1. La signora Summer è lì?
    Quella sera Jacob Summer si ritrovò a camminare lungo una strada di periferia, i suoi abiti erano sporchi e il suo cellulare era morto...

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    Quella sera Jacob Summer si ritrovò a camminare lungo una strada di periferia, i suoi abiti erano sporchi e il suo cellulare era morto. Non ricordava che posto fosse e non poteva spiegare cosa stesse facendo lì, o come ci fosse arrivato, o dove fosse stato prima. Non sapeva nemmeno che ora fosse.
    Quando vide una donna che camminava verso di lui le si avvicinò per chiederle l'ora. - Temo di aver dimenticato il mio orologio - disse sorridendo - Puoi dirmi per favore l'ora? - Quando la donna si voltò per rispondergli lo vide e un'espressione di terrore le si dipinse sul volto e indietreggiò urlando.
    Le persone intorno si voltarono verso di loro per vedere cosa succedeva si appiattirono contro un edificio o attraversarono di corsa la strada per tenersi alla larga da lui come terrorizzati.
    - Cosa succede? - Pensò Jacob. - Deve esserci qualcosa che non va in me, è meglio che vada a casa. -
    Chiamò un taxi, ma appena l'autista gli diete un'occhiata rimise in moto il veicolo sgommando via prima che potesse salire a bordo. - Tutto ciò è assurdo - Disse fra di se Summer, non capiva cosa stesse succedendo e ciò lo spaventava.
    - Forse qualcuno a casa può venire a prendermi. - Pensò e trovato un vecchio telefono pubblico chiamò casa. Si aspettava che fosse sua moglie a rispondergli, invece una voce sconosciuta gli giunse dall'altra parte della cornetta chiedendogli chi fosse.
    - La signora Summer è lì? -
    - Mi dispiace, non è qui. - Disse la voce. - Suo marito è morto pochi giorni fa in un orribile incidente d'auto, lei è al suo funerale. -
    Jacob credendo che fosse uno scherzo di cattivo gusto stava per imprecare quando vide il suo riflesso nella vetrina davanti a lui, il riflesso di uomo con faccia maciullata grondante di sangue...
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 1/11/2021, 18:47
    Last Post by Xander Ares il 22 Oct. 2020
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  2. Una notte sulla strada di campagna
    Immaginate di trovarvi da soli in una notte senza luna, la strada non è illuminata quando sentite un rumore...

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    Da bambino ho sentito dire che anche nelle città ci sono creature demoniache che si nascondono tra le loro strade. Esse principalmente stanno negli angoli oscuri come le fogne o gli edifici abbandonati, ma crescendo ho sempre più considerato queste storie come leggende, favole per bambini fino a quell'incidente.
    Una sera di luglio stavo andando a fare visita a un amico che viveva in campagna, ma ha qualche chilometro da casa sua lo scooter iniziò a perdere colpi finché non si fermò del tutto. Si stava facendo sempre più buio e le nuvole nascondevano la luce della luna di quando in quando, perciò decisi che era meglio lasciare lo scooter sul ciglio della strada per raggiungere la casa del mio amico prima che non si vedesse più niente, una volta arrivato lì avrei pensato al da farsi.
    Mi misi a camminare sulla strada cercando di stare attento all'arrivo di qualche auto per evitarla, ma non una sola anima sembrava in giro quella sera. Improvvisamente sentì un odore sgradevole, come quello che si sente vicino alle pozze d'acque piovane che da giorni stagnano nelle campagne, ma era più di un mese che non pioveva.
    Dopo un po' vidi qualcosa contorcersi tra gli arbusti, sembrava la figura magra di un uomo chinato su di un'animale sdraiato sul fianco, ho pensato che qualcuno stava curando un animale ferito, ma la luce era troppo fioca per capire esattamente cos'era, così decisi di avvinarmi.
    Ero ormai ad appena pochi da loro e riconobbi quella che sembrava una pecora il cui stomaco era squartato, con le frattaglie sparse tutte a terra. Su di essa c'era un essere simile a un uomo magro con una grossa gobba sulla schiena, nella quasi oscurità vide le sue mani dalla pelle grigiastra afferrare l'intestini della pecora per portarseli alla bocca e divorarli famelicamente.

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    Last Post by Xander Ares il 20 Oct. 2020
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  3. L'urlo solitario
    Tre ragazzi bloccati a piedi sotto la pioggia cercano rifugio in una vecchia baracca

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    La pioggia batteva fitta e violenta nel notte, ogni passo che i tre ragazzi tentavano di fare sprofondava di mezzo metro nel fango, ma non potevano fermarsi. Andare a fare un giro per le strade di campagna con un auto con la cappotta rotta era stata un'idea stupida, quando la pioggia è iniziata l'auto si era allagata e in breve smise di funzionare, come anche i telefoni ormai tutti bagnati erano morti.
    L'unica cosa che potevano fare era farsi largo a piedi nel fango finché non avessero trovato un riparo di fortuna. Dopo un tempo imprecisato videro quella che sembrava la sagoma di un edificio, subito i tre si diressero nella sua direzione solo per scoprire che era una vecchia baracca fatiscente abbandonata.
    Uno di loro aprì la porta quando un'ombra urlante si lanciò verso la sua testa, era un pipistrello che riposava nella baracca, sentendo il rumore della porta era scappato nella pioggia allontanandosi, fu allora che sentirono una voce urlare in lontananza: - Aiuto! Se questo tronco si capovolge moriremo tutti annegati! -
    La voce rimbombava nell'aria non rendendo possibile capire da dove arrivava, ma ai ragazzi sembrava vagamente familiare. Non riuscendo a capire da dove provenisse e non vedendo niente entrarono nella baracca.
    L'oscurità regnava quasi sovrana, però dalle ombre si intuiva che era una vecchia segheria che sfruttava il vicino fiume per far funzionare i macchinari e per trasportare i tronchi da tagliare.
    Una fioca luce filtrava dall'ammezzato attirando l'attenzione dei ragazzi, era probabile che fosse una lampada di emergenza perciò decisero di andare a controllare.
    Mentre salivano sulla vecchia scala a pioli traballante sentirono di nuovo urlare: - Aiuto! Se questo tronco si capovolge moriremo tutti annegati! -
    Questa volta la voce sembrava più vicina come se fosse nella baracca, ma nessun altro suono si udiva.
    I tre lentamente ripresero a cercare la fonte della luce, ma quando ancora erano vicini a vederla il pavimento sotto di loro franò facendoli piombare nel canale sottostante che si collegava al fiume. A causa della pioggia era in piena e trascinò via i ragazzi con il pavimento dell'ammezzato distruggendo tutto lungo il cammino. Così la vecchia segheria crollò su se stessa, mentre vecchi tronchi marci ripresero a galleggiare dopo lungo tempo.
    Le tre anime sfortunate cercarono di resister alla corrente, ma i detriti non facevano che colpire e graffiare i loro corpi, l'unica che riuscirono a fare era salire su un vecchio e grosso tronco marciò, purtroppo intorno a loro si ammassavano sempre di più detriti acuminati che avrebbero maciullato i loro corpi in pochi istanti.
    Uno dei ragazzi si mise a urlare: - Aiuto! Se questo tronco si capovolge moriremo tutti annegati! - In quell'istante i tre capirono perché quella voce gli sembrava familiare e si guardarono tra loro terrorizzati.
    Proprio in quell'istante il tronco raggiunse il ...

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    Last Post by Xander Ares il 27 July 2020
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  4. Il lago delle sparizioni silenziose
    Un storia di fantasmi raccontato intorno al fuoco in campeggio

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    La luce della luna illuminava le acque del lago placidamente mentre il fuoco crepitava poco lontano dalle tende. Una figura avvolta in una coperta si sedette lontano dalla luce delle fiamme rendendo ad Adolph difficile capire chi era il nuovo arrivato e chiese titubante: - Hans sei tu ?
    La figura rispose con un insieme di suoni gutturali e spettrali che lentamente presero la forma di parole comprensibili: - Voglio raccontarvi una storia... -
    Il volto dei ragazzi intorno si riempì di gioia, quell'aspetto e quel modo di parlare facevano presagire una storia di fantasmi, ciò che mancava al loro piccolo campeggio.
    - Sul fondo di questo lago si trova un villaggio che affondò quando fu costruita la diga, questo non era un villaggio comune. Ogni casa conteneva una stanza costruita appositamente per confinare criminali e pazzi. Si sentivano sempre forti gemiti di sofferenza da queste celle segrete, ma ognuno fingeva di non udirle come se al loro posto ci fosse il silenzio più assoluto, tanto che questo villaggio era un punto caldo per quelle che chiamavano sparizioni silenziose. Le persone inutili, chi era considerato un fastidio, gli infermi e chiunque altro si ritenesse scomodo sembravano tutti finire in questo posto. Se si desiderava far sparire un essere umano tutto ciò che bisognava fare era portarlo al villaggio, una volta lì sarebbe bastata una mancia agli abitanti del villaggio e la persona indesiderata sarebbe stata imprigionata e isolata all'interno del villaggio per il resto della vita senza che nessuno ne sentisse più parlare. Quando poi fu costruita la diga e il villaggio affondò sotto le acque tutti quegli orribili segreti, furono sepolti per sempre nell'oscurità delle acque. Anche adesso si può ancora sentire i lamenti dei prigionieri nelle profondità del lago, si dice che nelle notti in cui la luna illumina le acque loro emergono dal fondo del lago per portare altri al villaggio.

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    Last Post by Xander Ares il 25 July 2020
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  5. Il colloquio
    Vi viene proposto un impiego nella città di Gulgalta, il luogo in cui non riposano i morti

    Tags
    Horror
    Humour
    Racconti
    By Xander Ares il 10 July 2020
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    Al giungere della metà della mia vita mi ritrovai nella città dei morti dove ogni speranza era perduta e l'oblio era l'unico conforto.
    Fu strano come ci arrivai in fondo non era avvenuto chissà quale evento incredibile o straordinario, ero solo un precario che aveva trovato un'offerta di lavoro a tempo determinato in un sito web di annunci gratuiti.
    Dovevo recarmi in una cittadina con uscita al terzo km della superstrada, una città così piccola da non essere riportata neanche sulle carte stradali, o almeno era questo che credevo.
    Il cartello di benvenuto nella città riportava: "Siete entrati nel centro abitato di Gulgalta Il luogo in cui non riposano i morti". Da prima pensai a un'errore o una battuta di humour macabro da parte dei responsabili del comune, ma presto notai le differenze rispetto a ogni altra città avessi mai visto; ogni singolo albero della città era marcio, le case piene di crepe sembravo essere pronte a crollare da un momento all'altro e gli abitanti avevano tutti un incarnato pallido con occhi spenti e incavati.
    Decisamente un luogo che mi stava mettendo la pelle d'oca addosso. Arrivai davanti all'indirizzo inviatomi per il colloquio, via dei crisantemi n.13, era un palazzo barocco ricoperto da una patina nera dai fumi di scarico delle auto che passavano lungo la strada, evidentemente non era stato pulito il suo prospetto da diversi decenni.
    Mi fecero accomodare in una stanzetta angusta su di un divanetto malridotto ad attendere di essere chiamato, dopo quasi mezzora fui accompagnato in un ufficio dove fui presentato al selezionatore, era un ometto strano di corporatura mingherlina con la pelle ricoperta da macchie rossastre.
    - Signor Rossi, purtroppo non ho molto tempo da dedicarle perciò cercherò di venire subito al punto, lei ha le qualifiche necessarie per questo lavoro, ma vede ci sono altri fattori da considerare. Vede è necessario che il selezionato si trasferisca in questa città per tutta la durata del contratto di lavoro, ovvero sei mesi. -
    - Si, certo me ne rendo conto. - Risposi con calma - Infatti sono disposto a trasferirmi. -
    - Lei però si è accorto che questa non è una città come tutte le altre? -
    Un attimo di silenzio e imbarazzo attraverso la stanza quando l'ometto mi diede un'occhiata ammiccante e riprese a parlare: - Capisco che qualche sospetto lo aveva, probabilmente aveva imputato lo strano colorito degli abitanti a qualche forma d'inquinamento. La realtà dei fatti purtroppo è meno semplice e molto meno credibile. Mi dica lei crede nell'aldilà? -
    - Credo di si, la mia formazione è stata di stampo cattolico. -
    - E crede anche nell'inferno? -
    Per un attimo fui come congelato dalla sua domanda, non capendo se stesse scherzando o meno. - Scusi vorrà mica darmi a intendere che questa città è l'Inferno? -
    L'ometto spense la sua sigaretta con una calma snervante. - Certo che no. Questa città non è esattamente ...

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    Last Post by Xander Ares il 10 July 2020
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  6. Solo
    Storia di fantasmi minima

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    La notte silente mi avvolge amplificando il rumore dei passi di chi mi segue, ma nei riflessi delle finestre vedo che non c'è nessuno oltre me sull'antica via.
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 1/11/2021, 12:24
    Last Post by Xander Ares il 5 July 2020
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  7. L'ultima eclisse
    L'ironia del giorno più buio

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    Quando all'improvviso il cielo fu avvolto dalle tenebre, il messaggero dell'oscurità avanzò, brandendo, la sua lampeggiante falce e, recise le giovani messi dell'umana vita.
    Unico testimone, di quella macabra mietitura, rimasi io piangente sui desolati e aridi campi della vita futura, io, il primo degli angeli decaduti.
    Quale ironia!
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 6/11/2021, 19:08
    Last Post by Xander Ares il 29 June 2020
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