1. L'oroscopo arabo - Introduzione
    Presso i Sumeri sarebbero nate le prime forme di zodiaco arabo, e precisamente nella parte settentrionale della penisola arabica...

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    Saggi
    By Xander Ares il 9 July 2021
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    Presso i Sumeri sarebbero nate le prime forme di zodiaco arabo, e precisamente nella parte settentrionale della penisola arabica, in quel territorio compreso fra i fiumi Tigri e l'Eufrate, noto a tutti come Mesopotamia, successivamente si è diffuso in tutta la penisola Araba.
    Gli arabi, come gli occidentali, dividono lo zodiaco in 12 segni, però ci sono due grandi differente: primo il loro zodiaco non è regolato dagli astri, ma dai numeri; secondo i loro simboli si riferiscono unicamente alle armi.
    Nelle armi c'è il segno della lotta, della vittoria e della sconfitta, della fortuna e sfortuna.
    Ogni individuo, nella propria esistenza, sarà dotato di un'arma. Al momento della nascita questa sancisce il punto di partenza della propria esistenza e sarà decretata secondo tre fattori: il giorno di nascita, il numero dei suoi abitanti della città natale, nonché la condizione sociale dei genitori.
    Ad ognuno di questi fattori è assegnato un numero, in tre numeri tramite un semplice calcolo determinano il proprio segno, che non rimane immutato per tutta la vita, infatti cambia in base alle città in cui ci si sposta e ad ogni cambio di mestiere dei genitori nell'infanzia e poi del proprio lavoro in età adulta.
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  2. Un aiuto inaspettato
    Una notte una coppia di fidanzati, mentre viaggiava in auto su una strada non illuminata, il mezzo forò una gomma...

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    Una notte una coppia di fidanzati, mentre viaggiava in auto su una strada non illuminata, il mezzo forò una gomma mentre erano a qualche chilometro da Spongano.
    Il ragazzo allora scese dall'auto e iniziò a cambiare la gomma, nonostante il buio. Mentre trafficava con il cric sentì d'un tratto una voce, un uomo apparso dal nulla si era avvicinato per chiedergli se avevano bisogno d'aiuto.
    Il giovane ben felice accettò subito l'aiuto di quel buon samaritano, ma appena la gomma fu apposto l'uomo si è congedato prima che la coppietta lo potesse ringraziare, allontanandosi a piedi tra gli alberi e svanendo nel nulla.
    Alcuni giorni dopo la coppietta ripassò da quella stessa strada, quando però era pieno giorno e notarono una lapide vicino al ciglio della carreggiata, di quelle che si usano erigere dove qualcuno è morto a causa di un incidente. I due si avvicinarono al monumento funebre e vedendo la foto ingiallita dal tempo sbiancarono, era l'uomo che l'uomo che gli aveva aiutati a cambiare la gomma, e secondo la data sulla lapide era morto da anni.
    di Xander Ares

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    Edited by Xander Ares - 2/11/2021, 18:21
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  3. Il buco nel pavimento
    Nella chiesa del Santissimo Crocifisso di Galatone, ancora oggi, appena entrati si vede per terra un buco...

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    Nella chiesa del Santissimo Crocifisso di Galatone, ancora oggi, appena entrati si vede per terra un buco che non è stato ricoperto dalla pavimentazione.
    Secondo i racconti dei vecchi, ai tempi della costruzione della chiesa, un operaio che stava lavorando per montare i cassettoni del cielo, in un momento di distrazione scivolò dall'impalcatura cadendo con la nuca sul pavimento. Tutti gli altri operai spaventati corsero verso di lui temendo che fosse morto spaccandosi, ma quando erano neanche a pochi passi da lui quello non si va a rialzare come non fosse nulla. Tutti i colleghi gli si fecero intorno per vedere che si era fatto, ma quello stava meglio di prima e se ne tornò canticchiando a lavorare, invece il pavimento aveva avuto la peggio con la sua testa dura, e dove era caduto c'era un buco che aveva la forma a scodella del suo cranio, e ancora oggi si può vedere.

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:58
    Last Post by Xander Ares il 7 July 2021
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  4. La borsa del cavallo
    Di molte chiese si racconta di come si siano costruite da sole, ma la chiesa dedicata al Santissimo Crocifisso della Pietà di Galatone...

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    Di molte chiese si racconta di come si siano costruite da sole, ma la chiesa dedicata al Santissimo Crocifisso della Pietà di Galatone è forse la sola che si costruì due volte. Dopo il miracolo delle braccia del Cristo i fedeli donarono denaro, immobili, gioielli e bestiame per concorrere alla costruzione e in solo nove mesi venne eretta una chiesa. Per la fretta di crearla però era stava fatta priva di ornamenti e molto modesta tanto i fedeli rimasero sbigottiti, non solo, ma sbagliarono nel progettò tanto che qualche decennio dopo la chiesa crollò improvvisamente, a causa di infiltrazioni d’acqua dal tetto, distruggendo l’immagine del Crocifisso.
    Un prete si prodigò a raccogliere tutti i pezzi della sacra immagine e la restaurò ben presto e per custodirla i fedeli vollero una chiesa davvero fastosa e più grande e solida della precedente, tanto che i soldi per la costruzione finirono appena terminato il sagrato costringendo a interrompere i lavori. Fu allora che per le vie del paese apparve un cavallo bianco tutto bardato e senza cavaliere, con zoccoli con croci attaccate al fondo, il magnifico destriero giunse fino al cantiere della chiesa e con uno calcio una delle croci degli zoccoli rimase incastrata nel sagrato. Il candido animale allora si inginocchio davanti all'immagine del Crocifisso facendo cadere una borsa e poi se ne andò sparendo come era apparso. La gente si avvicinò alla borsa e scoprì che era piena di monete d'oro con cui terminarono la chiesa senza interrompere i lavori.

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:57
    Last Post by Xander Ares il 6 July 2021
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  5. Il miracolo del garofano
    Una volta a Squinzano c'era una ragazza di nome Maria Manca, era una giovanissima e bellissima giovane sposa...

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    Una volta a Squinzano c'era una ragazza di nome Maria Manca, era una giovanissima e bellissima giovane sposa e mamma felice di due figli che educò cristianamente.
    La sua felicità durò poco perché presto prima morì la madre e dopo appena quattro anni di matrimonio il marito.
    Rimasta vedova decise di consacrarsi al Signore, ma c’era un uomo, chiamato Lupo Crisostomo, che la desiderava ardentemente, e che per averla era disposto a tutto. Avendo visto vani tutti i suoi tentativi di portarla a seconde nozze, si rivolse a uno stregone. Questi gli chiese di portargli il cibo prediletto della donna agognata, Crisostomo allora gli portò un grosso fungo che lo stregone usò per affascinare la ragazza. Tramite una donna, che nulla sapeva, fece pervenire la delicatezza a Maria che quella sera stessa cucinò il fungo, lo mangiò, e subito cadde in un vortice della nera magia. Lupo ebbe così la sua preda, la ragazza era inspiegabilmente piegata alla volontà dell'uomo e insieme convolarono a nozze. Però subito dopo essere giaciuta con lui, Maria cadde in una cupa depressione e si sentì posseduta dal demonio. Il suo corpo si ricoprì di piaghe e malattie che nessuno sapeva guarire. Prese a rispondere in latino, lingua a lei ignota.
    Capendo che c'era dietro l'opera del maligno si fece più volte esorcizzare nella chiesa greca di Lecce senza risultato, soffriva terribilmente tutte le pene dell’inferno, eppure in quello stato generò altri figli.
    Il secondo marito vedendola così si pentì di aver condannato in quel modo la donna amata e tornò dal stregone perché le togliesse l'affascinatura. Purtroppo neanche lui poteva fare niente, ormai non era più possibile, Maria era rimasta ossessa dal demonio e nessuna mano umana poteva più aiutarla.
    Alla fine Lupo morì quando la pia donna aveva 45 anni, ma la maledizione continuò. Maria continuava a pregare la Madonna, di essere liberata da tutti quei mali finché, due anni dopo la morte del secondo marito, mentre raccoglieva olive nei campi, le apparve la Madonna, bellissima con i capelli increspati con fili d'oro, che le porse un garofano rosso, dicendole: - Prendi e domani portalo a piedi al mio figliolo, presso l'immagine del santissimo Crocefisso di Galatone. -

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    Last Post by Xander Ares il 6 July 2021
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  6. Le stilettate al Cristo
    Un tempo vicino alle mura di Galatone c'era in una nicchia l'immagine del Cristo Crocifisso che da cento cinquantanni vegliava...

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    Un tempo vicino alle mura di Galatone c'era in una nicchia l'immagine del Cristo Crocifisso che da cento cinquantanni vegliava sugli abitanti del paese. Nella prima metà del 1621 iniziarono a circolare strane storie, i carrettieri avevano notato che dopo che passavano con le fascine vicino al Crocefisso sul suo corpo le tracce della fustigazione era più vivide come se passando con i rami avessero procurato nuove ferite all'immagine.
    Due balordi sentendo le chiacchiere di paese a riguardò decisero di scoprire se erano vera colpendo il Cristo con una stilettata ognuno. Il primo colpì all'altezza della fronte e un taglio apparve sull'affresco, allora il secondo per non essere da affondò l'arma vicino all'ombelico facendo comparire anche lui una ferita sul corpo del redentore.
    I due farabutti alla vista del sangue del Signore non si pentirono delle loro cattive azioni, e presero a continuare a fare gli smargiassi, tanto che qualche tempo dopo furono arrestati per una baruffa, la cosa strana è che erano feriti esattamente come avevano ferito il Crocifisso, il primo con un taglie alla fronte e l'altro vicino all'ombelico.

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    Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:54
    Last Post by Xander Ares il 4 July 2021
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  7. Il miracolo delle braccia del Crocifisso
    Era l'inizio di luglio e la sera, senza un alito di vento, non si respirava a causa del gran caldo, così una decina di abitanti di Galatone decise...

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    Era l'inizio di luglio e la sera, senza un alito di vento, non si respirava a causa del gran caldo, così una decina di abitanti di Galatone decise di andare in quella che oggi è chiamata via Forno Tolle. Quel vicolo stretto del centro storico era ed è famoso per essere la stradina più ventosa del paese perciò è facile capire la gente che cercava refrigerio per quella strada.
    Lì c'erano una volta le mura di Galatone, o meglio quello era punto più malmesso delle vecchie mura tanto che vicino a una breccia, un anonimo monaco orientale, dipinse a protezione del luogo nella metà del '400 un'immagine del Cristo dell'estrema umiliazione. L'icona dimostrò di funzionare pochi decenni dopo quando i turchi cercano di invadere il paese nel 1480, e fortuna vuole non si accorsero mai della braccia. L'immagine è molto bella, di così grande devozione che come si vede il Cristo con le spalle addossate ad un palo, e le mani legate sul davanti, all'altezza della cintola, a ciascheduno subito batte il cuore.
    Le persone in cerca di un po' di venticello si raccolsero vicino all'immagine quando a un tratto alla gente sembrò arrivare un alito di vento poiché videro muoversi il tendina della nicchia messa li per proteggere il Cristo dalla pioggia, ma invece un evento portentoso accadde: gli occhi del redentore si accesero di fuoco e la mano sinistra uscì dal muro per spostare il tessuto, il Crocifisso guardò intensamente i fedeli per un attimo, e poi richiuse la tendina.
    Dopo un primo momento di sorpresa, i presenti si avvicinarono alla nicchia per rendersi conto di quello che era accaduto, e videro che nella santa immagine le braccia non erano più alla cintola, legate dietro la schiena.
    La notizia si sparse ben presto e si venne a sapere che nei primi mesi dell'anno un certo Angiolino de Paolo vide qualcosa muoversi dietro la tenda, è per la sorpresa dell'evento cadde in una febbre violentissima e riuscì a raccontare la sua storia solo al suo confessore per poi morire pochi giorni dopo.
    Anche oltre i confini comunali il fatto fu confermato da un pittore di fuori paese, che pochi giorni prima dell'accaduto era stato a Galatone per ritrarre il Crocifisso e ammise di averlo visto con le mani davanti.
    Quanto tutto ciò si seppe in fedeli crearono intorno all'immagine una chiesa.

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    Last Post by Xander Ares il 6 July 2021
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  8. Senzachioma
    C'era una volta una principessa, tutti credono che le principesse abbiano lunghi capelli dorati e profondi occhi, azzurri come il cielo...

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    By Xander Ares il 1 July 2021
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    C'era una volta una principessa, tutti credono che le principesse abbiano lunghi capelli dorati e profondi occhi, azzurri come il cielo, quella della nostra storia è però un po' diversa. Dalla sua testa non scendeva neanche una ciocca di capelli e il suo capo era così liscio che i riflessi del sole su di esso si vedevano oltre le mura del castello, inoltre i suoi occhi erano di un color rosso acceso tanto che somigliavano ai tizzoni di un braciere.
    Quando nacque i suoi genitori la chiamarono Senzachioma, per via delle sue particolarità.
    La principessa Senzachioma si vergognava delle sue bizzarrie e cercava di nascondere la sua regal pelata con enormi parrucche, purtroppo però non poteva far sparire i suoi occhi rossi che brillavano anche al buio rendendogli impossibile celargli con le ombre.
    A causa della poca stima che aveva del suo aspetto Senzachioma credeva che, mentre re e cavalieri corteggiavano le altre principesse, di lei non si sarebbe interessato nessuno.
    Un giorno, nella regina dove viveva Senzachioma, arrivò dal regno oltre i confini del mondo un re, egli aveva lunghi capelli e una folta barba dorata che incorniciava il suo volto facendolo assomigliare a un fiero leone, perciò venne soprannominato re Criniera.
    In breve il bizzarro sovrano fu sulla bocca di tutti perché, nonostante gli venissero presentate le più belle principesse, lui non si interessava di nessuna di loro senza motivo alcuno.
    Un bel dì Criniera si presentò al castello del padre di Senzachioma e disse: - Ho sentito parlare di una fanciulla con occhi simili a tizzoni ardenti e sono curioso di vedere se ciò corrisponde al vero. -
    Il re leonino fu portato da Senzachioma, all'inizio la squadrò dalla testa ai piedi e poi con un movimento improvviso le strappò la parrucca. La principessa imbarazzata cercava di coprirsi la testa come meglio poteva con le mani e le braccia. Criniera divertito dai goffi tentativi di lei proruppe in una fragorosa risata e volgendosi al padre della ragazza disse: - Questa fanciulla mi piace, la voglio sposare. -
    Senzachioma rimase sbigottita da questa proposta, specie perché il re straniero l'aveva vista senza parrucca, ma era un così bell'uomo che non poté fare a meno d'accettare subito l'offerta, questa perché in cuor suo si era già innamorata di Criniera.
    In capo a una settimana furono organizzate le nozze e a detta di molti non ci furono mai cerimonie e sposo più belli, i festeggiamenti per ordine di Criniera durarono trenta giorni e trenta notti, durante i quali ci furono canti e balli ininterrotti.
    Alla fine di tale baldoria, Criniera decise di portare Senzachioma nel regno oltre i confini del mondo, per farla conoscere ai suoi sudditi e perciò ordinò che gli fossero portati trenta cavalli e due cocchi. Potete immaginare la sorpresa della principessa, che si aspettava dei cavalli comuni, vedersi di fronte trenta stalloni con corpi forgiati nel più puro acciaio, lunghi crini di duttil...

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    Last Post by Xander Ares il 1 July 2021
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  9. Amore e Psiche
    Eros, detto anche Amore, era un ragazzetto bellissimo quando vide per la prima volta Psiche, una fanciulla d'una bellezza così rara da rivaleggiare con Afrodite...

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 30 June 2021
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    Eros, detto anche Amore, era un ragazzetto bellissimo quando vide per la prima volta Psiche, una fanciulla d'una bellezza così rara da rivaleggiare con Afrodite, madre di Eros. Il giovane dio si innamorò della ragazza e usò il potere per tenerla chiusa in un luogo di piacere, nel folto della foresta, insieme ai di lei familiari.
    Eros poi iniziò a visitarla nottetempo, senza mai rivelarle il proprio aspetto, quando la ragazza cercava di sapere perché non si mostrasse lui diceva - Finché tu non cercherai di sapere chi io sia e di vedermi, il nostro amore durerà. Ma svanirà come la candida neve al sole di primavera, non appena tu tenterai di penetrare il segreto del mio essere. -
    Psiche non avrebbe mai voluto tradire la fiducia del suo amato, ma le sorelle invidiose le fecero credere che l'amato non le si mostrasse perché in realtà era un mostro. La ragazza vinta dal dubbio non seppe resistere alla tentazione di vedere il misterioso amante, una notte mentre Amore dormiva lo contemplò alla luce di una piccola lampada ad olio. Meravigliata e incantata dalla bellezza di Eros non si accorse di una goccia d'olio che traboccava dalla lampada per finire sulla spalla del dio. Amore fu svegliato da ciò e vedendo il volto della fanciulla chino sul suo si indignò e scomparve dissipandosi come una nube.
    Psiche sapendo il suo amato perduto si disperò e verso mille e mille lacrime iniziando a vagare per il mondo alla ricerca di Amore. Nel suo girovagare raggiunse un giorno la dimora di Afrodite, si presentò allora al cospetto della dea supplicandola di renderle Eros. Afrodite sapeva che alcuni ritenevano Psiche più bella di lei e perciò si adirò con la fanciulla insultandola e picchiandola, dopo di che la ridusse in schiavitù.
    Amore vedendo quanto la ragazza era disposta a sopportare per lui si commosse e la perdonò chiedendo a Zeus di graziarla, il padre degli dei accolse la sua richiesta liberando Psiche dalla schiavitù prima e poi gliela concessa in sposa dopo averla resa immortale.
    Last Post by Xander Ares il 30 June 2021
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  10. Cefalo e Procri
    Cefalo era un abile cacciatore che si innamorò di Procri, una valente lanciatrice di giavellotto, i due si amarono dal primo istante...

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    Miti Greci
    By Xander Ares il 29 June 2021
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    Cefalo era un abile cacciatore che si innamorò di Procri, una valente lanciatrice di giavellotto, i due si amarono dal primo istante, e, come è giusto che fosse, si sposarono.
    Tra i due c'era un grande amore, ma anche la dea Eos era innamorata di Cefalo e per rubarlo al cuore di Procri fece intendere al cacciatore che la sposa fingesse soltanto di amarlo. Cefalo fu assalito dal dubbio e per conoscere la verità si travestì da forestiero e si presentò da Procri dicendo di essere un ricco mercante, quindi la riempì di doni e di lusinghe finché la donna non le concesse il suo amore.
    Cefalo allora indignato rivelò chi era davvero riempiendo di insulti la sposa. La povera Procri in lacrime fuggì vergognosa e pentita della sua malefatta e senza mai voltarsi raggiunse Creta dove divenne una cacciatrice devota di Artemide il cui unico interesse era l'inseguimento di cinghiali e altre belve feroci. La dea vedendo tanta passione in tale sport regalò a Procri una lancia fatata che non mancava mai il bersaglio ed un levriero veloce come il vento tra gli alberi.
    Intanto Cefalo pentito della trappola tesa alla sposa decise di raggiungerla per riconciliarsi con lei, quando nel folto della foresta incontrò una donna bellissima con una lancia scintillante e un levriero avido di correre. Cefalo vedendo la meravigliosa arma e lo splendido segugio chiese alla donna se volesse venderli, ma lei rispose che sarebbero stati solo dell'uomo che l'avrebbe amata, Cefalo allora dimenticandosi di Procri e di ogni altra cosa le giurò amore eterno. La donna rivelò allora di essere Procri travestita e rimproverò lo sposo della sua incostanza, siccome però tra i due c'era del vero amore si perdonarono a vicenda e vissero di nuovo insieme dediti al loro sport preferito.
    La passione per la caccia però fu la loro rovina, un giorno la gelosa Procri spiava Eos nascosta dietro un cespuglio, Cefalo vedendo le foglie muoversi pensò ad un cervo nascosto e scagliò la lancia fatata che trafisse l'amata sposa.
    Quando il prode cacciatore scoprì d'aver ucciso sua moglie impazzì dal dolore e vago per giorni e giorni senza metà, finché raggiunto un promontorio si lanciò nei flutti marini trovando la morte.
    Last Post by Xander Ares il 29 June 2021
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