1. La grande corsa della fattoria
    Nella grande fattoria dai tetti blu, Lina la maialina scorrazzava felice quando vide la staccionata e gli venne il ghiribizzo di far l'equilibrista...

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    By Xander Ares il 7 Oct. 2021
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    Nella grande fattoria dai tetti blu, Lina la maialina scorrazzava felice quando vide la staccionata e gli venne il ghiribizzo di far l'equilibrista camminandoci su. Già si vedeva elegante e aggraziata che camminava danzando sulla sottile fila di travi. Cercò subito di salire, e con mille sforzi e affanni riuscì a ergersi vacillante per un instante, e poi cadere in un gran ruzzolone in mezzo al fango.
    Era ridotta tutta un macello quando udì una gran risata, era Tina, la gatta della fattrice, che si spanciava dal gran ridere.
    - Sei proprio buffa. - disse a Lina - Voi maialine non siete fatte per essere agili, siete troppo grasse e goffe per queste cose, lasciatele a noi gatte che siamo acrobate nate. -
    Detto ciò Tina salto sulla staccionata per fare due o tre piroette come se nulla fosse, ma la maialina non convinta rispose: - Sciocchezze, mi basterebbe solo allenarmi un po' per prenderci la mano. -
    - Potresti allenarti un anno intero e ti ritroveresti comunque nel fango. - replicò calma la gatta.
    - Vuoi scommettere! Prima o poi ce la farò. -
    Tina divertita la guardava dall'alto in basso.
    - Così passeranno anni, facciamola più semplice, una corsa intorno alla fattoria, se tu vincerai ti chiederò scusa e ammetterò che hai ragione, ma se vincerò io dovrai ammetter che hai torto. -
    La gatta era molto veloce e questo preoccupava Lina. - Così su quattro zampe, io vorrei un po' allenarmi prima della corsa. -
    - Sta bene. - replicò la gatta - Ti do tempo fino alla fine dell'estate. Allenati pure quanto vuoi tanto non cambierà niente. -
    E così le due si sfidarono chiamando a testimoni tutti gli animali della fattoria.
    Lina iniziò gli allenamenti, correndo tutto il giorno in lungo e in largo per la fattoria con il fiatone, ma ogni dì più grassa e lenta sembrava diventare.
    - Stai sbagliando tutto, - le disse il sorcetto Pino, - finché mangi tutta quella broda che ti dà il padrone continuerai a diventare più grossa, lenta e pesante. -
    - E cosa devo mangiare? - domandò la maialina.
    - Riduci le quantità di quello che mangi, con tutto il moto che fai dimagrirai e non sarai così pesante e lenta. -
    - Ma cosa farò di tutto il cibo che avanza? -
    Il volto di Pino si illuminò e sorridendo disse: - A quello troverò io un posticino dove non sarà sprecato.
    Allora di pranzo Tina fu stupita di vedere che nella sua ciotola c'era più cibo del solito, e aveva anche un aspetto diverso, non sembrava uscito da una scatoletta. Comunque la gatta non ci pensò molto e senza saperlo mangiò tutta la broda avanzata.
    Le settimane passarono e Lina più leggera diventava ogni giorno più veloce, ma questo non preoccupava Tina, l'unica cosa che la sorprese era l'aver scoperto specchiandosi che aveva messo su un po' di pancetta però bastava tirar un po' il fiato e non sembrava più.
    Il tempo volò e giunse la fine dell'estate e tutti gli animali della fattoria era pronti a vedere l'inizio...

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    Last Post by Xander Ares il 7 Oct. 2021
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  2. I passi dietro di loro
    Era una calda giornata di luglio, il caldo torrido era insopportabile, due amico per sfuggire alla calura decisero di ripararsi a l'ombra degli alberi di un antico cimitero...

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    Era una calda giornata di luglio, il caldo torrido era insopportabile, due amico per sfuggire alla calura decisero di ripararsi a l'ombra degli alberi di un antico cimitero monumentale accanto alla cattedrale del paese.
    Rimasero lì per tutto il pomeriggio tra l'odore dei fiori in decomposizione e il silenzio tombale. Solo quando all'inizio del crepuscolo i due si incamminavano per uscire dal cimitero. Fu allora che si accorsero di un rumore di passi alle loro spalle, ogni viottolo che prendevano il rumore era sempre dietro di loro, presto i due iniziarono a credere di essere seguite.
    Si voltarono per vedere chi era dietro di loro, e li videro l'incredibile: erano loro stessi. Dietro di loro c'erano le loro immagini sputate, vestite come loro, che ripercorrevano le loro azioni di pochi istanti prima.
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 1/11/2021, 16:55
    Last Post by Xander Ares il 5 Sep. 2021
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  3. Non vi preoccupate, l'ho presa io!
    Un tempo una famiglia di contadini di un paese del Capo, erano spazientiti dal Munaceddhu che gliene combinava di tutti i colori...

    Un tempo una famiglia di contadini di un paese del Capo, erano spazientiti dal Munaceddhu che gliene combinava di tutti i colori, rompendo piatti e bottiglie o svegliandogli nel cuore.
    Avevano tentato di tutto pur di togliersi lo spiritello fuori dai piedi, benedizione della casa, quadri di santi, ma niente alla fine avevano deciso di cambiar casa, ma temendo che li potesse seguire comprarono una scopa nuova di saggina, perché si diceva che messa al contrario davanti all'uscio impediva al Munaceddhu di avvicinarsi e entrare nella casa.
    Il giorno del trasloco caricarono su un carretto tutte le loro cose, il marito tirava il traino e la moglie i figli spingevano da dietro avviandosi di buon passo verso la casa nuova.
    A metà strada la donna esclamò d'un tratto: - Nah, la scopa di saggina ho scordato! -
    - Non vi preoccupate, l'ho presa io! – Urlò una voce infantile da dietro di loro.
    Tutta la mia famiglia si volto e videro la scopa saltellare da sola verso il carretto, non c'erano dubbi era il Munaceddhu che gli stava seguendo con la scopa in mano.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:18
    Last Post by Xander Ares il 3 Sep. 2021
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  4. La principessa egiziana
    Tempo fa la mummia di una principessa egiziana rimossa dalla sua tomba e portata in Inghilterra da una spedizione di archeologi inglesi...

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    Tempo fa la mummia di una principessa egiziana rimossa dalla sua tomba e portata in Inghilterra da una spedizione di archeologi inglesi. Giunta sull'isola britannica la principessa fu affidata al seminario di una città di provincia con annesso convento.
    Quando il priore ricevette la cassa che ospitava il sarcofago vide con suo sommo disgusto stava iniziando rapidamente a emettere un cattivo odore. Subito fece aprire la cassa e scoprì che il contenuto era marcito, a causa del terribili piogge inglesi e dell'acqua salmastra il corpo nel sarcofago dopo millenni aveva conosciuto il disfacimento. Così ridotta la principessa non poteva essere certo esposta, perciò l'uomo di chiesa decise di seppellire nel cimitero la mummia avvolta in un sudario. La sepoltura venne fatta a mezzanotte, per evitare gli spettatori.
    Invece il sarcofago
    vuoto messo in esposizione in una sala della scuola monastica.
    Subito dopo la sepoltura, la canonica e la cappella del seminario iniziarono a essere disturbate durante la notte dal persistente rumore di qualcuno che bussa.
    Quando si investigò suoi misteriosi rumori, non fu trovata alcuna spiegazione.
    Persone che nel cimitero camminavano di notte sentirono l'inquietante rumore, così la polizia cominciò ad aumentare le pattuglie in zona alla ricerca di burloni.
    Circolavano voci secondo cui la maledizione della mummia aveva colpito il seminario con il convento.
    L'odore malsano tornò ad affliggere la scuola e nuovamente fu rintracciata l'origine nel sarcofago, la gente si convinse che era un'ulteriore prova della maledizione.
    Il consiglio direttivo decise di mettere la questione a tacere una volta per tutte aprendo il sarcofago davanti a tutta la scuola per far vedere che era vuoto, ma quando il priore lo scoperchio si accorsero con orrore di aver dimenticato per errore una delle braccia della principessa egizia.
    Subito fu seppellito l'arto mancante assieme al resto del corpo nel cimitero e il misterioso bussare cessò.
    di Xander Ares

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    Last Post by Xander Ares il 2 Sep. 2021
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  5. Che schifo!
    Un tempo un uomo era vittima degli scherzi del Munaceddhu, gli appariva come una lucetta bianca, ma nessun altro...

    Un tempo un uomo era vittima degli scherzi del Munaceddhu, gli appariva come una lucetta bianca, ma nessun altro, nemmeno la moglie vedeva nulla.
    E così durante la notte lo spiritello lo pizzicava sotto i piedi, gli toglieva il berretto da notte per fargli prendere, gli attacca le mani con la cera.
    Disperato l'uomo tentò di tutto per farlo andare via: fece benedire la camera da letto, mise davanti all'uscio una scopa di saggina al contrario, appese ai muri quadri di San Cristoforo, però a nulla valsero i suoi sforzi il m continuava a venirlo a trovare.
    Una sera l'uomo a letto imbarazzato di stomaco e così dopo poche ore si dovette alzare per usare il vaso da notte. Era una terribile diarrea di quelle in cui si hanno delle scariche tipo esplosioni, il poveraccio tuonava espellendo dalle viscere gas puzzolenti nella stanza, mentre teneva ben su la camicia da notte per non sporcarla. Era quindi rannicchiato sul vaso che teneva con le mani la sottana tirata su fino al petto, mentre mitragliava scorregge e altro inondando la stanza di odori disgustosi. Fu proprio che mentre così che entro il Munaceddhu. Alla vista di tale scena lo spiritello urlò: - Che schifo! -
    Prese la porta e se ne andò via per non tornare più.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:17
    Last Post by Xander Ares il 1 Sep. 2021
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  6. L'infermiera
    Un uomo scendeva lungo la discesa in sella alla sua vecchia bici, come faceva ogni mattina per andare al lavoro...

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    Un uomo scendeva lungo la discesa in sella alla sua vecchia bici, come faceva ogni mattina per andare al lavoro. La nebbia era fitta quella mattina, ma si intravedeva la sagoma del vecchio ospedale abbandonato, un brivido attraversava la schiena dell'uomo ogni volta che lo vedeva, durante la guerra era stato bombardato e numerosi pazienti gravi erano morti lì sotto le bombe.
    Fu lì che vide d'un tratto un'infermiera in mezzo alla strada, cercò di sterzare per evitarla, era però ormai troppo per muoversi in tempo, ma invece di sbattere contro di lei, le passò attraverso come se non esistesse. Si voltò per guardala e vide che era sparita nel nulla.
    Tornò indietro per vedere, ma l'unica cosa che trovò era una serie di impronte che veniva dal vecchio ospedale, un luogo dove non erano morti soli i pazienti, ma anche un'infermiera rimasta per occuparsi dei malati troppi gravi per essere portati nei rifugi.
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 1/11/2021, 16:50
    Last Post by Xander Ares il 31 Aug. 2021
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  7. Lo stomaco del prete
    C'era una volta un uomo di chiesa famoso per la sua ingordigia, nonostante gli insegnamenti di Cristo...

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    Leggende
    Munaceddhu
    Racconti
    By Xander Ares il 30 Aug. 2021
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    C'era una volta un uomo di chiesa famoso per la sua ingordigia, nonostante gli insegnamenti di Cristo, non condivideva neanche un tozzo di pane vecchio con gli altri e quando benediva le stalle infestate dal Munaceddhu pretendere cospicue donazioni in cacio, salami, pollame e ogni ben di Dio.
    Una notte, dopo essersi ingozzato con il raccolto di una di benedizione, andò a dormire nel proprio letto, quando sentì un certa pesantezza e pensò che colpa della grande abbuffata. D'un tratto però il rosario con la croce con cui dormiva sul petto, iniziò a pesare come non mai e aprì le palpebre vedendo sopra di lui due grandi occhi luminosi.
    Era il Munaceddhu che puniva della sua ingordigia, il prete nel vederlo si spaventò così tanto che da allora in poi fu sempre pronto a dare un po' di cibo ai più bisognosi.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:21
    Last Post by Xander Ares il 30 Aug. 2021
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  8. I fichi del Duca
    Un giorno il Duca, signore del feudo, passeggiava a cavallo per le sue terre, quando un contadino curare un albero di fichi...

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    Un giorno il Duca, signore del feudo, passeggiava a cavallo per le sue terre, quando un contadino curare un albero di fichi. Il nobiluomo si avvicinò all'uomo indaffarato chiedendo: - Cosa stai facendo? -
    - Sto potando questo albero di fichi, così daranno più frutti. - rispose il contadino.
    - Bene, bene, - replicò il signore soddisfatto della risposta, - quando saranno maturi portameli che li voglio assaggiare. -
    - Certamente, mio signore! – rispose il buon contadino.
    Quando l'albero produsse le prime primizie, il contadino, memore della promessa, raccolse i fichi fioroni più belli e maturi e li portò al palazzo del Duca.
    Vedendo che il contadino aveva mantenuto la parola data, portandogli la prelibatezza, il nobiluomo fu molto contento e regalò all'agricoltore un sacchetto di monete d'argento.
    Il buon contadino fu molto sorpreso del dono e ringraziò più e più volte il Duca, e con quel denaro comprò per sé e per i suoi familiari dei bellissimi vestiti per i giorni di festa.
    Quando venne la domenica, il suo vicino, vedendolo con quel bellissimo vestito addosso, gli chiese: - Dove hai trovato i soldi per comprarti questo bel vestito? -
    - Me gli a dati il Duca. -
    - Il Duca? - ripeté incredulo il vicino.
    - Gli portato un panaro e lui mi ha regalato un sacchetto pieno di monete d'argento. - gli spiegò il buon contadino.
    Il vicino sentendo così cominciò a pensare: - Al Duca devono proprio piacere tanto i fichi, se per un panaro ha pagato così tanto chissà quanto mi pagherà se gliene porto una carrettata? -
    Così l'uomo iniziò a raccogliere tutti i fichi dei suoi alberi senza toccarli, ma non bastavano è aspettò che dessero il secondo frutto. Quando anche quelli giunsero ad essere maturi i primi erano ormai tutti squagliati, ma al contadino vicino non importava, pensava sempre: - Se gli porto un carretta piena piena, per la felicità il Duca mi darà delle monete d'oro, no forse un rubino o smeraldo. -
    Così continuava a stipare fichi uno sull'altro dentro al carretto finché non ne rimase più neanche sugli alberi.
    Quando portò il carretto al palazzo Ducale ora c'erano così tanti fichi in giro, il signore del feudo ne era stufo, e quando si vide davanti tutti quei fichi schiacciati l'uno sull'altro, con le mosche che ci ronzavano sopra, quasi gli venne da vomitare.
    - Per chi mi ha preso costui? Per un maiale? - pensò il Duca, ma dovette ammettere con se stesso che neanche un porco avrebbe mangiato quello schifo.
    L'avido contadino con gran faccia tosta alla disse: - Visto che ben di Dio vi ho portato mio signore? Non merito una bella ricompensa? -
    Il Duca sentendolo dire così decise di dargli ragione e gli donò un bel calcio nel sedere. Così l'uomo imparò a non farsi trascinare da sogni di ricchezza.
    Last Post by Xander Ares il 29 Aug. 2021
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  9. Le visite all'acquaio
    Un tempo una bella ragazza si era da poco maritata, quando un giorno mentre lavava le stoviglie nell'acquaio vide comparire il Munaceddhu...

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    Un tempo una bella ragazza si era da poco maritata, quando un giorno mentre lavava le stoviglie nell'acquaio vide comparire il Munaceddhu che incominciò a corteggiarla. Lei per paura fece finta di niente, ma ogni giorno quando andava all'acquaio lo spiritello compariva. Così una parola oggi, una parola domani, la fanciulla si abituò alla sua presenza, e cominciò a pensare ai racconti in cui il Munaceddhu faceva trovare soldi a chi gli era simpatico, se era così allora visto come si era invaghito di lei che tesoro gli avrebbe portato?
    Così un giorno, durante la solita visita all'acquaio, si fece animo e gli chiese: - Ho sentito che porti denaro a chi ti piace... -
    - E' vero. - replicò lo spiritello.
    - E io ti piaccio, vero? -
    Il Munaceddhu sentendo così capì cosa voleva, ma si sa che lui non accetta che si parli interessatamente di denaro, e si mise urlare: - Ecco, era solo per questo che non mi rifiutavi? Facevi conto che ti regalassi soldi? Allora fai conto di non avermi mai conosciuto. -
    E così se andò via sdegnato.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:17
    Last Post by Xander Ares il 28 Aug. 2021
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  10. San Paolo e la taranta
    Durante il suo viaggio di evangelizzazione San Paolo in persona passò per Galatina, dove fu ospitato da una famiglia del posto...

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    Dovete sapere che durante il suo viaggio di evangelizzazione San Paolo in persona passò per Galatina, dove fu ospitato da una famiglia del posto.
    Visse in casa loro predicò gli insegnamenti del Cristo e raccontò del suo passato e di come aveva perseguitato i cristiani finché il signore si manifestò a lui folgorando sulla strada per Damasco.
    La famiglia sentendolo parlare fu toccata dalla fede del santo, tanto che si convertirono tutti assieme diventando cristiani.
    Chi in quei giorni frequentava la casa ebbe l'occasione di parlare con il santo, che udì le storie del luogo in particolare sentì parlare con paura del morso della taranta, mentre i galatinesi in visita ascoltarono la parola divina e anche loro si convertirono.
    Presto i nuovi cristiani presero a riunirsi lì per ascoltare San Paolo e ricordare l'ultima cena consumando l'agape, mentre il santo udì le storie del luogo in particolare sentì parlare con paura del morso della taranta.
    Giunse però il momento in cui l'apostolo riprese il suo viaggio per Roma, ma prima di lasciare quella casa volle ringraziare per la calda ospitalità ricevuta, e benedisse il padrone, i suoi familiari e tutti i suoi discendenti.
    Non contento benedisse anche il pozzo nel cortile la cui acqua divenne miracolosa, per guarire dal morso degli animali velenosi, se si aveva fede, bastava bere l'acqua del pozzo e tracciare il segno della croce sulla ferita. Così nessuno dei nuovi cristiani avrebbe dovuto temere più il morso della taranta.
    Last Post by Xander Ares il 27 Aug. 2021
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