1. Come nasce il pane e altre storie
    Raccolta di storie orali nella tradizione del Salento

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    Fiabe e 'Cunti salentini
    Come nasce il pane e altre storie
    di
    Xander Ares



    Dedicato alla memoria
    di mia nonna Pippi che
    da bambino raccontava a
    me i miei cugini la favola
    di Come nasce il pane



    La somma delli cunti


    - Introduzione
    - Come nasce il pane
    C'era una bambina dai capelli color dell'oro ricci ricci, e con un bel ricciolo dorato che gli scendeva proprio sulla fronte...
    - Occhi di Sole
    C'era una volta una regina che molto bella, ma era anche tanto vanitosa e non voleva che nessuna fosse meglio di lei.
    - Il diavolo e i carrettieri
    C'era una volta un diavolaccio che camminava un po' zoppicate e perciò tutti gli altri diavoli dell'inferno lo chiamavano il Diavolo Zoppo...
    - Gli stolti e i furbi
    C'era una volta una principessa, che era sempre triste e non rideva mai...
    - La buona novella di comare Volpe
    Giunse il capodanno e comare Volpe sapendo che era un anno santo si fece premura di portare al pollaio la buona novella...
    - Comare Volpe e il pozzo
    Comare Volpe vaga per le campagne salentine in cerca d'acqua
    - L'asinello di Felice
    C'era una volta un avaro che si chiamava Felice, egli aveva un fazzoletto di terra e ci piantava tutto ciò di cui aveva bisogno
    - I volponi e il coniglio
    C'era una combriccola di compari che si in...

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    Last Post by Xander Ares il 20 July 2021
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  2. Come nasce il pane
    C'era una bambina dai capelli color dell'oro ricci ricci, e con un bel ricciolo dorato che gli scendeva proprio sulla fronte...

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    Storie salentine
    By Xander Ares il 18 July 2021
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    C'era una bambina dai capelli color dell'oro ricci ricci, e con un bel ricciolo dorato che gli scendeva proprio sulla fronte, perciò tutti la chiamavano Ricciolo D'Oro.
    Un giorno la madre chiamò la piccina e le disse: - Ricciolo D'Oro vai a comprare il pane. -
    - Dove si compra il pane? - chiese la bambina.
    - E' il fornaio che fa il pane. -
    Sentendo ciò Ricciolo D'Oro corse al forno dove c'era il fornaio tutto vestito di bianco. Vedendo la piccola chiese: - Fornaio è pronto il pane? -
    - No. -
    - E perché no? -
    - Ho finito la farina. - disse mostrando i sacchetti di lino bianco vuoti. - Per fare il pane serve la farina. -
    - E chi fa la farina? -
    - La farina la macina il mugnaio. -
    Allora Ricciolo D'Oro corse al mulino dove c'era il mugnaio tutto sporco di farina, tanto da averla anche nei capelli.
    - Mugnaio è pronta la farina? -
    - No. -
    - E perché no? -
    - Ho finito il grano. - disse mostrando dei grandi sacchi di iuta. - Per macinare la farina serve il grano. -
    - E chi fa il grano? -
    - Il grano lo fa crescere il contadino. -
    Allora Ricciolo D'Oro corse in una masseria dove c'era il contadino con gli stivali sporchi di terra.
    - Contadino è pronto il grano? -
    - No. -
    - E perché no? -
    - Perché mancano i semi. - disse mostrando i campi arati pronti a essere seminati. - Per far crescere il grano servono i semi. -
    - E dove si trovano i semi? -
    - Gli porta il vento. -
    Ricciolo D'Oro allora corse in mezzo a una valle e urlò: - Vento, vento soffia! -
    UUUUUUUHHH
    Il vento allora soffiò trasportando i semi, da cui il contadino fece crescere il grano, che il mugnaio macinò in farina, con cui il fornaio fece il pane, che Ricciolo D'Oro e sua madre mangiarono.

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:28
    Last Post by Xander Ares il 18 July 2021
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  3. Occhi di Sole
    C'era una volta una regina che molto bella, ma era anche tanto vanitosa e non voleva che nessuna fosse meglio di lei.

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    By Xander Ares il 14 July 2021
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    C'era una volta una regina che molto bella, ma era anche tanto vanitosa e non voleva che nessuna fosse meglio di lei.
    Passava giorni interi a guardare nello specchio per ammirare la propria immagine riflessa, e si sentiva felice quando udiva qualcuno dire che lei era la più bella al mondo.
    Un giorno mentre passeggiava nel giardino del suo palazzo vide una fanciulla che era molto più bella di lei.
    - Come può esserci qualcuna più bella di me? - Pensava la regina, e da quel momento in poi non ebbe più pace, giorno e notte pensava a come togliere di torno la sua rivale e tornare ad essere la più bella di tutte. Domandò ai suoi servi chi era, e gli dissero che si chiamava Occhi di Sole e che era figlia di povera gente.
    La perfida regina sentendo così si travestì come una delle sue dame e andò a casa della fanciulla, dicendo che voleva portarla a lavorare a palazzo come cameriera e tanto fece che i genitori le affidarono la figlia, pensando che avrebbe un buon lavoro.
    La regina però di portarla a palazzo la consegnò a una serva dicendo: - Portala dentro al bosco e uccidila! Poi portarmi il suo fegato e il cuore così che io possa assicurarmi che sia morta. -
    La donna ebbe però compassione della fanciulla e la chiamò per raccontargli degli ordini della regina. Sentendo la donna Occhi di Sole si mise a piangere dicendo: - Ti prego non uccidermi! Andrò da sola nel bosco e non tornerò mai più! La regina non saprà mai che mi hai risparmiato. -
    La serva preoccupata rispose: - Come farò per il fegato e il cuore? Se non gli porto la regina saprà che sei viva. -
    - Portagli il cuore e il fegato di un coniglio, sono così piccina che non noterà la differenza. -E la serva così fece.
    Occhio di Sole si addentrò nel bosco e camminò e camminò per tre giorni interi quando ecco una casina. Piano piano entrò e vide una vecchina che cucinava.
    - Per favore datemi un giaciglio per la notte e un tozzo di pane, sono tre giorni che non dormo e non mangio. -
    La vecchina che era di buon cuore la accolse in casa e divise in lei la sua cena, e vedendola così giovane e mal ridotta decise tenerla con se. Così la fanciulla continuò a vivere nella casina del bosco con la buona vecchina e più il tempo passava e sempre più Occhio di Sole diventava bella.Un giorno mentre la ragazza puliva davanti alla porta della casina le passò davanti una bellissima carrozza tirata da due cavalli. Dentro c'era una signora vestita tutta elegante che passando guardò Occhi di Sole e si mise ad urlare. Occhi di Sole capì subito che la signora elegante era la regina, la quale vedendola l'aveva presa per un fantasma. In un lampo la fanciulla corse dentro casa, a disse tutto ciò che era successo alla vecchina, e che temeva che la regina sapendo dove era avrebbe cercato di nuovo di ucciderla, perciò doveva andare via prima che capisse che non era un fantasma.
    Così Occhi di Sole scappò di nuovo nel bosco e camminando, camminando arrivò davanti a un giard...

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    Last Post by Xander Ares il 14 July 2021
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  4. Gli stolti e i furbi
    C'era una volta una principessa, che era sempre triste e non rideva mai...

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    By Xander Ares il 10 July 2021
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    C'era una volta una principessa, che era sempre triste e non rideva mai. Suo padre il Re era disperato, quando seppe di una vedova che era famoso per i suoi tre figli, i due maggiori erano scaltri e furbi che riuscivano ad ottenere quasi tutto con la loro intelligenza, il minore invece era un sempliciotto, ma così di buon cuore che tutti gli volevano bene.
    Il Re pensò che uno dei tre poteva aiutare sua figlia e mandò un servo a casa della vedova per dirle: - Per ordine del Re chi dei tuoi figli farà ridere la principessa l'avrà in sposa. -
    Il maggiore sentendo così decise di agire prima dei suoi fratelli e disse alla mamma: - Voglio andare al castello per far ridere la figlia del Re, dammi la tua benedizione madre. -
    La donna lo benedisse e lui si mise in cammino. Cammina cammina, a un certo punto vide un vecchietto che camminava a fatica reggendosi a bastone.
    Il vecchio stremato lo guardò e disse: - Per favore ragazzo aiutami a portare la bisaccia che io non ce la faccio più. -
    Il giovane era uno scansafatiche, abituato a usare la sua astuzia per evitare ogni lavoro, e perciò rispose: - Ahimè non posso, perché devo al castello a cercar fortuna. -
    E se ne andò senza voltarsi indietro, così cammina e cammina, arrivò al maniero dove dopo essersi presentato al Re incontrò la principessa. Subito si misi a raccontarle quattro barzellette, le più belle e astute che conosceva, ma la fanciulla non rise e a lui non restò che tornare a casa.
    Il figlio di mezzo felice di vedere che il fratello non c'è l'aveva fatta, si fece anche lui dare la santa benedizione e partì per tentare la fortuna.
    portava una , vide un cristiano: Gesù, ma lui non lo sapeva. Cammina e cammina a un certo anche lui incontrò il vecchietto che stanco morto si era seduto su un masso al margine della strada.
    - Ti prego bel giovane aiutami a portare la bisaccia. - disse il vecchio, il ragazzo era più scansafatiche del fratello e rispose: - Mi spiace non posso, vado al castello a cercar la mia fortuna. -
    E prosegui senza più voltarsi finché non fu davanti al Re, anche lui fu portato subito dalla principessa, e, per rallegrarla pensò che se le storielle argute del fratello non avevano funzionato avrebbe provato con quel più semplici, ma gustose. Così iniziò a raccontare sei o sette barzellette, senza dare un attimo di pausa per rendere il ritmo più incalzante, ma la fanciulla anche stavolta non rise.
    Vedendo i suoi fratelli tornare anche il figlio minore volle andare al castello, ma la mamma non voleva, perché temeva che sempliciotto com'era potesse perdersi. Il ragazzo però tanto fece che la donna fu costretta a dargli la sua benedizione e così anche lui partì. Cammina cammina, arrivò a metà strada dove il povero vecchietto che stremato portava la pesante bisaccia e disse: - Vi aiuto a portare la borsa? -
    - Grazie, buon giovane. -
    E così il ragazzo lo accompagnò a casa e il vecchietto per ringraziarlo gli regalò un bastone. Il giov...

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    Last Post by Xander Ares il 10 July 2021
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  5. Senzachioma
    C'era una volta una principessa, tutti credono che le principesse abbiano lunghi capelli dorati e profondi occhi, azzurri come il cielo...

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    By Xander Ares il 1 July 2021
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    C'era una volta una principessa, tutti credono che le principesse abbiano lunghi capelli dorati e profondi occhi, azzurri come il cielo, quella della nostra storia è però un po' diversa. Dalla sua testa non scendeva neanche una ciocca di capelli e il suo capo era così liscio che i riflessi del sole su di esso si vedevano oltre le mura del castello, inoltre i suoi occhi erano di un color rosso acceso tanto che somigliavano ai tizzoni di un braciere.
    Quando nacque i suoi genitori la chiamarono Senzachioma, per via delle sue particolarità.
    La principessa Senzachioma si vergognava delle sue bizzarrie e cercava di nascondere la sua regal pelata con enormi parrucche, purtroppo però non poteva far sparire i suoi occhi rossi che brillavano anche al buio rendendogli impossibile celargli con le ombre.
    A causa della poca stima che aveva del suo aspetto Senzachioma credeva che, mentre re e cavalieri corteggiavano le altre principesse, di lei non si sarebbe interessato nessuno.
    Un giorno, nella regina dove viveva Senzachioma, arrivò dal regno oltre i confini del mondo un re, egli aveva lunghi capelli e una folta barba dorata che incorniciava il suo volto facendolo assomigliare a un fiero leone, perciò venne soprannominato re Criniera.
    In breve il bizzarro sovrano fu sulla bocca di tutti perché, nonostante gli venissero presentate le più belle principesse, lui non si interessava di nessuna di loro senza motivo alcuno.
    Un bel dì Criniera si presentò al castello del padre di Senzachioma e disse: - Ho sentito parlare di una fanciulla con occhi simili a tizzoni ardenti e sono curioso di vedere se ciò corrisponde al vero. -
    Il re leonino fu portato da Senzachioma, all'inizio la squadrò dalla testa ai piedi e poi con un movimento improvviso le strappò la parrucca. La principessa imbarazzata cercava di coprirsi la testa come meglio poteva con le mani e le braccia. Criniera divertito dai goffi tentativi di lei proruppe in una fragorosa risata e volgendosi al padre della ragazza disse: - Questa fanciulla mi piace, la voglio sposare. -
    Senzachioma rimase sbigottita da questa proposta, specie perché il re straniero l'aveva vista senza parrucca, ma era un così bell'uomo che non poté fare a meno d'accettare subito l'offerta, questa perché in cuor suo si era già innamorata di Criniera.
    In capo a una settimana furono organizzate le nozze e a detta di molti non ci furono mai cerimonie e sposo più belli, i festeggiamenti per ordine di Criniera durarono trenta giorni e trenta notti, durante i quali ci furono canti e balli ininterrotti.
    Alla fine di tale baldoria, Criniera decise di portare Senzachioma nel regno oltre i confini del mondo, per farla conoscere ai suoi sudditi e perciò ordinò che gli fossero portati trenta cavalli e due cocchi. Potete immaginare la sorpresa della principessa, che si aspettava dei cavalli comuni, vedersi di fronte trenta stalloni con corpi forgiati nel più puro acciaio, lunghi crini di duttil...

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    Last Post by Xander Ares il 1 July 2021
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  6. Amore e Psiche
    Eros, detto anche Amore, era un ragazzetto bellissimo quando vide per la prima volta Psiche, una fanciulla d'una bellezza così rara da rivaleggiare con Afrodite...

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 30 June 2021
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    Eros, detto anche Amore, era un ragazzetto bellissimo quando vide per la prima volta Psiche, una fanciulla d'una bellezza così rara da rivaleggiare con Afrodite, madre di Eros. Il giovane dio si innamorò della ragazza e usò il potere per tenerla chiusa in un luogo di piacere, nel folto della foresta, insieme ai di lei familiari.
    Eros poi iniziò a visitarla nottetempo, senza mai rivelarle il proprio aspetto, quando la ragazza cercava di sapere perché non si mostrasse lui diceva - Finché tu non cercherai di sapere chi io sia e di vedermi, il nostro amore durerà. Ma svanirà come la candida neve al sole di primavera, non appena tu tenterai di penetrare il segreto del mio essere. -
    Psiche non avrebbe mai voluto tradire la fiducia del suo amato, ma le sorelle invidiose le fecero credere che l'amato non le si mostrasse perché in realtà era un mostro. La ragazza vinta dal dubbio non seppe resistere alla tentazione di vedere il misterioso amante, una notte mentre Amore dormiva lo contemplò alla luce di una piccola lampada ad olio. Meravigliata e incantata dalla bellezza di Eros non si accorse di una goccia d'olio che traboccava dalla lampada per finire sulla spalla del dio. Amore fu svegliato da ciò e vedendo il volto della fanciulla chino sul suo si indignò e scomparve dissipandosi come una nube.
    Psiche sapendo il suo amato perduto si disperò e verso mille e mille lacrime iniziando a vagare per il mondo alla ricerca di Amore. Nel suo girovagare raggiunse un giorno la dimora di Afrodite, si presentò allora al cospetto della dea supplicandola di renderle Eros. Afrodite sapeva che alcuni ritenevano Psiche più bella di lei e perciò si adirò con la fanciulla insultandola e picchiandola, dopo di che la ridusse in schiavitù.
    Amore vedendo quanto la ragazza era disposta a sopportare per lui si commosse e la perdonò chiedendo a Zeus di graziarla, il padre degli dei accolse la sua richiesta liberando Psiche dalla schiavitù prima e poi gliela concessa in sposa dopo averla resa immortale.
    Last Post by Xander Ares il 30 June 2021
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  7. Cefalo e Procri
    Cefalo era un abile cacciatore che si innamorò di Procri, una valente lanciatrice di giavellotto, i due si amarono dal primo istante...

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 29 June 2021
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    Cefalo era un abile cacciatore che si innamorò di Procri, una valente lanciatrice di giavellotto, i due si amarono dal primo istante, e, come è giusto che fosse, si sposarono.
    Tra i due c'era un grande amore, ma anche la dea Eos era innamorata di Cefalo e per rubarlo al cuore di Procri fece intendere al cacciatore che la sposa fingesse soltanto di amarlo. Cefalo fu assalito dal dubbio e per conoscere la verità si travestì da forestiero e si presentò da Procri dicendo di essere un ricco mercante, quindi la riempì di doni e di lusinghe finché la donna non le concesse il suo amore.
    Cefalo allora indignato rivelò chi era davvero riempiendo di insulti la sposa. La povera Procri in lacrime fuggì vergognosa e pentita della sua malefatta e senza mai voltarsi raggiunse Creta dove divenne una cacciatrice devota di Artemide il cui unico interesse era l'inseguimento di cinghiali e altre belve feroci. La dea vedendo tanta passione in tale sport regalò a Procri una lancia fatata che non mancava mai il bersaglio ed un levriero veloce come il vento tra gli alberi.
    Intanto Cefalo pentito della trappola tesa alla sposa decise di raggiungerla per riconciliarsi con lei, quando nel folto della foresta incontrò una donna bellissima con una lancia scintillante e un levriero avido di correre. Cefalo vedendo la meravigliosa arma e lo splendido segugio chiese alla donna se volesse venderli, ma lei rispose che sarebbero stati solo dell'uomo che l'avrebbe amata, Cefalo allora dimenticandosi di Procri e di ogni altra cosa le giurò amore eterno. La donna rivelò allora di essere Procri travestita e rimproverò lo sposo della sua incostanza, siccome però tra i due c'era del vero amore si perdonarono a vicenda e vissero di nuovo insieme dediti al loro sport preferito.
    La passione per la caccia però fu la loro rovina, un giorno la gelosa Procri spiava Eos nascosta dietro un cespuglio, Cefalo vedendo le foglie muoversi pensò ad un cervo nascosto e scagliò la lancia fatata che trafisse l'amata sposa.
    Quando il prode cacciatore scoprì d'aver ucciso sua moglie impazzì dal dolore e vago per giorni e giorni senza metà, finché raggiunto un promontorio si lanciò nei flutti marini trovando la morte.
    Last Post by Xander Ares il 29 June 2021
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  8. Bellerofonte
    Bellerofonte, re di Corinto, fu invitato da Giobate, re di Licia, a combattere la Chimera...

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 28 June 2021
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    Tanto tempo fa Bellerofonte, re di Corinto, fu invitato da Giobate, re di Licia, a combattere la Chimera, un mostro dalla testa di leone, corpo di cavallo e coda di serpente che sputava fuoco dalle fauci e il cui soffio distruggeva le messi e inceneriva la vita.
    Fu allora che la dea Atena apparve al valoroso guerriero per donargli delle briglie d'oro, perché potesse domare il cavallo alato Pegaso. Con esse Bellerofonte attese vicino a una fonte il destriero, quando si inginocchiò per bere l'eroe uscito dal nascondiglio lo imbrigliò e gli balzò in groppa. Pegaso cercò di disarcionarlo, senza riuscirci, perché il suo cavaliere era un abile domatore di cavalli, e con lui si gettò dai cieli sulla Chimera trafiggendola con la spada puntata dritta alla bocca del mostro, che, ferito mortalmente, si rovesciò al suolo.
    L'arma di piombo si fuse a contatto con il sangue rovente della Chimera.
    Dopo tale impresa Bellerofonte non riposò sugli allori e combatté e vinse per Giobate prima i Solimi e poi le Amazzoni. Il re di Licia ricompensò l'eroe dandogli in sposa sua figlia e designandolo come suo successore al trono.
    Bellerofonte però non si appagava di tali fortune e tronfio di se decise di scalare l'Olimpo in sella a Pegaso per divenire pari agli dei, ma Zeus sentendolo si infuriò per la presunzione del guerriero, e fece pungere il magico destriero da un tafano.
    Il cavallo alato si imbizzarrì e dopo aver scaraventato al suolo il suo cavaliere fuggì nei cieli azzurri.
    Gli dei punirono Bellerofonte per la sua arroganza e da allora visse perseguitato dalla sfortuna, in miseria e solitudine per il resto della vita.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 19:54
    Last Post by Xander Ares il 28 June 2021
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  9. Orfeo e il viaggio negli inferi
    Nei boschi della Tracia tutta la natura salutava il giovane Orfeo...

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    By Xander Ares il 27 June 2021
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    Nei boschi della Tracia tutta la natura salutava il giovane Orfeo, pronipote di Apollo, perché egli suonava con impareggiabile maestria la lira. Tale era la sua abilità che il dio Ermes gli costruì dal guscio di tartaruga uno strumento degno del dio della musica, ogni volta che Orfeo sfiorava le corde otteneva un'armonia dolcissima, che incantava le creature del bosco.
    Sposa del musico e poeta era la ninfa Euridice, un giorno senza volerlo lei calpestò una vipera nascosta nell'erba, il serpente subito morse il piede, e la fanciulla urlò morendo tra le braccia del suo amato Orfeo.
    Il poeta, travolto dal dolore, iniziò a suonare tristemente la lira per i boschi invocando la sposa con il suo canto. La musica malinconica del dolce strumento commuoveva ogni animale o belva che la sentisse rendendolo docile e calmo, Orfeo notando ciò decise di scendere negli inferi per tentare di commuovere il dio di tale regno, Ade, e riavere la sua sposa.
    Le ombre rimasero mute e incantate vedendo il poeta entrare, dove nessun vivente aveva messo piede, suonando la triste lira. - Euridice! Euridice! - Il suo canto invocava mentre le tre bocche del mostruoso cane Cerbero tacevano e le Furie quietavano le loro urla.
    Ade mosso a compassione gli disse: - Il tuo canto Orfeo mi commuove. Accettò di farti tornare nel mondo dei vivi con la tua amata Euridice, ma a patto che lei ti segua pochi passi indietro, senza parlare e che tu non ti volti mai indietro per guardarla, fino a che non sarete usciti dal regno dell'oltretomba. -
    I due sposi presero la via del ritorno, Orfeo procedeva sentendo il suono dei passi dell'amata sull'erba e sapeva che Euridice lo seguiva. Purtroppo il poeta a metà del cammino non sentì più il rumore dell'erba calpestata e si voltò. Così vide Euridice dissolversi a tornare tra le ombre mentre sussurrava: – Addio! –
    Orfeo da allora vagò tra le foreste cantando il suo triste fino al giorno in cui la morte lo riunì all'amata Euridice per l'eternità.

    Edited by Xander Ares - 18/10/2021, 12:32
    Last Post by Xander Ares il 27 June 2021
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  10. Teseo e il Minotauro
    Durante i giochi in onore della dea Atena, nella città a essa dedicata, Androgeo, figlio di Minosse re di Tebe...

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 26 June 2021
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    Tanto tempo fa viveva in Grecia un coraggioso e giovane principe di nome Androgeo. Era figlio del re Minosse che governava l'isola di Creta. Durante i giochi in onore della dea Atena, nella città a essa dedicata, il principe prese parte all'evento dato prova di notevoli capacità vincendo ogni gara gli abitanti di Atene.
    Il re Egeo era geloso e timoroso dell'amicizia del giovane coi suoi nipoti, così per liberarsi di lui, lo mandò a combattere un feroce toro che infestava la pianura di Maratona.
    Il giovane fu ucciso dalla belva e suo padre furioso mosse guerra ad Atena e l'assedio, Egeo fu costretto ad accettare che ogni anno per nove anni sette fanciulli e sette giovinette di Atene fossero date ai Cretesi per sfamare il Minotauro, un mostro con corpo di uomo e testa di toro. La vendetta di Minosse fu così placata, ma dopo tre anni dall'inizio dell'orrendo tributo, Teseo, figlio d'Egeo vide un gruppo di persone in lacrime salutare i quattordici sacrifici a Creta, che, salivano su una nave dalle vele nere a lutto.
    Decise di porre fine a tutta quella sofferenza e corse al palazzo da suo padre e disse: - Padre, se qualcuno uccidesse il Minotauro dovremmo continuare a pagare un tributo a Creta? -
    - Nessuno fino a oggi è uscito vivo dal Labirinto in cui vive il mostro. Chi vi si avventura si perde nei suoi meandri e viene ucciso dal Minotauro. -
    - Io lo farò padre e quando tornerò isserò delle vele bianche come segno di vittoria invece di quelle nere.
    Così il giovane principe si unì alle vittime del sacrificio per raggiungere Creta, dopo molte giornate di mare, arrivò nel palazzo del Re Minosse, dove il sovrano e sua figlia Arianna aspettavano i sacrifici.
    - Io sono il figlio del Re Egeo, mi sono unito ai sacrifici per uccidere il Minotauro e liberare il mio popolo o morire nel tentativo di farlo. -
    La figlia del re sentendo il suo coraggioso piano si innamorò di lui e così nottetempo andò da lui e gli diede un gomitolo di lana e gli disse: - Prendi questo gomitolo di filo e quando entrerai nel Labirinto, lega un capo del filo alla porta e srotolalo mano a mano cammini, quando vorrai trovare l'uscita cammina riavvolgendo il filo e riuscirai a non perderti. -
    All'alba del giorno seguente i soldati del Re condussero Teseo nel Labirinto.
    Quando Teseo fu condotto nel Labirinto fece come la principessa gli aveva detto e avanzò nei cunicoli srotolando il gomitolo.
    Mentre girava per il dedalo vide mucchi di ossa e teschi sparsi tutto intorno a una nicchia, un terribile ruggito echeggiò nei corridoi e l'eroe scoprì la spaventosa creatura che uccise con un colpo di spada.
    Poi arrotolandolo il gomitolo rifece il cammino inverso fino a raggiungere l'ingresso e ritornò alla sua nave sano e salvo deciso a tornare ad Atene con Arianna che sarebbe stata sua sposa.
    Durante il viaggio però una tempesta gettò la nave sugli scogli dell'isola di Nasso, Arianna scese a terra durante le r...

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    Last Post by Xander Ares il 26 June 2021
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