1. La scorreggia della morte
    Un contadino andò, a cavallo del suo asinello, in campagna a potare gli alberi di olive...

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    Un contadino andò, a cavallo del suo asinello, in campagna a potare gli alberi di olive. Mentre stava in cima a un albero un altro contadino di passaggio si accorse che stava tagliando proprio il ramo su cui era e gli urlò: - Compare fermati o cadrai giù. -
    Neanche a farlo appena lo disse il ramo si spezzò cadendo con tutto il contadino, per fortuna nonostante la caduta quello non si fece niente, ma incuriosito dall'accaduto disse: - Compare come facevi a sapere che sarei caduto, sai leggere il futuro? -
    L'altro capendo che il compare non era molto intelligente rispose: - Si come no, leggo il futuro. -
    - Allora sai dirmi quando morirò? Dai dimmelo, dimmelo! -
    L'altro tutto divertito disse: - Sì, tu morirai quando sentirai il tuo asino scorreggerà tre volte. -
    Il contadino udendo ciò decise di correre subito a casa per evitare di sentire l'animale scorreggiare. Saltò in groppa al povero asinello, ma la povera bestia era pur sempre parente del mulo e non voleva saperne di muoversi. L'uomo prese allora a spronarla dandogli calci nello stomaco, così stimolato al povero animale scappò una bello peto fragoroso, di quelli che neanche se avesse mangiato fagioli per settimane.
    Il contadino sentendo il boato pensò: - Mamma mia, il primo è già andato! Però ne ho ancora due posso ancora arrivare a casa salvandomi. -
    Lungo la strada però un'altra volta strombazzando l'asinello si liberò di tutta l'aria che aveva in stomaco. L'uomo sempre più preoccupato diceva fra sé e sé: - Oh Dio! Ancora uno è sarò morto, se mi sbrigo forse riuscirò a salvarmi. -
    Così prese di nuovo a spronare come poteva la sua cavalcatura, ma tutta quella agitazione smosse ancora di lo stomaco dell'animale, e in breve tuonò una terza scorreggia.
    Il contadino sentendola pensò che era ormai morto e scese dall'asinello per sdraiarsi a terra, attendendo che qualche anima buona lo seppellisse.
    Presto fu l'ora in cui i contadini terminano il loro lavoro nei campi e si misero sulla via che portava in paese, quando si videro davanti un uomo sdraiato per terrà ad occhi chiusi con l'asino accanto pensarono che fosse morto, quindi lo caricarono a pancia sotto sull'animale, legandolo bene perché non cadesse.
    Arrivati in paese con la "salma", sorgeva il problema di a chi consegnarla, nessuno di loro conosceva il contadino e non sapevano chi erano i suoi parenti, fu allora che uno propose di portarlo nella piazza principale del paese, lì prima o poi sarebbe passato qualcuno che lo conosceva.
    Quando arrivarono a un bivio il "morto" si accorse che lo stavano portando per la via più lunga, e si voltò verso gli altri indicando un'altra strada mentre diceva: - Ehhh! Quando ero vivo io, prendevo sempre da quella parte per fare più in fretta. -
    E tutti capirono che era vivo e stolto.
    Last Post by Xander Ares il 26 July 2021
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  2. Il ladro Munaceddhu
    Molti anni fa c'era una famiglia a cui continuamente sparivano soldi da dentro casa...

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    Molti anni fa c'era una famiglia a cui continuamente sparivano soldi da dentro casa, poiché l'evento era troppo frequente perché fosse qualche estraneo la padrona di casa iniziò a credere che fosse opera del Munaceddhu.
    Qualcuno consiglio alla donna di appendere in casa un quadro di sant'Anastasio, santo protettore di chi veniva derubato dei suoi averi, certamente lo spiritello sarebbe stato scacciato dal santo nemico dei ladri.
    Subito nella casa fece la comparsa dell'immagine sacra, ma non ci fu niente da fare, i soldi continuavano a sparire. La donna non capiva perché il quadro del santo non riusciva a scacciare il Munaceddhu, perciò mise dei soldi in bella vista e si nascose in attesa per vedere che succedeva. Sorpresa delle sorprese a rubare il danaro era uno dei figli, interrogandolo scoprì che il ragazzo si intascava i soldi sperando di comprarsi un grammofono, tanto era sicuro che la colpa dei furti sarebbe allo spiritello.
    La madre allibita non riusciva a credere di essersi fatta infinocchiare così e chiese cosa al figlio cosa avrebbe fatto per giustificare la comparsa del grammofono in casa.
    - E' facile, - rispose il ragazzo - avrai detto che era regalo del Munaceddhu. -

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:12
    Last Post by Xander Ares il 25 July 2021
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  3. Il generale senza pace
    A chi passa per le isole Cheradi può capitare di notare che sull'isola di San Paolo, la più piccola dell'arcipelago, sorge una fortezza...

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    A chi passa per le isole Cheradi può capitare di notare che sull'isola di San Paolo, la più piccola dell'arcipelago, sorge una fortezza rivestita di blocchi di calcare. Sulla fortificazione abbandonata aleggia una storia agghiacciante.
    Quando Napoleone era interessato al dominio dell'Italia strappò ai Borboni Taranto e le isole Cheradi intenzionato a farne l'alternativa militare a Malta.
    Per questo, prima dell'occupazione di Taranto, affidò al generale Pierre Ambroise Francois Choderlos de Laclos una missione segreta, doveva studiare i caratteri e punti deboli della città. Una volta conquistata poi dopo doveva fortificarla e renderla inespugnabile.
    De Laclos si mise all'opera per mettere in perfetta efficienza bellica la zona sistemando i fortilizi che sorgevano lungo le coste.
    Il generale però aveva preso parte alle campagne in zone torride e paludose, dove contrasse, come molti soldati napoleonici, le micidiali febbri malariche che minarono il suo fisico.
    Nel settembre dello anno in cui ricevette la missione de Laclos morì a causa della dissenteria dopo 54 giorni di altissime febbri. Il generale aveva vissuto da ateo rivoluzionario convinto e anche in punto di morte resto fedele alle sue idee rifiutando i conforti religiosi, perciò non poteva essere sepolto in terra consacrata.
    Sapendo ciò, espresse il desiderio di venire seppellito nella piazza d'armi del Forte di San Paolo, che perciò da allora prese il suo nome: Forte Laclos.
    Dodici anni dopo i Borboni riconquistarono la zona cacciando i francesi, i soldati del posto, che aveva sofferto a causa delle fortificazioni create da de Laclos, non videro di buon occhio l'ultima dimora delle spoglie mortali del generale nemico, così commisero orrenda l'opera sacrilega di devastare la sua tomba per impedirgli il riposo eterno, poi trafugarono il suoi resti per gettargli smembrati in mare.
    Da allora nelle notti di tempesta si sentono i lamenti di un uomo che vaga sugli scogli alla ricerca della pace eterna che gli è stata negata, è il fantasma di Laclos che quando il mare si avventa con forza contro la scogliera attira a se le imbarcazioni dei locali per punirli di aver disturbato il suo sonno. Per questo i pescatori locali ancora oggi evitano l'isola di San Paolo.
    di Xander Ares

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    Last Post by Xander Ares il 24 July 2021
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  4. Il latte del Munaceddhu
    Molti hanno sentito parlare del Munaceddhu, ma pochi sanno che il dispettoso spiritello sa anche mutare forma quando ha voglia di divertirsi...

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    Molti hanno sentito parlare del Munaceddhu, ma pochi sanno che il dispettoso spiritello sa anche mutare forma quando ha voglia di divertirsi, in modo particolare adora trasformarsi in serpentelli bianchi.
    Una massara che aveva le mucche, ogni volta che le mungeva trovava sempre un serpente tutto bianco sul focolare e capì che era il Munaceddhu. Così per tenerlo buono ogni volta prendeva una giarra di latte e glielo dava.
    Il serpente con calma puntualmente beveva tutto il latte e se ne andava. Qualche rara volta si addormentava per via dello stomaco troppo pieno, ma dopo un poco si svegliava e se ne andava senza dare fastidio.
    La massara non ne parlò mai con nessuno, nemmeno con i suoi figli, temendo che il Munaceddhu diventasse ostile, suo marito però continuava a chiederle come mai le mucche facevano meno latte, che fu costretta dirgli che lo spiritello beveva il latte. Non l'avesse mai fatto, da quel momento solo disgrazie, morirono tutte le mucche ed ebbe disgrazie così tante disgrazie in famiglia che se dovettero andare via di casa per sfuggire al Munaceddhu.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:20
    Last Post by Xander Ares il 23 July 2021
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  5. Gli sposini e il Munaceddhu
    Un giovanotto neretino appena sposato andò a vivere in una casa in contrada Pantalei speranzoso di iniziare una felice vita matrimoniale...

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    Un giovanotto neretino appena sposato andò a vivere in una casa in contrada Pantalei speranzoso di iniziare una felice vita matrimoniale, ma sin dalla prima notte incominciarono i guai, appena si metteva a letto si sentiva rumore di qualcuno che batteva sulle pentole, le capase con le frise venivano rovesciate e i loro pesanti coperchi venivano rotti.
    L'uomo raccontò in giro ciò che stava succedendo a casa sua e scopri che aveva affittato una casa famosa per la presenza del Munaceddhu, sentendo ciò senza neanche pensarci su prese e traslocò in un'altra casa per allontanarsi dallo spiritello. Purtroppo il dispettoso essere doveva essersi affezionato a lui e quella sera andò a trovarlo nella nuova dimora e rovesciò tutti i mobili di casa. Poi si mise a cavalcioni della cagnetta di casa, facendola appiattire al suolo per il troppo peso, il povero animale iniziò a guaire in modo straziante per tutta la notte.
    Dopo qualche giorno di questa sofferenza qualcuno gli suggerì di appendere in ogni stanza le forbici soltanto da un occhiello, così che aprendosi per il peso avrebbero formato delle croci, che avrebbero messo in fuga il Munaceddhu. La storia di questa debolezza però si rivelò solo una chiacchiera di paese poiché lo spiritello tornò a tormentare i giovani sposi, mentre i due dormivano tranquilli grazie alla loro fede nelle forbici, quello prese un secchio d'acqua gelata e gliela buttò addosso urlando: - Stanotte non vi farò dormire! Stanotte non vi farò dormire! -
    Alla fini la coppietta fu costretta ad arrendersi e sopportare gli scherzi del Munaceddhu finché non si fu stancato di loro e passò a tormentare qualcun altro.

    Edited by Xander Ares - 15/10/2021, 17:11
    Last Post by Xander Ares il 21 July 2021
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  6. La buona novella di comare Volpe
    Giunse il capodanno e comare Volpe sapendo che era un anno santo si fece premura di portare al pollaio la buona novella...

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    Storie salentine
    By Xander Ares il 20 July 2021
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    Giunse il capodanno e comare Volpe sapendo che era un anno santo si fece premura di portare al pollaio la buona novella e disse al gallo: – Buongiorno compare Gallo! -
    Il gallo conoscendola saltò subito sul muricciolo, per mettersi al sicuro. – Buongiorno comare Volpe. -
    – Hai saputo la buona novella? -
    – No, cos'è accaduto? -
    – Oh, compare! Il Papa di Roma ha mandato a dire a tutto il mondo che tutti debbono far pace, uomini e bestie! -
    Il gallo sentendo ciò saltò più su, circospetto sentendo puzza di bruciato. – E allora?... -
    – Come sarebbe e allora? Sono venuta or ora per fare pace con Vossignoria e con tutte le comari galline... -
    – Chicchirichì! Chicchirichì! - Ammonì il gallo con la sua squillante voce alle sue compagne che si trovavano chiuse nel pollaio.
    La volpe sentendolo riprese con imperturbabile calma: – Non scendi giù, compare? Non vuoi che ci abbracciamo e ci baciamo? -
    – Chicchirichì! - Urlò di nuovo il gallo, ponendo il pollice sul becco e agitando le altre dita per fare marameo.
    – Compare è ordine del Papa! Vieni giù, bisogna obbedire. Io mi sono già confessata dal parroco. - Incalzò di più la volpe.
    – Chicchirichì! -
    Urlò ancora il gallo e saltò più in alto, sull'albero di fico, mentre le galline, ulteriormente ammonite, si rannicchiavano nell'angolo più lontano del pollaio, silenziose e tremanti.
    – Compare, scendi, ci baciamo; poi ti confessi e ti fai la comunione... -
    – Comare, non può essere, son diventato protestante! -
    A questa frase Comare Volpe fu come se avesse visto il diavolo in persona, scappò via derisa, scornata e contraddetta!

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:38
    Last Post by Xander Ares il 20 July 2021
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  7. Come nasce il pane e altre storie
    Raccolta di storie orali nella tradizione del Salento

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    Fiabe e 'Cunti salentini
    Come nasce il pane e altre storie
    di
    Xander Ares



    Dedicato alla memoria
    di mia nonna Pippi che
    da bambino raccontava a
    me i miei cugini la favola
    di Come nasce il pane



    La somma delli cunti


    - Introduzione
    - Come nasce il pane
    C'era una bambina dai capelli color dell'oro ricci ricci, e con un bel ricciolo dorato che gli scendeva proprio sulla fronte...
    - Occhi di Sole
    C'era una volta una regina che molto bella, ma era anche tanto vanitosa e non voleva che nessuna fosse meglio di lei.
    - Il diavolo e i carrettieri
    C'era una volta un diavolaccio che camminava un po' zoppicate e perciò tutti gli altri diavoli dell'inferno lo chiamavano il Diavolo Zoppo...
    - Gli stolti e i furbi
    C'era una volta una principessa, che era sempre triste e non rideva mai...
    - La buona novella di comare Volpe
    Giunse il capodanno e comare Volpe sapendo che era un anno santo si fece premura di portare al pollaio la buona novella...
    - Comare Volpe e il pozzo
    Comare Volpe vaga per le campagne salentine in cerca d'acqua
    - L'asinello di Felice
    C'era una volta un avaro che si chiamava Felice, egli aveva un fazzoletto di terra e ci piantava tutto ciò di cui aveva bisogno
    - I volponi e il coniglio
    C'era una combriccola di compari che si in...

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    Last Post by Xander Ares il 20 July 2021
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  8. La donna cancellata
    Qualche anno fa a Porto Selvaggio, due pescatori dilettanti stavano percorrendo uno dei numerosi sentieri che attraversano il bosco...

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    Qualche anno fa a Porto Selvaggio, due pescatori dilettanti stavano percorrendo uno dei numerosi sentieri che attraversano il bosco incontaminato che si affaccia sul mare. Volevano raggiungere la scogliera per mettersi li con le canne a pescare.
    Lungo il sentiero davanti a loro scorsero la figura femminile di una giovane donna vestita di bianco, quando la figura gli notò prese ad andargli incontrò a passo spedito.
    I lunghi capelli le scendevano sul volto, non rendendo possibile vedere il suo volto, perciò i due cominciarono a chiedersi se era qualcuno che conoscevano e gli stava andando incontro per salutarli. Quando però la donna arrivò a circa una dozzina di metri da loro, notarono che i raggi di luce la attraversavano poiché il suo corpo era semitrasparente, fu allora che lei alzò lo sguardo verso di loro rendendo possibile vedere il suo volto, un volto senza naso, bocca e occhi: un volto perfettamente liscio. Fu allora che un urlo straziante risuonò tra gli alberi. I due pescatori lasciarono cadere a terra le canne e tutta l'attrezzatura e presero a correre a perdifiato per bosco, gridando di terrore.
    Continuarono la loro corsa a perdifiato anche quando furono certi che lo spirito non era più presente nelle vicinanze.
    Quando arrivarono in mezzo alla gente raccontarono quello che gli era successo e i vecchi ricordarono della storia dello spirito di una donna che vagherebbe per i boschi senza avere una precisa meta, terrorizzando chiunque si trovi sulla sua strada. Uno spirito di cui non si sa quale possa essere la sua origine, una donna cancellata dalla memoria di tutti.
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 2/11/2021, 18:28
    Last Post by Xander Ares il 19 July 2021
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  9. Come nasce il pane
    C'era una bambina dai capelli color dell'oro ricci ricci, e con un bel ricciolo dorato che gli scendeva proprio sulla fronte...

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    Storie salentine
    By Xander Ares il 18 July 2021
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    C'era una bambina dai capelli color dell'oro ricci ricci, e con un bel ricciolo dorato che gli scendeva proprio sulla fronte, perciò tutti la chiamavano Ricciolo D'Oro.
    Un giorno la madre chiamò la piccina e le disse: - Ricciolo D'Oro vai a comprare il pane. -
    - Dove si compra il pane? - chiese la bambina.
    - E' il fornaio che fa il pane. -
    Sentendo ciò Ricciolo D'Oro corse al forno dove c'era il fornaio tutto vestito di bianco. Vedendo la piccola chiese: - Fornaio è pronto il pane? -
    - No. -
    - E perché no? -
    - Ho finito la farina. - disse mostrando i sacchetti di lino bianco vuoti. - Per fare il pane serve la farina. -
    - E chi fa la farina? -
    - La farina la macina il mugnaio. -
    Allora Ricciolo D'Oro corse al mulino dove c'era il mugnaio tutto sporco di farina, tanto da averla anche nei capelli.
    - Mugnaio è pronta la farina? -
    - No. -
    - E perché no? -
    - Ho finito il grano. - disse mostrando dei grandi sacchi di iuta. - Per macinare la farina serve il grano. -
    - E chi fa il grano? -
    - Il grano lo fa crescere il contadino. -
    Allora Ricciolo D'Oro corse in una masseria dove c'era il contadino con gli stivali sporchi di terra.
    - Contadino è pronto il grano? -
    - No. -
    - E perché no? -
    - Perché mancano i semi. - disse mostrando i campi arati pronti a essere seminati. - Per far crescere il grano servono i semi. -
    - E dove si trovano i semi? -
    - Gli porta il vento. -
    Ricciolo D'Oro allora corse in mezzo a una valle e urlò: - Vento, vento soffia! -
    UUUUUUUHHH
    Il vento allora soffiò trasportando i semi, da cui il contadino fece crescere il grano, che il mugnaio macinò in farina, con cui il fornaio fece il pane, che Ricciolo D'Oro e sua madre mangiarono.

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:28
    Last Post by Xander Ares il 18 July 2021
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  10. Pane e cipolla
    Un giorno un arciprete dove farsi fare delle scarpe nuove per se e per tutti preti del paese...

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    Un giorno un arciprete dove farsi fare delle scarpe nuove per se e per tutti preti del paese, così si rivolse a un calzolaio e al suo apprendista. A quel tempo c'era l'usanza che quando ci si rivolgeva a qualcuno per un lavoro di invitarlo a casa fino alla fine dei lavori e mangiare con lui, così come venne mezzogiorno l'arciprete fece preparare pane, formaggio, cipolle e vino.
    Quando l'artigiano stava per allungare la mano sulla forma di formaggio il prelato prese una cipolla e prese a dire: - Maestro calzolaio lo sai che pane e cipolla è il migliore boccone ti pulisce le viscere ti fa pisciare e si lavano i reni e la vescica, insomma un vero toccasana. -
    Sentendo così decantare le lodi dell'ortaggio non ebbe il coraggio di toccare il formaggio, temendo che l'arciprete lo facesse sembrare ingrato per il ben di Dio di cipolle che gli stava servendo.
    Il giorno al suonare del mezzodì il calzolaio fu invitato a sedere a tavola e subito il sacerdote cominciò a parlare: - Maestro calzolaio lo sai che la cipolla ti schiarisce la voce e fa bene alla gola, insomma è la migliore medicina che c'è al mondo. -
    L'artigiano sentendo così non ebbe il coraggio di prendersi solo un pezzetto di formaggio e di nuovo fini a mangiare pane e cipolla. La mattina dopo il calzolaio prese da parte il suo discepolo e gli disse: - Vuoi mangiare formaggio o anche oggi pane e cipolla? -
    - Il formaggio. - rispose il ragazzo.
    - Anche se ti devi prendere un mio schiaffo? -
    - Me ne da già tanti maestro. - disse il discepolo che ci aveva fatto il callo.
    - Bene, allora appena siamo tavola afferra la cipolla più grossa. -
    Quando suonarono le campane di mezzogiorno i due andarono a tavola e il ragazzo subito afferrò l'ortaggio più grosso, il calzolaio allora lo schiaffeggiò dicendo: - Cosa fai maleducato, siamo a casa dell'arciprete e tu gli prendi il boccone migliore, un vero toccasana che è la migliore medicina che c'è al mondo. -
    Sentendo così il sacerdote divenne tutto rosso dalla vergogna, e non disse più nulla e così finalmente tutti e tre mangiarono formaggio, e nessuno toccò le cipolle.
    Last Post by Xander Ares il 17 July 2021
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