Giunse il capodanno e comare Volpe sapendo che era un anno santo si fece premura di portare al pollaio la buona novella e disse al gallo: – Buongiorno compare Gallo! -
Il gallo conoscendola saltò subito sul muricciolo, per mettersi al sicuro. – Buongiorno comare Volpe. -
– Hai saputo la buona novella? -
– No, cos'è accaduto? -
– Oh, compare! Il Papa di Roma ha mandato a dire a tutto il mondo che tutti debbono far pace, uomini e bestie! -
Il gallo sentendo ciò saltò più su, circospetto sentendo puzza di bruciato. – E allora?... -
– Come sarebbe e allora? Sono venuta or ora per fare pace con Vossignoria e con tutte le comari galline... -
– Chicchirichì! Chicchirichì! - Ammonì il gallo con la sua squillante voce alle sue compagne che si trovavano chiuse nel pollaio.
La volpe sentendolo riprese con imperturbabile calma: – Non scendi giù, compare? Non vuoi che ci abbracciamo e ci baciamo? -
– Chicchirichì! - Urlò di nuovo il gallo, ponendo il pollice sul becco e agitando le altre dita per fare marameo.
– Compare è ordine del Papa! Vieni giù, bisogna obbedire. Io mi sono già confessata dal parroco. - Incalzò di più la volpe.
– Chicchirichì! -
Urlò ancora il gallo e saltò più in alto, sull'albero di fico, mentre le galline, ulteriormente ammonite, si rannicchiavano nell'angolo più lontano del pollaio, silenziose e tremanti.
– Compare, scendi, ci baciamo; poi ti confessi e ti fai la comunione... -
– Comare, non può essere, son diventato protestante! -
A questa frase Comare Volpe fu come se avesse visto il diavolo in persona, scappò via derisa, scornata e contraddetta!
« Precedente | Indice | Prossimo »
Fiabe e 'Cunti salentini | Biblioteca
Edited by Xander Ares - 28/7/2021, 12:38
Last comments