrebbero cercato ospitalità nelle case che trovavano lungo il cammino per vedere se un'anima buona gliela avrebbe data.
    I due bussarono a mille porte domandavano ospitalità e sempre la gente gli rispondeva in malo modo cacciandoli via.
    Zeus sempre arrabbiato decise di punire tutti gli uomini con un diluvio quando vide una capanna, costruita con canne e fango impastato con erbe palustri. Era la casa di due umili vecchietti, il buon Filemone e la sua sposa Bauci che avevano visto passare i loro giorni belli invecchiando insieme, felici anche se poveri.
    La coppia vedendo i due stanchi si offrì subito di ospitarli e diedero loro da mangiare quanto avevano di più buono: frutta, miele, latte e anche l'unica oca che possedevano, e dopo mangiato Filemone lavò i piedi ai due viaggiatori.
    Zeus fu grato di questa accoglienza poiché i due vecchietti avevano avuto ogni attenzione e delicatezza possibile.
    Il re degli dei ed Ermes ripresero la loro gloriosa forma immortale davanti a Bauci e Filemone, e, con singolo gesto portarono loro e la loro capanna sopra un'alta montagna vicina.
    I due vecchietti erano stupiti dall'improvviso cambiamento, ma Zeus li rassicurò dicendogli di guardare a valle dove videro tutto le case sommerse e distrutte, tranne la loro povera capanna, che venne trasformata in un tempio dal pavimento e le colonne di marmo, con le porte magnificamente scolpite e decorate in oro.
    - Voi siete stati gli unici a mostrare un animo gentile agli sconosciuti - disse Zeus - questo vi ha salvati dalla sorte di chi si chiude al prossimo, e per premiarvi di avermi fatto ricredere sulla razza umano esaudirò qualunque vostro desiderio. -
    Filemone e Bauci non avevano grandi desideri e così dissero: - Chiediamo di essere sacerdoti per custodire il tempio creato dalla nostra capanna, e poiché abbiamo vissuto insieme tutta la vita, desideriamo di morire nel medesimo tempo, cosicché da no essere mai l'uno senza l'altro. -
    Il padre degli dei acconsentì alle loro richieste e così i due vecchietti vissero i loro ultimi anni nel tempio come suoi custodi e quando furono prossimi alla morte, Bauci fu tramutata in un tiglio e Filemone in una quercia.
    I due alberi erano uniti per il tronco formando un'unica pianta meraviglioso, che si ergeva di fronte al tempio dove fu venerato per secoli a seguire.
    Riadattato da un mito greco da Xander Ares

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    Last Post by Xander Ares il 3 July 2020
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