Quando le tenebre calano anelo la luce dell'aurora, perché lei arriva con la notte.
Un tempo ero un giovane di belle speranze che non aveva che occhi per lei, era incredibilmente bella, con lunghi capelli neri simili a seta, occhi di un castano scuro ipnotizzante, pelle perfettamente abbronzata, labbra carnose, un corpo stupendo e un incredibile fascino. Aveva tutto, tranne che interesse per me.
Tentai in ogni modo di conquistare il suo amore, ma le mie attenzioni e miei regali non riuscivano ad accendere la fiamma del suo amore.
Alla fine decisi di andare da vecchia ritenuta da tutti una macàra per chiedergli se avesse qualcosa che potesse far innamorare perdutamente una donna di un uomo.
La vecchia strega mi sorrise dicendo che aveva la soluzione perfetta per me e prese una bottiglietta con un liquido rosso e denso, simile allo sciroppo, e un cuore inciso sul vetro.
La macàra mi spiegò che era una potente pozione per affascinare le persone, ma bisognare stare attenti, una sola goccia nella bevanda della persona da affascinare poteva fare innamorare chiunque, perciò non bisogna usarne di più altrimenti si potevano essere terribili conseguenze.
Quella sera seguì la mia amata in un bar e cercai d'iniziare una conversazione con lei, dolcemente, ma lei voltò la testa per evitare di parlare con me e io approfittai del momento per versare la pozione nel suo bicchiere. Purtroppo, ahimè, goffamente versai l'intera bottiglia nella bevanda senza volerlo e prima che potessi rimediare, lei la bevve tutta di un fiato.
Per un indeterminato periodo di tempo mi arrovellai temendo di averla avvelenata, finché lei si voltò verso di me e sorrise, i suoi occhi brillavano di una luce nuova e le sue pupille si dilatarono. Prima che potessi dire nulla, lei mi si gettò tra le braccia baciandomi appassionatamente. Era il momento più felice della mia vita, la pozione della macàra aveva funzionato davvero! Trascorremmo l'intera notte insieme sulla spiaggia, travolti da una irresistibile passione finché Morfeo giunse su di noi.
Alle luci del mattino lei si sveglio baciata dai primi raggi del sole. Decise di farmi una sorpresa e andò al bar a comprare la colazione per portarmela, aveva ancora in mano il caffè e i cornetti caldi quando fu investita dall'auto di un ubriaco. Il para bufali dell'auto le aveva schiacciato la testa uccidendola sul colpo.
Al mio risveglio vidi l'ambulanza che caricava il suo corpo esanime, piansi non so più per quanto tempo, era come se avessi perso la volontà di vivere. Quando calò di nuovo la notte ero incapace di dormire e rimasi seduto in poltrona nel buio della stanza. Finché non la vidi accovacciata vicina sul letto come fosse una visione, travolto da un caleidoscopio di emozioni mi gettai ai suoi piedi e cercai il suo splendido viso, ma quando alzò la testa, vidi una poltiglia sanguinante da cui sporgeva l'osso del cranio e della mascella.
Prima che avessi la possibilità di r...
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