1. Comare Volpe e il pozzo
    Comare Volpe vaga per le campagne salentine in cerca d'acqua

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    Storie salentine
    By Xander Ares il 20 July 2020
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    Un giorno comare Volpe vagava per le campagne morendo di sete quando finalmente vide un vecchio pozzo profondissimo.
    - Ma come faccio a bere? - Si diceva comare Volpe mentre sentiva il profumo dell'acqua, ma non riusciva a raggiungerla col sul muso corto. Il pozzo aveva due secchi, attaccati con una corda a una carrucola, uno era giù nel pozzo, uno era su. Comare Volpe saltò nel secchio vuoto che velocemente scese nel pozzo dove la comare poté bere a volontà finché non gli venne uno stomaco gonfio come un otre.
    Quando volle uscire però capì di trovarsi nei guai, poiché ci voleva un altro secchio nell'altro secchio e da dentro il pozzo non sapeva come fare.
    - Aiuto! Aiuto! - Comare Volpe si mise a gridare finché la gola si mi a far male. Passò di lì compare Lupo e udì la voce della comare e si affacciò al pozzo: - Comare Volpe, perché gridi aiuto?
    - Compare Lupo mi devi aiutare!
    - In che modo di posso aiutare?
    - E' semplice, basta che salti nel secchio.
    Compare Lupo subito saltò nel secchio senza pensarci e in un lampo il secchio con comare Volpe salì velocemente mentre quello del compare scendeva in fondo al pozzo. Arrivata in cima la comare subito saltò fuori.
    - E ora io cosa faccio? - Gridò il lupo da dentro al pozzo.
    - Compare, il mondo è fatto a scale, c'è chi scende e c'è chi sale!
    Riadattato da un racconto orale salentino da Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:42
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  2. Filemone e Bauci
    Gli dei attraversando la Frigia decidono di mettere alla prova gli uomini

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 3 July 2020
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    Un tempo Zeus ed Ermes decisero di passeggiare per il mondo travestiti da viandanti per non essere riconosciuti e rendersi conto di come gli uomini si comportassero. Attraversavano la Frigia Zeus prese a dire che pensava che tutti gli uomini fossero cattivi, ma Ermes non era d'accordo e gli propose di mettere alla prova gli esseri umani, avrebbero cercato ospitalità nelle case che trovavano lungo il cammino per vedere se un'anima buona gliela avrebbe data.
    I due bussarono a mille porte domandavano ospitalità e sempre la gente gli rispondeva in malo modo cacciandoli via.
    Zeus sempre arrabbiato decise di punire tutti gli uomini con un diluvio quando vide una capanna, costruita con canne e fango impastato con erbe palustri. Era la casa di due umili vecchietti, il buon Filemone e la sua sposa Bauci che avevano visto passare i loro giorni belli invecchiando insieme, felici anche se poveri.
    La coppia vedendo i due stanchi si offrì subito di ospitarli e diedero loro da mangiare quanto avevano di più buono: frutta, miele, latte e anche l'unica oca che possedevano, e dopo mangiato Filemone lavò i piedi ai due viaggiatori.
    Zeus fu grato di questa accoglienza poiché i due vecchietti avevano avuto ogni attenzione e delicatezza possibile.
    Il re degli dei ed Ermes ripresero la loro gloriosa forma immortale davanti a Bauci e Filemone, e, con singolo gesto portarono loro e la loro capanna sopra un'alta montagna vicina.
    I due vecchietti erano stupiti dall'improvviso cambiamento, ma Zeus li rassicurò dicendogli di guardare a valle dove videro tutto le case sommerse e distrutte, tranne la loro povera capanna, che venne trasformata in un tempio dal pavimento e le colonne di marmo, con le porte magnificamente scolpite e decorate in oro.
    - Voi siete stati gli unici a mostrare un animo gentile agli sconosciuti - disse Zeus - questo vi ha salvati dalla sorte di chi si chiude al prossimo, e per premiarvi di avermi fatto ricredere sulla razza umano esaudirò qualunque vostro desiderio. -
    Filemone e Bauci non avevano grandi desideri e così dissero: - Chiediamo di essere sacerdoti per custodire il tempio creato dalla nostra capanna, e poiché abbiamo vissuto insieme tutta la vita, desideriamo di morire nel medesimo tempo, cosicché da no essere mai l'uno senza l'altro. -
    Il padre degli dei acconsentì alle loro richieste e così i due vecchietti vissero i loro ultimi anni nel tempio come suoi custodi e quando furono prossimi alla morte, Bauci fu tramutata in un tiglio e Filemone in una quercia.
    I due alberi erano uniti per il tronco formando un'unica pianta meraviglioso, che si ergeva di fronte al tempio dove fu venerato per secoli a seguire.
    Riadattato da un mito greco da Xander Ares

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  3. Il cuore del re
    Una regina scoprirà che il potere di una parola è più grande di quanto si possa pensare

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    By Xander Ares il 20 June 2020
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    Si narra di un regno dove c'era un re giovane e potente, c'era anche una giovane e bella ragazza che il re amava. I due, senza ombra di dubbio, si amavano.
    La giovane preferiva i fiori che gli erano stati donati dal re al tesoro più prezioso del mondo. Il re riteneva bere un sorso d'acqua con la ragazza più delizioso del vino più prelibato. Erano disposti a offrirsi le cose più preziose e sfolgoranti perché niente al mondo era prezioso quanto il loro amore.
    L'unica cosa che ostacolava il loro amore era la fidanzata del re, alla quale si era fidanzato da prima di conoscere la sua amata. La fidanzata non amava il re, ma desiderava diventare regina perciò decise di agire la sera in cui il re avrebbe annunciato la rottura del loro fidanzamento.
    L'annuncio sarebbe dovuto avvenire durante un gran ballo. Quando vide l'amata del re si avvicinò e disse a gran voce - O che piacere vedervi, avevo sentito dire che eravate stata molto male perché avete avuto la rosolia.
    Rosolia una sola parola che però cambiava tutto, una malattia che se le donne l'hanno da adulte non possono più avere figli, e una donna che non può avere figli non può sposare un re poiché non può dargli eredi, per questo il re e la sua amata avevano tenuto quella malattia segreta.
    Con la malattia rivelata il re non poté più sposare la sua amata che divenne la sua concubine, mentre la sua fidanzata sarebbe diventata la sua regina.
    Il re sentiva un macigno sul cuore, non era quella la posizione che doveva dare alla donna che amava? Un'altra donna però l'aveva, perché era lei che avrebbe dato al re, i successori al trono. Per il re la concubina era destinata a ricevere tutto l'amore del mondo. Se ci fosse un angelo che brillava di amore e bellezza, sarebbe stata lei per lui.
    In cuor suo il re giurò a se stesso di fare tutto ciò che poteva per rendere la concubina felice e compensarla di non poterla sposare.
    Così fu celebrato un matrimonio con la sua fidanzata, ma senza alcun festeggiamento per non rammaricare la concubina, così alla nuova regina fu dato il titolo ed entrò a palazzo.
    Anche la concubina fu invitata nel palazzo della regina e vedendolo disse - L'interno del palazzo è davvero bello.
    Udendo una sola parola, bello, il re decise che doveva essere di colei che è la più bella, così il palazzo fu portato via dalla regina per la concubina.
    La regina fu mandata in una residenza più piccola appena fuori la capitale.
    Comunque la nuova maestà partecipava alle feste ed eventi pubblici accanto al re finché la concubina disse - Invidio la regina che può andare a eventi pubblici con il re.
    Udendo una sola parola, invidio, il re proibì alla regina di partecipare alle feste e le altre attività.
    La regnante che voleva vivere riverita e al centro dell'attenzione a causa di una parola viveva tranquillamente in un palazzo deserto, dopo la proibizione.
    Unico suo passatempo erano le passeggiate per la città, ma u...

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  4. Biblioteca

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    By Xander Ares il 14 June 2020
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    I mondi di Remia
    Un giovane a cui la vità sembra aver rubato tutte le possibilità di avere un futuro dignitoso. All'improvviso la possibilità di essere pagato per giocare a un videogame per un anno...

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    Edited by Xander Ares - 27/6/2021, 11:53
    Last Post by Xander Ares il 14 June 2020
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  5. COMARE FORMICHELLA
    Questa è una vecchia favola (quasi filastrocca) salentina che mia nonna mi raccontava da bambino, qui lo riadattata in lingua italiana.

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    Storie salentine
    By Xander Ares il 9 June 2020
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    C'era una volta una devota formichella che ogni domenica andava a sentire messa. Una domenica mentre usciva dalla chiesa trovò un soldo è pensò: -
    - Che mi compro con questa moneta? Mi compro una noce? No! Ha il guscio e se mi resta in gola e mi fa soffocare. Mi compro una ciliegia? No! Ha il seme grosso, se mi resta in gola e mi fa soffocare. Mi compro un nastro colorato, mi lego i capelli, m'affaccio alla finestra e cerco marito. -

    Così pensò e così fece, e mentre stava affacciata alla finestra passò compare asino.
    - Comare formichella che fai alla finestrella? -
    - Mi voglio maritare! -
    - Per caso vuoi me? -
    - E tu come fai di notte? -
    - Iiihooo...Iiihooo...Iiihooo! -
    - Che suono brutto! Io mi spavento, non ti voglio. -


    Di li a poco passò compare cane.
    - Comare formichella che fai alla finestrella? -
    - Mi voglio maritare! -
    - Per caso vuoi me? -
    - E tu come fai di notte? -
    - Bauh ... bauh ... bauh! -
    - Che suono brutto! Io mi spavento, non ti voglio. -

    Passò qualche minuto e di un compare micio:
    - Comare formichella che fai alla finestrella? -
    - Mi voglio maritare! -
    - Per caso vuoi me? -
    - E tu come fai di notte? -
    - Miaooo ... miaooo ... miaooo! -
    - Che suono brutto! Io mi spavento, non ti voglio. -

    Passò compare sorcetto:
    - Comare formichella che fai alla finestrella? -
    - Mi voglio maritare! -
    - Per caso vuoi me? -
    - E tu come fai di notte? -
    - Zìuzìu ... zìuzìu ... zìuzìu! -
    - Come sei carino, si voglio te. -

    Così pensò e così fece e si sposarono.
    Gli sposi erano felici e contenti. La domenica comare formichella andando in chiesa disse a compare sorcetto: - Stai tranquillo che ho cucinato, ora che torno mangiamo. -

    Rimasto solo compare sorcetto sentì un profumino che veniva dalla cucina, così un po' per fame, un po' per golosità, si arrampicò sulla pentola, cadde dentro e morì.

    Quando la formichella tornò a casa si accorse che compare sorcetto non c'era e pensò che fosse uscito.
    L'aspettò per un pò e poi pensò: - Bhè! Io mangio. Quando tornerà a casa mangierà anche lui. -
    Mentre apparecchiava, vide compare sorcetto morto nella pentola e si mise a piangere e disperasi - Sorcetto, sorcetto mio, sei morto cucinato! Mi hai lasciata vedova per la golosità della pentola! -
    Comare formichella pianse così tanto il marito che alla fine lo raggiunse in paradiso.
    Riadattato da un racconto orale salentino da Xander Ares

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    Last Post by Xander Ares il 9 June 2020
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